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“Manfredonia non vuole l’Energas”. Riccardi: segni di debolezza della società (VIDEO)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Settembre 2015
Manfredonia //

Manfredonia – Il Consiglio comunale svoltosi giovedì 17 settembre scorso ha deliberato la propria ferma opposizione alla prospettata ipotesi dell’insediamento Energas a Manfredonia. Ciò è avvenuto con una mozione congiunta, votata pressoché all’unanimità da tutti i gruppi, ad eccezione di un astenuto. Un Consiglio comunale seguito dal pubblico come pochi altri, tra gente che si è assiepata nell’angusto, in questo caso, corridoio e gente che ha usufruito della diretta web, affollando (e ingolfando) così tanto il canale virtuale da fargli raggiungere picchi dieci volte superiori ai massimi registrati da quando l’Amministrazione comunale ha approntato il servizio perché tutti possano seguire le assisi consiliari comodamente da casa propria. Un Consiglio comunale che si è unito ancor più, semmai ce ne fosse stato bisogno, dopo la lettera inviata dall’amministratore Energas, Diamante Menale, attraverso un noto studio legale barese. Una missiva che è stata ritenuta minatoria nei toni e nei contenuti e che ha galvanizzato il senso di responsabilità, di fronte alla cittadinanza, dei consiglieri comunali sipontini. Nessuno di questi ultimi è parso intimidito dinanzi alle parole di Menale che pesano come macigni: “Su tutti i soggetti che hanno concorso (o concorreranno in futuro) all’adozione di atti finalizzati ad impedire pretestuosamente la realizzazione del progetto di Energas gravano pesanti responsabilità che la società odierna deducente, suo malgrado, sarà costretta a far valere in tutte le sedi competenti (in sede civile, amministrativa, contabile e penale), nel caso in cui l’Amministrazione darà seguito ad una condotta manifestamente deviata rispetto al pubblico interesse e ai diritti ed interessi legittimi della scrivente”. Una missiva che, chissà quanto per caso, è pervenuta il giorno prima che il Consiglio comunale discutesse le mozioni che hanno avuto come oggetto l’ipotesi di insediamento in loco dell’azienda partenopea. Una comunicazione che è stata inviata tramite posta elettronica agli indirizzi istituzionali di sindaco, assessori e consiglieri, oltre che del presidente del Consiglio, ma finanche, e questo dovrebbe far riflettere, alla posta elettronica personale di alcuni di loro: indirizzi email non certo pubblici.

La mozione approvata dal Consiglio comunale di Manfredonia impegna “il sindaco e l’Amministrazione comunale a valutare tutte le condizioni di legge e regolamenti legittimanti l’emissione di un parere urbanistico negativo all’insediamento dell’impianto Energas, in particolare sulla base dell’art. 44 delle Norme tecniche di Attuazione del P.R.G.” e, interpretando le attese dell’intera cittadinanza, “ad attivarsi nelle sedi opportune, compresa quella del MISE, per opporsi all’insediamento del predetto impianto, svolgendo una decisa azione per porre in rilievo il grave rischio industriale per la città e il rilevante impatto ambientale per tutto il territorio circostante”. Tra sentenze del TAR regionale, interpretazioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, statuizioni del Consiglio di Stato, interpretazione autentica delle NTA del PRG, ipotesi di “sviamento del potere – così scrive Energas – con genesi di responsabilità penale degli amministratori del Comune di Manfredonia”, si arriva all’affondo con l’affermazione che scopre ulteriormente le carte: “il Comune non è chiamato ad esprimere nessun atto di assenso ovvero titolo urbanistico e/o edilizio nell’ambito del procedimento di approvazione del progetto, che si conclude infatti con una Autorizzazione Unica assentita dal MISE (sia pure acquisito il parere consultivo del Comune)”. Detto da una società che non più tardi di pochi mesi fa affermava, tra lo scetticismo diffuso, che se la città di Manfredonia non avesse voluto un tale impianto si sarebbe desistito dalla sua realizzazione, viene alla mente, almeno nello scrivente, una vecchia pellicola dove Alberto Sordi interpretava il marchese del Grillo e proferiva l’arcinota “Mi dispiace, ma io sono io e voi non siete un cazzo”.

