Per la Suprema Corte di legittimità possono , quindi, essere ammessi i bagnanti senza costume solo “nella particolare situazione di campi di nudisti, riservata a soggetti consenzienti, ma non in luoghi pubblici o esposti al pubblico”!
Ecco perché la Terza sezione penale – con la recente sentenza 28990 – ha convalidato una multa di 1.200 euro nei confronti di un 40enne siciliano, colpevole di avere preso il sole nudo su una spiaggia frequentata da numerosi bagnanti a Taormina.
Nella spiaggia, ricostruisce la sentenza della Cassazione, erano presenti altri nudisti che si erano dileguati all’arrivo dei carabinieri. L’unico a non arretrare davanti agli uomini dell’Arma era stato appunto il bagnante siciliano. Inutile la difesa dell’uomo finalizzata a cancellare la multa sulla base del fatto che il tratto di spiaggia, anche se non recintato, era “notoriamente frequentato da numerosi anni dai nudisti”.
Gli Ermellini di Piazza Cavour hanno, difatti, dichiarato inammissibile il ricorso del “nudista” siciliano e hanno evidenziato, in sentenza che, legittimamente, era stata inflitta la
multa sulla base del fatto che “la spiaggia era frequentata, in maggioranza da bagnanti, adulti e minori, indossanti il costume, mentre i nudisti erano in numero estremamente ridotto e sparso, sicché tali caratteristiche, unitamente al carattere pubblico dello spazio e alla sua non delimitazione, dovevano rendere evidente all’imputato la consapevolezza del proprio anomalo comportamento”.
(A cura dell’avvocato E.Gargiulo del Foro di Foggia)
“In spiaggia di nudisti non esenti da multa se esposti al pubblico”
