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Fiore illustra il Piano di rientro: passivi per 900 milioni

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
21 Luglio 2010
Economia //

L'assessore alla sanità Tommaso Fiore
Fiore ha illustrato ieri il Piano di rientro sanitario: sforamenti per 900 milioni (imm.arch. iltaccod'italia.info)
Bari – IL piano di rientro della sanità dell’assessore regionale alla sanità Tommaso Fiore non è proprio quello che il governo regionale avrebbe voluto per i pugliesi. “Avevamo immaginato una manovra leggera, perché ci sarebbe piaciuto gestire con enorme prudenza tutta questa materia, in questa fase di grande difficoltà a causa della crisi generale”. Ma questo non è stato possibile, il ministero ha imposto tempi di recupero immediati e quindi le soluzioni sono obbligate: riduzione dei posti letto, della spesa farmaceutica e inserimento dei ticket. La Regione Puglia rientra nella categoria “peggiore” di criticità perché trattasi di Regione in deficit finanziario con in aggiunta la necessità di procedere anche ad un piano di rientro sanitario.

SFORAMENTI COMPLESSIVI PER 900 MILIONI – Lo sforamento attuale è di 400 milioni di euro ai quali vanno aggiunti i 500 milioni di euro che la Puglia ha già perso del fondo nazionale sanitario. Quindi la cifra sulla quale ragioniamo è di 9oo milioni di euro circa. L’assessore Fiore ha sottolineato ai componenti della terza commissione che parte di queste operazioni hanno un fondamento culturale molto forte e come tali “andrebbero trattate con cautela”. Tuttavia giovedì il presidente Vendola sarà a Roma per concordare le modalità e chiudere questa partita, con la firma successiva del piano di rientro presso il ministero.

FRA LE CRITICITA’ IL TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE – L’assessore Fiore ha spiegato poi alla commissione quali sono le criticità della nostra Regione e quali saranno le manovre correttive contenute nel piano di rientro. Il tasso di ospedalizzazione è una delle maggiori criticità del nostro sistema sanitario, ha spiegato Fiore, inteso come ricovero, day hospital e attività ambulatoriale.

I motivi dell’eccessivo ricorso al ricovero in ospedale sono in generale: tentativo di eludere il ticket, eludere liste d’attesa, di fatto le famiglie che fanno ricorso al ricovero sono quelle con un minore reddito. Ancora, una dispersione dell’offerta sulla quale si può intervenire prendendo in considerazione una razionalizzazione di quegli ospedali che risultano avere dai 50 ai 70 posti letto. “Tenete presente – ha detto Fiore – che un posto letto costa 206 milioni di euro all’anno”.

La dispersione dell’offerta merita quindi una riflessione particolare, mettendo mano alla rete attraverso processi di trasformazione, riconversione e valorizzazione dei posti letto.

Altro argomento lo splafonamento della spesa farmaceutica: lo sforamento negli ospedali è un fatto strutturale laddove incidono le patologie rare e le malattie tumorali. “Sulla farmaceutica – ha spiegato l’assessore – dobbiamo attivare un modello più virtuoso, noi avevamo pensato di prendere il modello della Bat che è una provincia morigerata, almeno rispetto alla media nazionale, ma anche in questo caso la nostra soluzione non è piaciuta al ministero che non ha ritenuto di condividere questa nostra impostazione quindi ci ha imposto di inserire i ticket per il recupero”.

IL PERSONALE – Anche la nota del personale è dolente: Sono solo 38 mila gli addetti, uno dei numeri più bassi in Italia, per non parlare del personale sanitario, su questo tema da sempre l’assessore (da medico) ha lamentato la carenza strutturale. A questo si aggiunge il blocco del turn over senza del quale sarebbe possibile, invece, procedere alla redistribuzione del personale. Una soluzione potrebbe essere quella di “capitalizzare” il personale rinveniente da quegli ospedali che sono destinati a “morire” per inserirli in altre strutture.

