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PD Da Decaro a Cerignola: “Così la destra ricostruisce un’antimafia di fantasia”

"La stessa destra con una mano chiede lo scioglimento del Comune di Bari e con l’altra nomina Carlo Dercole, sciolto per mafia, segretario cittadino di Forza Italia”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
21 Marzo 2024
Cerignola // Politica //

(nota stampa). “È di questi giorni la notizia della nomina della commissione di accesso agli atti per verificare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale di Bari, presieduta da Antonio Decaro, che dell’antimafia, dell’impegno quotidiano a combattere i clan del territorio, ne ha fatto una scelta di vita, rinunciando alla sua libertà, vivendo sotto scorta.

Una commissione invocata a gran voce da quegli stessi dirigenti della destra pugliese che cercavano accordi politici con il famoso avvocato Olivieri, al centro dell’inchiesta barese; quegli stessi dirigenti di destra che oggi siedono nella Commissione Antimafia, quegli stessi dirigenti che hanno poi effettivamente candidato nel centrodestra la moglie di Olivieri, consigliera comunale ora indagata nell’inchiesta che ha travolto più di 150 persone;

Stiamo parlando di Mauro D’Attis, attuale vicepresidente della commissione antimafia e segretario regionale di Forza Italia.

Si tratta, quindi, dello stesso Mauro D’Attis che con la mano destra chiede lo scioglimento del Comune di Barie con la mano sinistra, dall’oggi al domani, senza un congresso e senza discussione con gli iscritti, nomina Carlo Dercole segretario cittadino di Forza Italia: ex assessore allo Sport della giunta Metta e suo genero, il cui nome è scritto nel decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Cerignola, firmato dal Presidente della Repubblica.

Ecco la destra. Ecco la destra autoritaria che, sconfitta alle elezioni, tanto a Bari come a Cerignola, fa un uso politico di uno strumento normativo fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata, importante e delicato come quello della procedura per lo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose.

Superando le regole e le procedure: basti pensare che la Commissione di Accesso agli atti a Bari non è stata chiesta dalla Prefettura di concerto con la Procura, ma è stata inviata direttamente dal Ministero degli Interni su richiesta di qualche parlamentare di destra. Se non è questo un atteggiamento autoritario, ci spieghi il buon senso cosa è”.

1 commenti su "Da Decaro a Cerignola: “Così la destra ricostruisce un’antimafia di fantasia”"

  1. E perché non parlare del caso Manfredonia, dove è grossolano il doppio pesismo dell’onorevole Gatta, intento a restare nell’ombra anche per la scelta di quest’altro candidato sindaco, che dimentica di far sentire la sua voce in una vicenda politica scabrosa che ha interessato l’amministrazione di centro-destra, nella quale i suoi uomi9ni erano il numero maggiore della maggioranza (salvo sciogliersi come neve al sole, per gli accordi sottobanco e familiare di diversi di loro al momento dellao scioglimento del consiglio). Perché il parlamentare sipontino, Gatta, non fa sentire la sua voce ? Si maschera dietro quattro sigle vuote (Manfredonia 2024), piene di ex comunisti, vetero-socialisti, ex 5Stelle trombati, pensando di gabbare ancora una volta l’elettorato della Città ? Perché Gatta non chiede lo scioglimento per infiltrazioni dell’ente locale ? A meno che non voglia sconfessare la linea politica del suo segretario regionale, che chiede il commissariamento di Bari, perché Gatta non chiede a gran voce lo scioglimento di Manfredonia, dove la situazione è di una gravità evidente ? Gratteri, ha proposto, facendo il verso al ministro Nordio ed al Governo Meloni, che hanno introdotto il test psico-attitudinale per i magistrati, di applicare la stessa misura per i parlamentari; se si potessero registrare sai che risate !! Nel frattempo “Giù le Mani…dalla città” chissà se sarà vero ?

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