Edizione n° 5383

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

PROCESSO Lecce: nuova ordinanza di custodia cautelare per Pancrazio Carrino

Carrino è accusato di essere il mandante di numerosi atti di violenza e minaccia aggravati dal metodo mafioso, diretti contro la giudice Maria Francesca Mariano e la pm Carmen Ruggiero

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
20 Giugno 2024
Cronaca // Lecce //

 La polizia ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Pancrazio Carrino, 42 anni, presunto membro della Sacra Corona Unita. Carrino è accusato di essere il mandante di numerosi atti di violenza e minaccia aggravati dal metodo mafioso, diretti contro la giudice Maria Francesca Mariano e la pm Carmen Ruggiero. Le due magistrate sono sotto scorta dal settembre scorso, dopo aver firmato atti relativi all’inchiesta “The Wolf” contro la Sacra Corona Unita. Anche il giornalista pugliese Vincenzo Magistà è stato oggetto delle minacce.

L’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Antonello Amedeo, è stata notificata a Carrino nel carcere di Terni, dove è già detenuto per l’operazione “The Wolf” che coinvolge il clan Lamendola-Cantanna, cui Carrino è ritenuto affiliato. Il suo arresto precedente era stato disposto dalla stessa giudice Mariano su richiesta della pm Ruggiero.

Minacce e Atti Intimidatori

Nei mesi scorsi, la giudice Mariano e la pm Ruggiero hanno ricevuto lettere intimidatorie con minacce di morte e sono state bersaglio di tentativi di aggressione durante gli interrogatori. A settembre, Mariano ha ricevuto una testa di capretto insanguinata con un coltello da macellaio, accompagnata da un biglietto con scritto “Così”, lasciata davanti alla sua abitazione.

Indagini della DDA di Potenza

Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Potenza, diretta dal procuratore Francesco Curcio, le minacce erano finalizzate a intimidire e condizionare l’operato dei magistrati. A Carrino vengono contestate anche minacce nei confronti di Enzo Magistà, direttore di Telenorba, e di altri giornalisti.

La Lettera Minatoria

Il 21 novembre 2023, Carrino avrebbe inviato una lettera dal carcere di Terni a Enzo Magistà, minacciandolo per dissuaderlo dal dare ulteriore pubblicità ai fatti a suo carico, inclusa una vicenda di stupro. Nella lettera, Carrino scrive: “Sei sul tiro. Il vaso è colmo per inteso, fai cadere un’altra goccia e ti ammazzo. Oppure ammazzo chi ti è caro, o ancora un tuo collega del tuo TG”. E ancora: “Ti spappolo il cervello. La vostra vita non mi costa niente”.

Carrino si riferisce anche alle due magistrate: “Per ora la priorità ce l’hanno i magistrati, non posso avere tutto e subito, nella vita. Per ora campa e rifletti, prega Dio che la mia sete di vendetta si plachi con la sorte della Mariano e del Procuratore Carmen Ruggiero, di solito sono uno che non si accontenta mai degli obiettivi che raggiunge”.

Le indagini proseguiranno per garantire la sicurezza delle persone minacciate e per approfondire i legami di Carrino con il clan mafioso.

Lo riporta Lagazzettadelmezzogiorno.it

Lascia un commento

In ogni paese c’è una orrenda casa moderna. L’ha progettata un geometra, figlio del sindaco. (Dino Risi)

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.