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Il Pas de Deux Petruzzelli-Camerata

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
21 Gennaio 2011
Musica //

Teatro Petruzzelli, opera (immagine d'archivio)
Teatro Petruzzelli, opera (immagine d'archivio)
Bari – DA circa 70 anni è grazie alla Camerata Musicale Barese se “l’occhio di bue” sulla passione musicale di questa città non si è mai spento. Anche quando i riflettori del suo palcoscenico più amato, furono travolti dai bagliori infernali di una notte maledetta, lasciandola orfana per circa un ventennio di una potestà culturale indispensabile al processo di crescita e di cambiamento, che avrebbe segnato le sue giovani generazioni.

Con la “modernité élégante” del politeama ritrovato, il Nuovo Teatro Petruzzelli, l’attività dello storico sodalizio riprende slancio e vigore in un programma di proposte all’insegna della qualità e della poliedricità di genere. Lo testimonia l’andante maestoso del pas de deux, Fondazione Petruzzelli e Camerata Musicale Barese, che sta caratterizzando un brillante inizio d’anno. Nel cui palinsesto di gennaio si prolunga l’effetto pirotecnico di una caleidoscopica e raffinata combinata dei rispettivi cartelloni.

E così la Grand Soirée Roland Petit, l’omaggio della Fondazione al celebre coreografo francese con la Eleonora Abbagnato, Massimo Murru, Qimin Wang e il Balletto dell’Opera di Roma, è stata preceduta dal ritorno a Bari del Momix Dance Theatre, che ha voluto celebrare il 30° anniversario con la Camerata, e dalla doppia serata del Balletto dell’Opera di Kiev, in Giselle e Schiaccianoci. Per poi essere seguita, ancora, da un uno-due della Camerata Musicale che, nella scia di un altro grande coreografo, Marius Petipa, miscela la grazia della tradizione del Balletto dell’Opera Macedone, con La Bella Addormentata, al prestigio della “dance d’ècole” del Balletto di Mosca “La Classique”, nell’adattamento coreografico di Alexander Vorotnikov de Il Lago dei Cigni.

Cinquanta ballerini provenienti dai templi più sacri della danza sovietica, dal Bolshoi di Mosca al Kirov di San Pietroburgo, dai Ballets Theatres di Kiev a quelli di Perm, Tbilisi e Odessa. Tra loro la delicata eleganza di Nadejda Ivanova spicca per qualità espressiva e per la leggerezza dei suoi virtuosismi, che rendono Odette/Odile (entrambe interpretate dall’etoile “Hope of Russia”) la naturale beniamina di un pubblico sedotto e rapito dall’affascinante disinvoltura d’esecuzione, anche di figure coreografiche più impegnative. Insieme allo stesso principe Siegfried, al secolo Smirnov Dmitry, nonché al funambolico Andrej Lyapin, nei panni eccentrici del giullare di corte.

Un gioco di sponda che continua sul fronte concertistico. Con le celebrazioni di Gustav Mahler, in occasione del centenario della sua morte, con cui la Fondazione ha inaugurato la Stagione Sinfonica 2011. Evento proposto in due serate col prezioso accompagnamento di Quirino Principe. La Prima Sinfonia, “Il Titano”, nella sua versione originale (completa della successiva estrapolazione del Blumine), e la messa in scena, in seconda serata, de “Il tempo di Gustav Mahler”. Il mix di letture, danza e musiche, di Massimiliano Finazzer Flory, che l’autore triestino e Assessore alla Cultura del Comune di Milano aveva presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto.

A cui la Camerata fa da contrappunto con due rendez vous pianistici di peso, ambedue all’insegna di una significativa presenza in programma di Franz Liszt. Ancora una sorta di “pas des deux” che prevede gli assoli prima dell’ex allievo Andrea Padova, ora raffinato e poetico compositore, e successivamente dell’atteso ritorno a Bari del grande maestro Aldo Ciccolini. Il cui concerto di fine gennaio subirà un rinvio, per sopraggiunta indisponibilità del celebre pianista. Il palcoscenico barese cresce, diventando ogni giorno più ambito. E con esso il suo pubblico. La coppia d’ali Petruzzelli – Camerata Musicale si conferma sostegno ideale in quel volo suggestivo verso orizzonti decisamente più ambiziosi.

gelormini@katamail.com

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