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“Grotta Occhiopinto è stata liberata, ora la tutela del sito” (VIDEO)

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
20 Novembre 2011
Manfredonia //

Zona Scaloria, Grotta Occhiopinto. I rappresentanti del "Gruppo Archeo Speleologico Città di Manfredonia" - L.Coppolecchia e V.Cainazzo - dopo la conclusione dei lavori di pulizia del sito (STATO)
Manfredonia – “GROTTA Occhiopinto è stata liberata”. Grazie all’interesse e all’impegno dell’associazione Gruppo Archeo Speleologico Città di Manfredonia – del presidente Luigi Coppolecchia e del consigliere avv. Vito Cainazzo, tra gli altri – il sito di interesse acheologico di Grotta Occhiopinto (Manfredonia, zona Scaloria, sulla strada verso la Frazione Montagna) è stato infatti liberato dall’enorme massa di rifiuti accumulatisi nel tempo, per lo più materiale edile da risulta. Rifiuti “che ne avevano ostruito l’ingresso e reso il sito una discarica a cielo aperto”.


Documentazione Grotta Scaloria-Occhiopinto.
I primi studi sulla Grotta Occhiopinto in Zona Scaloria risalirebbero al 1931/1932. La cavita di Grotta Occhiopinto è collegata a Grotta Scaloria (a circa 200 metri a nord) attraverso il passaggio E.D’Avanzo. Nel corso degli anni diversi sarebbero stati i crolli che avrebbero originato ostruzioni tra le due cavità costituenti comunque un’unica zona carsica. Tra gli anni 60/80 diversi studi, anche di ambito internazionale, hanno consentito il ritrovamento di diverse frammenti di reperti archeologici di un periodo compreso tra la fine del Paleolitico ed inizio Neolitico. Come riportato nel sito San Leonardo di Siponto (M.Borgia) “nelle fasi finali del Neolitico, nella Grotta Scaloria veniva praticato un culto delle acque, forse ricollegabile ai fenomeni di siccità che dovettero colpire il Tavoliere in quel periodo (…). La prima segnalazione di questo importante complesso archeologico risale al 1931 quando, in occasione dei lavori dell’Acquedotto Pugliese, esso venne casualmente individuato, e, in tempi brevi, esplorato da Q.Quagliati (…) Successivamente indagini, nel 1978 e 1979, interessarono l’ambiente superiore e l’accesso alla grotta, rivelando la frequentazione del vano dal Paleolitico sino al Neolitico Finale e un’importante sepoltura di più individui riferibile alla fasi finali del periodo (…). I resti scheletrici, pertinenti a circa venticinque individui in prevalenza giovani donne, bambini ed anziani, di cui uno solo in possesso di corredo (consistente in due pregevoli denti di cinghiale decorati ad intaglio), sono riferibili ad una sepoltura collettiva. Tale deposizione, insolita per il costume funerario dell’epoca, fu motivata probabilmente da un’epidemia, la cui causa si potrebbe ricercare nelle tracce di anemia mediterranea attestata dall’analisi degli scheletri e peraltro già documentata nel villaggio neolitico della villa comunale di Foggia“.

L’interesse del “Gruppo Archeo Speleologico Città di Manfredonia” per Grotta Occhiopinto dura da anni.


Le istanze, le richieste alle istituzioni.
Nell’aprile 2010 una missiva era stata inviata – dal presidente del Gruppo Archeo Speleologico L.Coppolecchia – alla Soprintedenza dei Beni Archeologici della Puglia, e per conoscenza al sindaco di Manfredonia e all’ingegnere Curci del Comune, con la quale l’associazione riferiva la volontà di “eseguire a proprie cure i lavori di rimozione del materiale da risulta edile accumulatosi negli anni all’ingresso di Grotta Occhiopinto”. “L’intervento consisterebbe nella rimozione manuale di detto materiale senza utilizzo di mezzi pesanti, in modo da non pregiudicare lo stato dei luoghi per l’interesse archeologico del sito. Per quanto riguardo lo smaltimento del materiale rimosso, preghiamo il Comune di Manfredonia di occuparsi del trasporto”.

Cantiere abusivo in zona Scaloria e controlli ed esito indagini dei militari del Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia (STATO)
Grotta Scaloria: Abusivismi edili e controlli del Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia. Da ricordare che, nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, la Guardia di Finanza di Manfredonia aveva accertato (con esito indagini nel novembre 2010) che in località Scaloria, nelle immediate adiacenze dell’ingresso della grotta di Occhiopinto, unico complesso della più nota grotta Scaloria, erano in corso lavori di scavo da parte del proprietario del fabbricato ivi esistente, senza alcuna autorizzazione e per di più su terreno sottoposto a vincolo di interesse archeologico. L’immobile è risultato essere già da diverso tempo sottoposto a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria con ordine di demolizione, nonostante ciò il proprietario stava eseguendo ulteriori lavori. Si è proceduto a nuovo sequestro. Tutta la zona inoltre, è risultata essere interessata da depositi di materiali da risulta con l’ingresso alla grotta quasi del tutto ostruito. Come riportato anche su Stato ( L’intervento della Guardia di Finanza, 17 novembre 2010: sequestro cantiere abusivo in zona Scaloria), i militari della Tenenza (ora Comando Compagnia) della Guardia di Finanza di Manfredonia, comandante E.Della Valle, all’esito di specifici controlli volti alla tutela dell’ambiente e di aree assoggettate a vincolo archeologico, avevano infatti sottoposto a sequestro un cantiere edile abusivo, i cui operai stavano portando avanti dei lavori nell’area archeologica di Grotta Scaloria e all’interno della quale grotta sono stati rinvenuti vasi in ceramica appartenenti a varie fasi del periodo neolitico del Tavoliere foggiano. Due persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria, padre e figlio di Manfredonia. All’esito delle indagini fu disposta al tempo un’ordinanza di demolizione della struttura.

