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Sposi oggi tra mutui e usura

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Dicembre 2010
Editoriali //

"Per il matrimonio ? Un mutuo in banca" (matrimonio.tropical.it)
(Fonte image: matrimonio.tropical.it)
Manfredonia – E’ per antonomasia “il giorno più bello della vita”, organizzato nei minimi dettagli, anche insignificanti sotto gli aspetti concreti. Particolari scenografici entrano in modo impetuoso, durante i preparativi, per rendere le nozze indimenticabili (soprattutto) agli occhi della gente.

I futuri sposi sono condizionati spesso dalle famiglie di origine: questo per ostentare, come la cultura popolare impone, un modello di cerimonia da canoni sfarzosi, utili per incentivare un consumismo sfrenato. Famiglie che si riducono sul lastrico o spendono i risparmi di una vita per non “sfigurare” davanti agli occhi di parenti e amici: un modello di cultura che alimenta falsi miti, modelli di vita lontani dalla realtà, un trasformismo da cerimonia che richiede un prezzo alto, se non il rischio di generare vere e proprie forme di povertà. La struttura organizzativa del matrimonio e le spese mirabolanti raggiungono quasi le somme spendibili per un appartamento, se gli invitati al pranzo sono oltre cento.

Stato ha intervistato alcuni ristoratori del posto, che confermano che la cifra di 100 euro per invitato quale prezzo medio per un menù di base, nonostante sia numerosa la quantità di cibo che finisce nella spazzatura, causa la quantità di portate che gli invitati non riescono sempre a mangiare.

TUTTI I COSTI

L’ABITO– I prezzi degli abiti da sposa oscillano da un minimo di 900 ad un massimo di 10mila con diversi modelli, a cascata, fasciato, mezzagamba e anche per il tipo di tessuto. Si deve fare attenzione anche nella scelta di altri accessori, il velo, le scarpe, i guanti che valorizzano l’abito, un turbinio di meraviglie, il sogno che ha il peso di migliaia di euro da chiedere in prestito alla banca o da attingere dai risparmi della famiglia, non disprezzando i tanto calcolati bigliettini augurali imbottiti di altrettante risorse economiche. Un business che L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato, come ogni anno, i costi delle principali voci di spesa per l’organizzazione dei matrimoni. Dallo studio effettuato emerge che, complessivamente, sposarsi oggi costa da circa 33.000 Euro a 53.000 Euro, il 4% in più rispetto al 2009. Tali costi sono calcolati considerando un “matrimonio classico”, che prevede circa 100 invitati.

I FIORI, LE FOTO E LE FEDI – I luoghi della cerimonia come la chiesa, la casa della sposa e la sala del ricevimento, sono oggetto degli addobbi floreali che variano da un minimo di 600 ad un massimo di 1500 Euro. Il servizio fotografico è spesso una scelta che varia dalle 2500 Euro fino ad un massimo di 3500, compresi i piccoli album da lasciare come ricordo ai genitori degli sposi. La tradizione esige che le fedi siano le classiche in oro giallo, ma oggi molto richieste sono quelle in platino, metallo più prezioso e più raro, dove all’interno andranno incisi i nomi degli sposi e la data delle nozze. Le fedi sono scelte dagli sposi e acquistate dai testimoni.

AUTO, CONFETTI E BOMBONIERE – L’auto è di solito nera, elegante, confortevole e il noleggio comprende, oltre che l’autista, un importo di circa 300 euro per sole tre ore. Confetti e bomboniere raggiungono l’esagerata cifra di circa 3000 euro se in porcellana francese e decorate a mano. Un tocco di classe da esibire, un’insana consuetudine tutta manfredoniana che non bada ai debiti contratti per un evento di amore che cade nel clichè dell’esibizionismo.

IL CORREDO – Lenzuola, trapunte, vestaglie ricamate, centrini e tovaglie fanno il loro ingresso nel trionfale quadro familiare. E anche qui piovono i debiti contratti dalle mamme soprattutto delle spose. Una trapunta matrimoniale arriva a sfiorare i 5000 Euro. U Curred” costa lacrime e sacrifici, una sorta di totem e ricordo tutto casereccio. Una tradizione che costa oltre i 10mila euro se si acquistano capi raffinati o realizzati a mano. La tela di Penelope che dura una vita di pecunie da sborsare ogni mese al negoziante.

VIAGGIO DI NOZZE – Una recente indagine Istat dice che circa il 93% delle coppie italiane decide di andare in viaggio di nozze subito dopo il matrimonio. E anche questo passo reclama la sua spesa che può variare dalle 1.000 fino a 4.000 euro se si preferiscono le mete esotiche.

