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Consiglio, oltre 1 ml di debiti fuori bilancio, ok per PsdZ e avicoltura

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
20 Febbraio 2010
Manfredonia //

image da Pubblitalia
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APPROVATO IL PIANO SOCIALE DI ZONA 2010-2012 – Il documento del Piano sociale di Zona 2010-2012 presentato dall’assessore alle politiche asociali nonchè Coordinatore dell’Ambito istituzionale, Paolo Cascavilla, è stato elaborato nel corso dei lavori del Coordinamento istituzionale e dell’Ufficio di Piano e dunque dalla concertazione tra gli Enti locali, l’ASL di Foggia, la Provincia di Foggia, le Istituzioni pubbliche, il Terzo settore, le Organizzazioni sindacali. La redazione del Piano sociale di Zona è regolata dalla Legge Regionale 87/2006 recante la “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini Puglia” che prevede la gestione associata dei servizi socio-assistenziali dei Comuni del medesimo Distretto socio-sanitario. “Il Piano sociale di zona – ha spiegato l’assessore Cascavilla – si propone come obiettivi strategici, le proprietà di intervento, il coordinamento per l’integrazione con tutte le politiche che mirano al benessere delle persone e alla qualità dello loro vita, le forme e le modalità di partecipazione e le modalità organizzative dei servizi”. La dotazione finanziaria del Piano sociale di Zona di Manfredonia è di 21 milioni di euro. E’ prevista la compartecipazione dei Comuni di Ambito con risorse proprie per il 47,04 per cento. Il Piano sociale di Zona è accompagnato dai Regolamenti che disciplinano l’accesso alle prestazioni e alla compartecipazione finanziaria degli utenti al costo delle prestazioni; l’affidamento dei servizi; la contabilità; il funzionamento dell’Ufficio di Piano, la competenza della Giunta del Comune capofila. Sono altresì allegati i Disciplinari di funzionamento del Tavolo di Concertazione e del Coordinamento istituzionale.

ALLEVAMENTI AVICOLI – Si tratta della realizzazione di tre capannoni per allevamento avicolo e di un fabbricato per uffici e guardiania alla località “Santa Tecchia 2” del territorio del Comune di Manfredonia, di quattro capannoni per allevamento avicolo e di un fabbricato per uffici e guardiania alla località “Feudo della Paglia” del territorio del Comune di Manfredonia, di due capannoni per allevamento avicolo alla località “Isola degli Ulivi” del territorio del Comune di Manfredonia. Legato al progetto della costruzione di capannoni per l’allevamento avicolo, nel territorio di Manfredonia, c’è il piano del gruppo Amadori proprietario della Riserva di Valle San Floriano (Zapponeta, FG) (istituita nel 1983 con D.P.G.R. n. 216 del 2.2.1983 con una superficie originaria di 570 ettari) un sito chiave nazionale per la conservazione di una delle specie di anatre più rare d’Europa, la Moretta tabaccata, ed è annoverata tra le aree umide più importanti del Mediterraneo. Nell’occasione, il gruppo Amadori aveva operato, per le associazioni ambientaliste, azioni di bonifica delle aree, violando “i criteri per cui poteva fregiarsi di essere una azienda faunistico venatoria”. Tenuto conto che l’area in questione è un importante tassello della Rete Natura 2000 (in quanto ricade all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria nonché di una Zona di Protezione Speciale). La Rete Natura 2000 è stata approvata mediante una legge europea dal Parlamento e dal Consiglio Europeo e recepita dall’Italia con lo scopo di tutelare ambienti e specie e che, alla luce degli articoli 1-2-4 della Direttiva 79/409 denominata “Direttiva Uccelli”, e della Direttiva 92/43 “Habitat”, l’Italia in qualità di Stato membro ha l’obbligo di adoperarsi per evitarne il degrado, al fine di evitare che vengano messi a repentaglio gli obiettivi delle Direttive stesse per la tutela di specie e habitat.

IL GRUPPO AMADORI E MANFREDONIA, IL PRESUNTO NIET DI CAMPO PER IL SITO DI STOCCAGGIO – Il gruppo Amadori voleva realizzare una piattaforma logistica nel porto di Manfredonia già nel 2007, ma fonti attendibili sostengono che l’attuale sindaco di Manfredonia, Paolo Campo, stabilì, al tempo, un personale e inderogabile ‘niet’ per la realizzazione delle infrastrutture utili per lo stoccaggio della materia prima del gruppo Amadori, per “una il rispetto paesaggistico ed ambientale” del territorio circostante. Nel 2007, il gruppo Amadori avrebbe avviato dei contatti con l’allora l’assessorato regionale all’agricoltura, con la Provincia e il Comune di Manfredonia. Nel sito al di sotto dei nastri trasportatori, Amadori avrebbe individuato, al tempo, un’area di 20 mila metri quadri dove poter realizzare l’infrastruttura che servirebbe per lo stoccaggio di materia prima. Al gruppo industriale leader nell’allevamento dei polli, sarebbe servito importare materie prime come la soia, indispensabili per l’alimentazione degli allevamenti che sarebbero arrivati a standard produttivi pari a circa 70 mila capi ogni anno. Una infrastruttura “pensata come piattaforma di servizio per tutti gli imprenditori operanti nel foggiano”

DATI TECNICI SUGLI ALLEVAMENTI AVICOLI – Variano inoltre i sistemi di alimentazione che possono essere effettuati trasportando il mangime all’interno dell’allevamento tramite spirale, fune, catena o manualmente e i tipi di riscaldamento o ventilazione, a secondo del clima in cui l’allevamento viene gestito. Per la riproduzione,e quindi la schiusa, esistono due metodi, incubazione naturale e incubazione artificiale delle uova. Animali da avicoltura da reddito, tra gli altri il pollo e il tacchino, pernice.

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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