Edizione n° 5386

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‘Villaggio delle culture’ e writers al Luc

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
20 Agosto 2010
Teatro //

diarioelettorale.ilcannocchiale.it
Belzec (image: diarioelettorale.ilcannocchiale.it)
Foggia – NELL’ULTIMO decennio la popolazione di Manfredonia ha assistito a una trasformazione radicale della propria città, dovuta non solo ai mutamenti urbanistici, ma anche, e soprattutto, all’avvento di nuovi e ‘diversi’, che hanno alle spalle una propria cultura. Prima senegalesi, poi cinesi e, ultimamente, rumeni hanno iniziato a popolare, giorno dopo giorno case, strade, negozi, scuole,e territori locali, con la speranza di riuscire a garantirsi, almeno nel luogo, una vita dignitosa, nonchè di essere accettati senza alcuna forma di razzismo. “Una speranza non sempre accolta, dato che ancora troppo spesso queste persone subiscono, nel locale, sfruttamento e umiliazioni”.

Il ‘Villaggio delle Culture’ organizzato al Luc di Manfredonia si propone invece di rappresentare “il luogo dove la convivenza e il multiculturalismo diverranno possibili”: per tre giorni, artisti appartenenti a varie culture e artisti locali si sfideranno in diverse discipline artistiche: musica, fotografia, letteratura, cinema, writing e gastronomia, con un confronto “a colpi di assaggi gratuiti tra la cucina senegalese e quella sipontina”.

L’EVENTO – L’evento si svilupperà, dunque, dal 20 al 22 agosto, con un cartellone che prevede due mostre fotografiche, una performance di writing con 8 artisti che dipingeranno dal vivo, tre concerti, dj set e un reading letterario a cura di Mara Salcuni. Il ‘Villaggio delle Culture’, evento inserito nel ‘Manfredonia Festival 2010’, è organizzato dal Luc ‘Peppino Impastato’ in collaborazione con l’associazione ‘Bell Bell’.

PROGRAMMA

20 agosto, ore 18.00 presso il LUC – Vernissage Mostra fotografica ‘Facebook’ di Nicola Spadafranca: il Tavoliere da tempo, ormai, vede gli immigrati impegnati in lavori agricoli stagionali. Negli ultimi tempi sono cambiati i paesi di provenienza, ma sono rimasti immutati i problemi e le esigenze di questa gente: “non hanno lasciato la propria terra per libera scelta, ma per fuggire la miseria, le guerre e le persecuzioni che la dilaniano” ( Fughe da Bouakè, in cerca di pace di Maria Pia Telera ).

La mostra investiga il dolente e, per tanti versi sconosciuto, “mondo degli extracomunitari” attraverso una fitta galleria di volti umani, scrutati con l’obiettivo della fotocamera. Nicola Spadafranca, giovane fotografo manfredoniano impegnato nel sociale, girovagando con la sua Leica in lungo e in largo per oltre settemila chilometri del territorio del Tavoliere tra il 2007 e il 2008, ha fissato questa galleria soffermandosi in particolare su quel crogiuolo di fermenti umani che è Borgo Mezzanone.

LA MOSTRA DEL FOTOGRAFO SPADAFRANCA – “Il volto è la nostra parte più indifesa, la più esposta, ma anche la più rivelatrice” afferma Spadafranca in un suo passato scritto, per presentare la mostra citata. “Sono i volti di uomini e donne ‘scolpiti’ sullo sfondo degli scorci dei luoghi che li ospitano, a tratteggiare un racconto intenso, multietnico, ove le parole cedono il passo ai sentimenti che sgorgano da quei visi. Ho incontrato tante persone, ho cercato di partecipare ai loro discorsi, altre volte ho provato a immaginare il senso dei loro silenzi. A volte mi hanno raccontato la loro storia, altre volte ho potuto solo intuirla. Ho creduto di rappresentare tutto ciò fotografando i loro volti… Alla fine del viaggio questi volti mi hanno cambiato profondamente”;

ore 20.00 in piazzale Diomede – Vernissage Mostra fotografica ‘Contaminazione trasversali’ di Salvatore Favia: cinque fotografie, sei volti sulla linea continua dell’umanità. Bali, Albania, Mogadiscio, Manfredonia, Polonia, Africa sub sahariana, Manfredonia. Gli scatti del giovane artista, sipontino di adozione, comunicano le emozioni di mondi diversi che si intersecano. “Sono io quell’uomo che ha paura? Sono io quell’espressione di diffidenza rappresa su volto di donna? Sono io la fierezza dipinta bianco su nero? E quali i colori dello smarrimento, della cupa rassegnazione, dello sguardo materno proteso oltre l’orizzonte?”. Limpida consapevolezza di lontananza. “Le gigantografie di Favia sono veri e propri squarci di cielo aperti verso spazi di somiglianza”. Immersa in un flusso vitale di colore, l’umanità sembra scorrere nel mondo in infiniti rivoli di sfumature, modulando emozioni di integrazioni.