“Dobbiamo riuscire a fare di questa scadenza – ha sottolineato Fiore – un’occasione di modernizzazione attraverso un piano sostenibile che deve avere come obiettivo la razionalizzazione del sistema. Ho sentito che il ministro Fazio ha minacciato di chiudere i rubinetti per quello che riguarda il fondo sanitario nazionale (altri 4 miliari e mezzo) è chiaro che se questo accade saltano tutti i parametri e tutti i nostri progetti”.

PALESE: NECESSARIO UN LAVORO PIU’ COORDINATO – strong>Risponde l’opposizione alla relazione dell’assessore alla sanità: Rocco Palese: Si poteva fare un lavoro più coordinato, è assurdo che l’opposizione abbia appreso tutte le notizie dai giornali. È sbagliato attribuire tutta la responsabilità al governo nazionale: non è forse la Regione Puglia che non ha rispettato il patto di stabilità? Dobbiamo intenderci su questo punto altrimenti non andiamo da nessuna parte. Il piano Fitto sarebbe stato realizzato e avrebbe prodotto i suoi effetti se il presidente fosse stato riconfermato. Il piano di rientro deve approdare in Consiglio regionale, ma prima deve essere affrontato in Commissione, si deve discutere su questa materia con grande serenità, noi abbiamo grande disponibilità a lavorare insieme in modo costruttivo”, ha detto Palese.

Giammarco Surico(Pdl): Questo piano della salute stravolge quello precedente del 2008, in realtà quello era un piano settoriale questo è quello reale. In tutti questi anni abbiamo sollevato tutti problemi relativi alle criticità e al mancato controllo che per noi è un dato importantissimo.

Massimo Cassano (Pdl): Vorrei sapere se il confronto su questo tema sanitario deve essere fatto con gli stessi tecnici che ci hanno portato allo sfascio? Mi sembra un’idea stravagante.

Euprepio Curto (Udc): Questa manovra un intervento non di natura strutturale ma contingente, di scarso respiro. Proponiamo come Udc, la formazione di sottocommissioni al lavoro per aumentare il controllo sugli sprechi e le criticità.

Francesco Damone (LaPpdt): Credo nella necessità della centralità dell’individuo nella sanità che è più importante di qualunque calcolo ragionieristico.

Francesco Laddomada (laPperV) ha parlato di scelte da condividere, Patrizio Mazza (Idv) la necessità di costituire sottocommissioni per lavorare con maggiore incisività e Anna Nuzziello (LaPpV) monitorare con precisione i tagli alle spese.

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IL PIANO DI RIENTRO DELLA REGIONE PUGLIA – Piano di rientro sanitario

Puglia per Vendola: si al piano di riduzione della spesa sanitaria La Puglia per Vendola ha accolto “positivamente” il piano di riduzione della spesa sanitaria regionale predisposto dall’assessore alla Sanità, Tommaso Fiore. “In primo luogo, il piano è indispensabile. La Regione, nella precedente legislatura, è stata infatti costretta a sforare il patto di stabilità per poter accedere ai fondi strutturali e consentire all’economia pugliese di fronteggiare la crisi. Come conseguenza di ciò, il patto per la salute fra lo Stato e le Regioni c’impone la riduzione della spesa sanitaria. In secondo luogo, vanno considerati i tempi molto stretti, imposti dal Governo Berlusconi, che hanno costretto l’esecutivo regionale ad agire. Ci rendiamo conto che chiediamo ai pugliesi dei sacrifici, e avremmo desiderato più tempo per confrontarci con tutte quelle realtà direttamente interessate dal piano per poterci maggiormente avvalere delle loro osservazioni. Sappiamo però, anche, che non andiamo a fare dei tagli indiscriminati come pure ci hanno accusato”. “Apprezziamo, nell’approccio dell’assessorato al riordino della rete ospedaliera regionale, i criteri esclusivamente tecnici adottati per gli interventi. L’altro aspetto della metodologia dell’Amministrazione Vendola che condividiamo è il potenziamento, nei prossimi tre anni, delle attività territoriali in parallelo al depotenziamento di quelle ospedaliere”.

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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