DEBITI: “PER SPOSARCI ABBIAMO CONTRATTO UN MUTUO IN BANCA”- Una coppia di Manfredonia dice a Stato di essere stata costretta a contrarre un mutuo in banca per poter realizzare la lunga lista di acquisti in vista delle nozze. Tra imbarazzi e regole di antiche tradizioni, il ricorso ad una forma di prestito per il matrimonio si è trasformata ormai in una storia tanto antica quanto attuale. Eventi lieti che rischiano di compromettere un sano ed equilibrato stile di vita, un eccesso che diventa la regola da buone famiglie del Meridione. Sempre secondo la Federconsumi le famiglie “costruiscono” il proprio percorso di indebitamento fino a ricorrere, in alcuni casi, anche all’usura.

Sembra quindi confermato il definirsi di un sovraindebitamento, frutto di un percorso che dura anche anni, caratterizzato da una incapacità da parte delle persone di valutare i rischi connessi a certe tipologie di spesa, di monitorare adeguatamente le conseguenti uscite e la capacità di assolvere ai debiti contratti nonché di fare previsioni per il futuro rispetto anche a possibili imprevisti.

La ricerca mette quindi in evidenza un dato allarmante, il sovraindebitamento non riguarda più esclusivamente le fasce povere, ma sempre più le famiglie di ceto medio e può sopraggiungere durante tutto l’arco del ciclo di vita della famiglia. Sembra infatti delinearsi il rischio che i fattori precipitanti si inseriscano in quelle che vengono definite come le tappe evolutive della persona e della famiglia, ed in particolare durante la costituzione del nucleo familiare, la nascita dei figli, l’uscita dei figli dal nucleo familiare e il matrimonio.


mariapia.telera@statoquotidiano.it

2 commenti su "Sposi oggi tra mutui e usura"

  1. Avete parlato di viaggio di nozze,pranzo faraonico, 100 invitati, bomboniere in porcellana francese, foto, ecc. Mi sa che l’editorialista ha un pò esagerato nei costi: quei costi sono si spesi, ma da una famiglia benestante e non certo per la stragrande maggioranza dei matrimoni celbrati a Manfredonia; noi che siamo del mestiere possiamo affermare che ben il 95% dei matrimoni non va in viaggio di nozze, che gli invitati non sono più di 70/80, le bomboniere si aggirano i media sui 50 pz con un costo massimo di 15,00 euro comprensivo ora anche di partecipazioni, il corredo non si usa più tranne lo stretto necessario, gli anelli sono sempre le vere classiche da 5 grammi che vanno per la maggiore, il dj è quasi sempre in nero, i fiori sono solo quelli in chiesa ed il “mazzo” per la sposa, l’auto a noleggio è solo quella per gli sposi (prima invece si dava anche ai genitori ed ai nonni), per gli abiti da sposa c’è tanta di quella offerta che si trova di tutto e a buon prezzo…il problema è un altro noi in Italia ma specialmente a Manfredonia siamo abituati a distruggere tutto: abbiamo distrutto le tradizioni natalizie (non è più come una volta), abbiamo distrutto la festa patronale, abbiamo distrutto il Carnevale ora vogliamo distruggere anche il…matrimonio, il giorno più bello per noi che siamo credenti; All’editorialista, ti racconto un aneddoto veramente accaduto: una sposa per fare la “snob” mi ha detto “io invece di spendere per fare (non nomino la “categoria” per correttezza) destino quella somma in beneficenza. Io gli ho risposto “se io fossi un suo invitato invece di farti il regalo di do una lettera che dico che la somma che dovevo spendere per il regalo l’ho dato in beneficenza! La Sposa: “Ah no! Questo no!”;
    Morale: vista quanta ipocrisia?

  2. Gentile Michele Renzullo, la ringrazio per il suo intervento. Nell’editoriale ho ritenuto opportuno elencare i prezzi come da listino e ho dovuto raffrontare la situazione debitoria di numerose famiglie che vivono qui. Come lei afferma, si tante tradizioni sono in via di estinzione, ma non la consuetudine di spendere i risparmi di una vita per i preparativi e le relative spese che un matrimonio comporta. Oggi magari le scelte stanno cambiando, come lei nota, ma il “rischio di indebitamento” per le famiglie resta abbastanza alto. Le famiglie intervistate ricorrono anche ai risparmi dei nonni per poter pagare il ristorante. Continui a seguirci. Grazie. Maria Pia

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