E se il colore “diventa ricordo”, iniziano le interminabili gradazioni del bianconero nero di nulla, pausa senza speranza, nero distacco, condizione di nero passaggio, dolore malinconia e fuga. Fuga nel nerobianco bianco di liberazione e libertà, difesa affettiva di bianca speranza, nuove possibilità, un nuovo inizio. Bianca coscienza di sé. Integrazioni trasversali. Le strisce di colore che percorrono le immagini, come arcobaleni di vita, sono state realizzate dagli artisti del corso di writing;

ore 22.00 in piazzale Diomede – ‘Serenata Battente’ in concerto, con annessa Mostra di strumenti musicali garganici: il gruppo della ‘Serenata Battente’ è impegnato da diversi anni in attività di ricerca negli ambiti musicali tradizionali dell’area garganica, dove recupera le forme che la tarantella ha assunto a Carpino, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, condividendo la propria esperienza attraverso seminari e stage di approfondimento nelle scuole. I componenti sono: Nicola Sansone, Piero Caputo, Adriano Castigliego, Massimo Del Vecchio e Michele Matteo Sansone. Uniti dall’amore per la musica popolare del Gargano, si avvalgono delle collaborazioni di altri amanti della tradizione, tra cui Matteo Rinaldi, Gianni Rinaldi, Libero Cassa.

Nicola Sansone negli anni 80 dà vita ad una esperienza musicale di studio sulla musica antica, che sfocia nella formazione del Laboratorio di Musica Antica di Monte Sant’Angelo. Negli anni 90 inizia una attività di ricerca sul campo che lo porta nel cuore della musica popolare del Gargano. Scopre e valorizza, portandola all’attenzione dell’etnomusicologia, la presenza del canto polivocale a Mattinata. Organizza, inoltre, una serie di concerti per riportare alla luce le ultime risorse musicali legate alla tarantella e alla chitarra battente, in un momento in cui gli ultimi rappresentanti di questa tradizione erano isolati e dimenticati. La sua attività principale è quella di docente di musica.

Piero Caputo ha studiato batteria sotto la guida del m° Marcello Magliocchi presso la scuola di musica jazz ‘Il Pentagramma di Bari. Ha frequentato corsi di musica d’insieme con i maestri Nico Catocchio, Guido Di Leone, Giuseppe Bassi e Felice Mezzina. Si è esibito in trio e in quartetto in varie rassegne jazzistiche, suonando con artisti del mondo del jazz tra i quali Claudio Fasoli, Felice Mezzina e Michele Carrabba. Dal 1997 fa parte del septet ‘New Golfo’, jazz band di Manfredonia. Nel 1998 intraprende un’esperienza musicale di studio sulla tarantella del Gargano, acquisendo spontaneamente dagli anziani la tecnica sulla chitarra battente, sul tamburello e sul canto, grazie anche all’apporto e all’esperienza di Nicola Sansone. La sua attività principale è quella di agricoltore.

Massimo Del Vecchio negli anni 80 intraprende lo studio della chitarra elettrica e, successivamente, di quella classica. Negli anni collabora con vari gruppi musicali rock-blues e jazz –funk, esibendosi in rassegne e concerti. La sua attività principale è quella di istruttore e tecnico subacqueo. Intraprende lo studio sulla tarantella del Gargano occupandosi maggiormente della ‘Francese’, acquisendo spontaneamente dagli anziani la linea di basso sulla chitarra classica (detta appunto ‘Francese’ da Antonio Maccarone); successivamente si avvicina al canto.

Adriano Castigliego intraprende nel ‘95 lo studio della chitarra elettrica, classica e jazz. Suona attivamente in gruppi new age, rock blues e folk. Ha collaborato al cd dei ‘Meticci Kombo’, band emergente hip hop di Manfredonia. Folgorato dagli anziani di Carpino, ultimi portatori della tradizione, si avventura nella ricerca con la Serenata Battente sulla ‘Francese’, acquisendo spontaneamente dagli anziani la linea di basso, principalmente da Michele Basanisi, Antonio Maccarone; in seguito si avvicina al canto. È laureando in Antropologia.

