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Furti cavi rame Enel/Telecom. Fine op. Cuprum: 16 arresti. I nomi

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
20 Dicembre 2011
Capitanata //

Cavi di rame recuperati da agenti del Commissariato (ST - archivio)
Foggia – ASSOCIAZIONE a delinquere finalizzata ai furti di rame: terminata l’operazione Cuprum II della Mobile di Foggia, con indagini partite nel settembre 2011 con l’arresto complessivo di 18 persone (delle quali due colpite da provvedimeto restrittivo), delle quali 8 in flagranza di reato e 10 dopo provvedimento cautelare, con il sequestro complessivo di 50 quintali di materiale illecitamente sottratto.

L’operazione è stata effettuata in due fasi principali, delle quali la prima il 3 dicembre 2011, con l’esecuzione di 8 fermi di indiziati di delitto eseguiti dalla P.G. per il reato di ricettazione e la successiva lo scorso 17 dicembre, con l’emissione di 10 misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata al furto di riciclaggio di rame.

Il provvedimento, emesso dal Gip di Foggia dr. Carlo Protano, su richiesta del Pubblico Ministero titolare dell’inchiesta, ha riguardato 7 cittadini rumeni e 3 italiani, associati stabilmente nella “perpretazione dell’illecito fine”. Il giudice infatti ha riconosciuto che “il limpido quadro cautelare prospettato dal Pm ha posto in evidenza come le condotte criminose costituivano espressione della loro ordinaria attività lavorativa e fonte di proventi utili al loro sostentamento economico”. Il gruppo così organizzato si suddivideva in due livelli operativi, quello dei cittadini rumeni che si dedicavano al furto, suddivisi a loro volta in 3 gruppi che si intersecavano quando necessario. Il secondo livello era invece patrimonio esclusivo di cittadini italiani, che si occupavano il rame rubato per il successivo smistamento.

Nello specifico il gruppo in questione aveva come obiettivo principale i cavi in rame dell’Enel e della Telecom, ed è risultato tale l’attivismo criminale dei soggetti indicati da lasciare intere comunità ed aziende prive di energia elettrica con danni economici ingentissimi; in alcune occasione anche l’AQP e/o l’aeroporto militare di Amendola erano rimaste prive di energia elettrica a causa della illecita condotta del gruppo citato.

Questi i soggetti interessati al provvedimento restrittivo:
1. Stefan Florin alias “blondo”, Romania, classe 1985
2. Stefan Gheorghe Cornel, Romania, classe 1990
3. Hristea Florian, Romania, classe 1986
4. Neagu Catalin Alin, alias Copilu, Romania, classe 1991
5. Fudulu Florin, alias Piticu, Romania, classe 1988
6. Pandelica Cristi, alias Segarceanu, Romania, classe 1982
7. Nuti Mihai Dragos, alias Mihai, Romania, classe 1987
8. Bergantino Gerardo, San Severo, classe 1950
9. Buontempo Giuseppe, Torremaggiore, classe 1978
10. Iacobazzi Francesco, San Severo, classe 1961

Si ricorda che nella precedente operazione di polizia, denominata Cuprum, erano stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto i cittadini rumeni:
1. Fudulu Lucia Stela, Romania, classe 1977
2. Costache Solomon, Romania, classe 1992
3. Fudulu Viorel, Romana, classe 1993
4. Ciobanu Eusebiu Marian, Romania, classe 1988
5. Stefanel Emanuel, Romania, classe 1973
6. Popa Leonor, Romania, classe 1977
7. Fudulu FLorin, Romania, classe 1988 (con l’operazione del 17.12.2011 gravato da provv.restrittivo)
8. Pandelica Cristi, Romania, classe 1982 (” “)

Le indagini sono ancora in corso, per individuare i successivi livelli dell’organizzazione criminale citata.


NUOVO COLPO DELLA POLIZIA FERROVIARIA ALLA CATENA DEL RICICLAGGIO DEL RAME RUBATO IN PUGLIA.
Il 19 dicembre, dopo una serie di controlli disposti da questo Compartimento di Polizia Ferroviaria, eseguiti presso i centri di raccolta e smaltimento di materiale ferroso per contrastare il fenomeno dei furti di rame, personale dipendente della Squadra di Polizia Giudiziaria Compartimentale unitamente agli operatori della Sottosezione Polizia Ferroviaria di Brindisi rinveniva all’interno della ditta “ RO.MA.FER.” di Francavilla fontana (BR) alcuni cavi in rame che potevano essere in uso esclusivo alla Telecom. Il materiale, della lunghezza di circa 50 metri e del peso di circa Kg.23, veniva individuato con certezza da personale della suddetta ditta telefonica e successivamente sequestrato. Dopo un controllo da parte di personale del Corpo Forestale dello Stato sono state rilevate una serie di violazioni alle prescrizioni sulle autorizzazioni dello smaltimento dei rifiuti. Il titolare della ditta LONOCE Giuseppe è stato deferito all’A.G. competente per il possesso del cavo in uso alla Telecom e per le violazioni delle prescrizioni sul giusto dislocamento dei rifiuti.

Il fenomeno dei furti dei cavi elettrici e telefonici in rame, e di quelli in fibra ottica utilizzati dalle Ferrovie dello Stato–RFI, Enel, Telecom e altre aziende del settore mettono in seria difficoltà operativa le stesse aziende, creando altresì gravi disagi ai cittadini. E’ per questo motivo che il rigore nei controlli deve essere massimo. L’accordo tra Polizia Ferroviaria e Corpo Forestale dello Stato, inoltre, consente di ottenere, anche nel brindisino, risultati di più alto livello nella lotta ai crimini predatori ed ambientali, mettendo insieme le migliori energie dello Stato.

Redazione Stato@riproduzione riservata

5 commenti su "Furti cavi rame Enel/Telecom. Fine op. Cuprum: 16 arresti. I nomi"

  1. Benvenuti rumeni….. siete in casa nostra ospite e ci state rubando!!!!
    Questo è il ringraziamento

  2. tra cinesi e rumeni…. non voglio continuare altrimenti i solidi dementi sfoggiano subito la parola “razzismo”… mah…. rendiamoci condi signori cari… e sti quatt e mao mao

  3. Qui non si tratta di essere razzisti! Tutti questi danni ora chi li paga???qui l’unico ad essere razzista è il mio portafogli è incazzato con l’euro! dalli murt ca ten!

  4. Non fatevi sangue amaro.
    Anche noi italiani non siamo di meno, vede In Germania,Francia, Polonia, Romania, Belgio, ecc. ci sono Italiani arrestati per furti, rapine, ed altro.

  5. Appunto artù, nella Tua frase c’è la conferma di quanto sostengono Anonimo e Max
    perché già abbiamo tanti Italiani da arrestare e controllare nelle carceri ormai strapiene, adesso ci vogliono pure questi che in Italia prima o poi ci sottometteranno.

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