Il sindaco Angelo Riccardi, dopo aver annunciato del mandato conferito ai legali per valutare il contenuto della missiva e, eventualmente, iniziare con un procedimento giudiziario, ha affermato, più volte, che: “La lettera che abbiamo ricevuto va interpretata come un gesto di debolezza da parte dell’Energas”. Non è il caso di fare congetture su attentati terroristici e, meno che mai, alzare le barricate dinanzi a qualsivoglia insediamento industriale; è il caso, invece, di tenere in debito conto che “non è stato ancora presentato da Energas s.p.a. – come si premette nella mozione adottata dal nostro Consiglio comunale – il rapporto di sicurezza, così come previsto dalla Direttiva Seveso III”. Non appare semplice, in definitiva, far valere le ragioni della città nella conferenza di servizi che sarà convocata presso il Ministero dello Sviluppo economico nei mesi a venire, non fosse altro perché gli enti territoriali come i Comuni non hanno alcun potere: possono esprimere il proprio parere, e il Comune di Manfredonia sta lavorando da tempo per motivare con i dati di fatto il proprio diniego, ma ciò non è vincolante in ragione del fatto che l’ultima parola spetta al Ministero stesso, cioè al Governo. In attesa che venga fissata la data per recarsi al Ministero e far valere le ragioni di una cittadinanza già fortemente provata dall’esperienza Enichem, per quanto si tratti di insediamenti produttivi di natura difforme, la sensibilizzazione non si arresta: le istituzioni (non si trascuri la presa di posizione contro l’Energas anche del sindaco di Puglia, Michele Emiliano), le associazioni, i partiti, i cittadini tutti, sono consapevoli che l’approvazione della mozione congiunta in Consiglio comunale è un nuovo passo avanti in questa dura ‘lotta’ pacifica, ma c’è ancora tanta strada da percorrere. Si può essere sicuri, però, che all’appuntamento al Mi.S.E. verranno addotte tutte le argomentazioni valide perché si rispetti la volontà della città: Manfredonia non vuole l’insediamento Energas.

(comunicato stampa Ufficio Stampa Comune di Manfredonia, 19 settembre 2015)

VIDEO SECONDA SEDUTA CONSIGLIO COMUNALE (17.09.2015). Pubblicato dopo autorizzazione verbale referenti Amministrazione comunale

3 commenti su "“Manfredonia non vuole l’Energas”. Riccardi: segni di debolezza della società (VIDEO)"

  1. Certo che questo Amministratore Diamante e’ proprio duro di testa, come il metallo.
    Per questi impianti la sicurezza totale non esiste.
    Quanti serbatoi di gas, con il certificato di sicurezza sono esplosi?.
    Qui si tratta di un MAXI BOMBOLONE da installare in periferia di una città che non lo vuole, non calcolando il via vai di serbatoi per le vie del Paese.
    Anche in una nazione DITTATORIALE bisogna ascoltare il parere dei cittadini che lo dovrebbe accogliere, e non costringerli con minacce di denunce varie di tipo .
    Caro Amministratore per essere risarcito ha per caso iniziato i lavori d’ insediamento ?.
    Per iniziare, da chi e’ stato autorizzato?.
    Chi deve essere risarcito e’ la cittadinanza di Manfredonia, per l’ansia e le paure di tale installazione di un eventuale rischio ..
    Pertanto smettetela e installatela a Napoli.

  2. questo passaggio mi sembra interessante: “La colpa grave (se non il dolo) e nella specie rintracciabile nella circostanza che la delibera di C.C. n.1 5/2015 — al cospetto del più totale silenzio della Amministrazione comunale nel corso del procedimento di aggiornamento alla VIA/VINCA riattivato nel 2013” – stralcio lettera di minaccia risarcimento Energas

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