Michele Matteo Sansone, fisarmonicista, è attualmente iscritto al corso di studi di Fisarmonica Classica del conservatorio di Bari con il mo Palazzo. Svolge da anni attività di musicista con varie formazioni, con sporadiche esibizioni da solista. A partire dal 1998 comincia un’attività concertistica intensa tra piazze, locali, pub, manifestazioni e strade con gruppi come i Folkabbestia, Zigana Mama, Tarantula Garganica, Suoni Mudù. L’approccio allo strumento è orientato verso la cultura musicale dei Rom dell’aria dell’est Europa e francese, in particolare Romania, Moldavia e Bulgaria. Inoltre si è appassionato alla musica popolare del Gargano, che ha avuto modo di conoscere attraverso un contatto diretto e continuo con gli ultimi eredi della tradizione musicale orale a partire dagli anni ’90; in questo ambito ha svolto attività diretta di ricerca nell’area garganica, acquisendo spontaneamente la linea di basso da Antonio Maccarone e la ‘battente’ da Andrea Sacco; successivamente anche il canto.

Luigi Mangano è costruttore di chitarre battenti e opera a Manfredonia. Da anni è impegnato nella ricerca e costruzione dei modelli di battente presenti sul territorio del Gargano e il suo apporto nella costruzione e riparazione è fondamentale nel nostro territorio. Costruisce la Borracino, con tre fori di risonanza, chitarra battente che assume una maggior diffusione sul territorio del Gargano. Inoltre ricostruisce la Carpinese, di Francesco Cozzola, con un solo foro di risonanza, diffusa solo nel territorio di Carpino. Un altro recupero è il chitarrino di Borracino, di forma più piccola e sempre con tre fori di risonanza. La costruzione delle sue chitarre avviene con tutto il rispetto e la devozione verso i costruttori avi, e la sua ricerca meticolosa ha fatto sì che si conservassero sia le tecniche di costruzione sia le forme della chitarra battente nel territorio. Inoltre ripara battenti e non solo: ha recuperato battenti ormai fuori uso e datati, riportandole a loro splendore, dando loro dignità e nuova vita nel suono. “Noi di Serenata Battente ci affidiamo per la costruzione e le riparazioni a Luigi Mangano, ritenuto da noi uno dei migliori sul nostro territorio”;

a seguire in piazzale Diomede – DJ set a cura di ‘Bell Bell’.

21 agosto dal pomeriggio – Performance di Writing, 8 pannelli per 8 artisti che, armati di bombolette, daranno sfogo alla loro creatività. I writers saranno: ‘Norh’ e ‘X’ di Termoli, ‘Simba’ e ‘Yusk’ di San Giovanni Rotondo, ‘Torbi’, ‘Ryo’, ‘Skard’ e ‘Smood’ di Manfredonia;

ore 20.00 presso il LUC – proiezione del film ‘Quando sei nato non puoi più nasconderti’, di Marco Tullio Giordana; dalle ore 20.00 in piazzale Diomede – assaggi gratuiti presso stand di gastronomia locale e senegalese; ore 22.00 in piazzale Diomede – ‘Ibu & La sua Tribù’ in concerto: carismatico percussionista di lunga esperienza nonché cantastorie proveniente da Dakar, Ibu Mboye Gning, é ormai largamente noto in Puglia. Ibu, talora accompagnato dalla sua ‘tribù’, 4 figli d’arte senegalesi, si esibisce da 10 anni in tutte le città della Puglia e non solo, regalando in ogni occasione la magia dei ritmi della sua Africa, con un repertorio vario e travolgente, che va dal melodico al tribale puro, suonando con un’arte inconfondibile. L’unico strumento che è in grado di rievocarne l’intensità è il djembe; a seguire DJ set a cura di ‘Bell Bell’.

22 agosto – ore 20.00 in piazzale Diomede – Reading letterario ‘Un inferno lastricato di frutti’, con musica e proiezioni; lettura di passi tratti da ‘Furore’ di John Steinbeck e da ‘Nel mare ci sono i coccodrilli’ di Fabio Geda; ore 22.00 – Triplice intesa + DJ Blast, Torbi, Jack Folla e DJ Ego; a seguire DJ set a cura di ‘Bell Bell’.

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