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CONFERENZA Mafia a Bari, Decaro: “Se ci sono sospetti sul Comune rinuncio a scorta” (VIDEO)

"Non posso essere sindaco antimafia e avere commissione accesso"

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AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
20 Marzo 2024
Bari // Politica //

BARI – “Se c’è anche un solo sospetto di infiltrazione della criminalità nel comune di Bari io rinuncio alla scorta.

Sono sotto scorta da nove anni, torno a vivere.

Non posso essere sindaco antimafia e avere la commissione di accesso in comune”.

Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, arrivando alla conferenza stampa convocata all’indomani delle notizie giunte dal ministero dell’Interno sulla procedura della Commissione d’accesso che dovrà verificare eventuali infiltrazioni della criminalità nell’amministrazione comunale e nelle aziende municipalizzate.

“Questo è un atto di legittima difesa della nostra città”, ha detto. Decaro è arrivato con un faldone di documenti, visibilmente commosso, accolto da un lungo applauso dei presenti, tra cui anche cittadini.

La commissione ministeriale è stata nominata dopo il recente arresto di 130 persone in una inchiesta della Dda barese che ha svelato un presunto intreccio mafia-politica con scambio di voto alle Comunali del 2019.

L’avvio del procedimento era stato sollecitato nelle scorse settimane al ministro da una delegazione di parlamentari del centrodestra.

La lotta contro le fornacelle abusive per la festa di San Nicola, le denunce che hanno fatto arrestare esponenti dei clan, i concerti vietati al figlio del boss Savinuccio, il cantante neo melodico Tommy Parisi: sono alcune delle attività citate dal sindaco di Bari Antonio Decaro nel contrasto alla criminalità organizzata. Oggi in una conferenza stampa convocata all’indomani della notizia dell’arrivo della commissione ministeriale per verificare eventuali infiltrazioni, Decaro ha portato un plico da cui si evince l’impegno della amministrazione comunale. Lo riporta l’Ansa.

Ho consegnato alle 12 di due giorni fa un plico con 13 faldoni e migliaia di pagine. Mi era staro richiesto – ha spiegato – per sapere cosa aveva fatto il comune in questi anni. Bene, nemmeno dopo 24 ore, non credo abbiano letto questi fascicoli, mi è arrivata la telefonata del ministro che mi avvisava dell’arrivo della commissione”. Decaro ha ricordato di essere sotto scorta soprattutto per la famiglia dei “Sedicina: per loro il giorno della candelora era la festa del capo clan, bloccavano un isolato. Lo abbiamo cancellato, non esiste più. Non comandano più loro. Me ne hanno fatte di tutti i colori”.

Il sindaco ha poi ricordato di essere staro sempre “vicino agli operatori mercatali, accompagnandoli nelle denunce e a uscire dalla spirale dell’oscura e delle estorsioni della criminalità organizzata”. E ha poi parlato della “assegnazione dei chioschi a San Girolamo: so che a coloro che hanno partecipato hanno fatto una estorsione. Anche in quel caso andai a presentare una denuncia”. Estorsioni sono state fatte anche per l’installazione delle luminarie: “Abbiamo denunciato anche loro”. “Con una mia denuncia sul ‘pizzo’ per l’albero di Natale – ha inoltre evidenziato – ho fatto arrestare delle persone”. Lo riporta l’ANSA.

EMILIANO

 

Se qualcuno gli dà l’impressione che il ministro dell’Interno, anziché difenderlo per le attività antimafia, lo inquisisce perché teme che ci sia qualcosa che non va per quello che ha fatto, lo si indebolisce. I mafiosi sono rapidissimi nel capire le cose. Sono un po’ più lenti al ministero dell’Interno”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano al suo arrivo a Grottaglie all’inaugurazione del Mam, in riferimento alla decisione di ieri del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di nominare a Bari una commissione d’accesso ispettiva, per valutare il possibile scioglimento del Comune per infiltrazione mafiosa dopo gli arresti delle scorse settimane.

Stiamo esponendo il sindaco di Bari – aggiunge Emiliano – a un grave rischio incolumità, perché quando la mafia capisce che qualcuno è stato abbandonato dallo Stato e viene strumentalizzato ai fini elettorali, rischia anche la pelle. Il sindaco di Bari è sotto scorta per le denunce e gli arresti che ha fatto fare nei confronti dei mafiosi”. “Pur senza volerlo, spero, si stanno favorendo le associazioni mafiose della città che adesso – continua il presidente della Regione – hanno la soddisfazione di vedere preoccupato per le infiltrazioni mafiose il sindaco di Bari che li ha combattuti. Sono cose che bisognerebbe evitare di fare. Ci vorrebbe più saggezza, che è mancata nel disporre l’ispezione immediatamente”.

Fonti verificate: ANSA //

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