Logo ufficiale Gruppo Archeo Speleologico Città di Manfredonia (STATO)
Il futuro: “campagna di sensibilizzazione per la tutela del sito”. “Lo stato di incuria e di abbandono di Grotta Occhiopinto persisteva almeno da 30 anni – dicono a Stato il presidente del Gruppo A.S. L.Coppolecchia ed il consigliere V.Cainazzo – senza dimenticare l’emersione di presunti casi di abusivismo edile nell’area. Causa il mancato accordo tra Comune ed una ditta del territorio per la rimozione dei rifiuti e del materiale da risulta, dopo regolare istanza e dopo aver sensibilizzato le autorità competenti, Soprintendenza dei Beni archeologici della Puglia e per quanto di competenza il Comune di Manfredonia (con interesse tra l’altro il vice-sindaco M.Palumbo, l’assessore M.Gallifuoco, e l’ingegnere D.Curci, ndR), ed ottenuta la l’autorizzazione con l’intervento gratuito delle imprese TMT dei F.lli Tomaiuolo, Lauriola Antonio e Zerulo Marmi di Manfredonia, che hanno fornito mezzi e personale per l’intervento, tutto il materiale è stato rimosso, con un lavoro durato circa 15 giorni”.

Ma l’impegno, la sensibilizzazione per la rivalorizzione di Grotta Occhiopinto – da parte del Gruppo Archeo Speleologico – non è ancora finito. “La nostra associazione, a completamento dell’opera di salvaguardia del sito, si è resa disponibile per portare a termine un ulteriore progetto: la realizzazione di una recinzione dell’intera area, di cui Comune e Soprintendenza ne sono a conoscenza e per il cui progetto hanno già espresso pieno consenso”. Importante ora il sostegno da parte della comunità di Manfredonia e delle istituzioni del territorio: “Siamo certi di poter riuscire nel nostro intento – terminano i rappresentanti del Gruppo Archeo Speleologico di Manfredonia – qualora dovesse concretizzarsi positivamente la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per la riqualificazione di Grotta Occhiopinto”.


VIDEO



g.defilippo@statoquotidiano.it

6 commenti su "“Grotta Occhiopinto è stata liberata, ora la tutela del sito” (VIDEO)"

  1. BRAVISSIMI: IO AVREI DESTINATO A VOI I 200.000 EURO, CHE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE HA DATO PER L’ORGANIZZAZIONE DEL MERITORIO CARNEVALE DAUNO!!!

  2. Sò che la grotta vi porterà tanti soldi ma secondo me non è giusto che dobbiamo contribuire quando c’è il comune che ha noi cittadini non ci accontenta.. Noi e come altre famiglie abitiamo nella zona( periferia) è aspettiamo che ci porta l’acqua e il gas nelle nostre abitazioni e non che dobbiamo andare avanti con i bomboloni… per non parlare degli altri problemi!!! Pensate a cose necessarie è non solo al sviluppo dai soldi nostri.. graziee…

  3. Caro Fabiano, il gruppo speleologico sipontino è un gruppo senza scopi di lucro, per cui non ti preoccupare, i tuo preziosi soldi non li tocca nessuno. I siti archeologici italiani portano grande ricchezza alle città e se solo i cittadini come te fossero più coscienti della loro importanza non si trasformerebbero in discariche coma la gratta Scaloria. Le ricchezze portate dal sito si distribuirebbero su tutta la città e anche magari nella tua zona “periferica”. A questo punto, non ti lamentare se non sei raggiunto dall’acquedotto….

  4. Egregio Sig. Fabiano da quello che leggo nel suo gradito commento, capisco che lei proviene da Marte. Un marziano arrivato a Manfredonia chisà come, forse accompagnato da et. Per pulire quella cavità si siamo rimboccati le maniche e abbiamo scavato, senza percepire alcunché. Per quanto riguarda il suo problema la consiglio di fare altrettanto, non è detto poi che scavando scavando potrà trovare sia una falda acquifera che una sacca di gas metano cosi risolve il suo problema che tanto la angoscia…. auguri.
    N.B. una piccola raccomandazione una volta che trova quello che le serve non si disfi del bombolone e del serbatoio gettandolo nella grotta. grazie

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