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Contrordine compagni, abbiamo scherzato

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
23 Aprile 2010
Editoriali //

Il candidato sindaco cs A.Riccardi e Nichi Vendola (da Uff.stampa Riccardi)
Il candidato sindaco cs A.Riccardi e Nichi Vendola (da Uff.stampa Riccardi)
Manfredonia – APPRENDENDO ieri, dopo settimane di febbrile attesa, la rosa dei nomi che comporranno la Giunta Riccardi, si è avuto un personale attimo di disorientamento e di imbarazzo. Forse si era seguita la campagna elettorale di un’altra cittadina? Non si riesce infatti a trovare corrispondenza con le promesse che erano state fatte nei mesi scorsi riguardo all’esecutivo che avrebbe guidato la città, tranne quella relativa allo snellimento dell’organico, portato in effetti a soli otto assessori. Le anticipazioni giornalistiche sulla composizione della Giunta erano state nei giorni passati spazzate via dalla netta smentita del Sindaco; a posteriori si può capire il motivo dello sbaglio fatto dai commentatori, l’errore è stato quello di immaginare la Giunta in base alle parole dette nella campagna elettorale e col manuale Cencelli alla mano (un tot per partito in base alla forza espressa).

Quella che è nata ieri è invece una giunta monocolore, fatta per la quasi totalità da esponenti del Pd, con le sole eccezioni dell’assessorato andato all’Udc ( Giandolfi, Ambiente ), di quello dell’Idv ( Prencipe, Sicurezza, Pubblica Istruzione e Sport ) e dei due esterni. Non pervenuti risultano gli uomini della lista Riccardi per Manfredonia, la seconda più suffragata nella città. Il rischio legato al risultato bulgaro delle elezioni era quello di andare incontro ad una eccessiva personalizzazione del potere e quindi ad un accentramento dello stesso, fino a farlo divenire eccessivo ed incontrollato?

La risposta a tale interrogativo è arrivata ieri: una giunta monocolore è una giunta appiattita sul sindaco, allineata e modellata sullo stesso.

Seconda considerazione: inutile andare alla ricerca dei volti nuovi e delle pari opportunità, refrain da comizio, evidentemente, ma senza velleità di effettiva realizzazione. Il neo assessore Annarita Prencipe è l’unica donna presente, con la conseguenza di una giunta non solo monocolore ma anche mono-genere.

L’imbarazzo per la Prencipe di essere l’unica “diversa” all’interno della maschia coalizione dev’essere stato tale da spingerla a mimetizzarsi tra gli uomini, indossando una virile cravatta e un severo tailleur. Per non fare un torto solo alle donne e a quanti avevano creduto alla promessa di una giunta rispettosa delle pari opportunità, si è deciso di riservare lo stesso trattamento anche a chi aveva pensato di vedere qualche volto nuovo nell’ammistrazione della città. C’erano degli indubbi vantaggi legati al buon risultato elettorale conseguito da chi si sarebbe occupato per la prima volta di gestione della cosa pubblica: l’immacolatezza e la sana ingenuità di chi con la politica non si è ancora sporcato le mani. Come le quote rosa, sono scomparsi pure Brunetti e le altre new entry.

Ancora. A pensar male si fa peccato ma si azzecca sempre (Andreotti dixit), e allora purtroppo non si era sbagliato nell’ipotizzare che nonostante l’incarico di consigliere provinciale si potesse diventare titolari anche di un assessorato comunale, per di più contrastando il codice etico del Pd ( vedi caso Angelillis ).

Ma ciò che più ha stupito ieri è stata la reazione del popolo del web.
Le stesse persone che hanno con entusiasmo seguito la campagna elettorale del Sindaco e che lo hanno probabilmente votato ieri sono state protagoniste sul web di un’accesa discussione, con diverse decine di commenti a proposito delle nomine assessorili. La rivolta del popolo del web si evince dal breve excursus fatto sui siti più importanti, a Manfredonia, di dibattito sulle cose locali. Su un noto blog sipontino, dei vari commentatori uno solo ha salutato in maniera neutra la nuova giunta, facendole i rituali auguri di buon lavoro.

Gli altri utenti non hanno usato giri di parole nel criticare le scelte fatte: da chi chiede conto della sparizione della lista Riccardi a chi valuta negativamente l’età media assai elevata dei nuovi assessori e il fatto che siano tutti già amministratori e politici di lungo corso, fino ad arrivare a chi se la prende con la scelta dell’esterno Matteo Palumbo, accusato di essere l’alter ego del Sindaco (le vere definizioni sono in realtà più colorite). Anche ai lettori di un’altra testata on line di Manfredonia i conti non sono tornati: tra decine di commenti, spiccano solo tre di tenore favorevole alla neo giunta, e anche qui si tratta dei classici auguri per un buon operato. I più si chiedono invece allibiti dove sia finito il cambiamento, la famosa discontinuità parole chiave nei mesi passati. Salace il commento dell’utente che propone di giocare a “trova le differenze tra la nuova e la vecchia giunta”.

Si ha la sensazione che ieri qualcosa si sia rotto nell’affinità elettiva che legava il sindaco alla città, che la delusione provata nello scoprire infrante le prime promesse sia stata forte e da non sottovalutare. Sia chiaro: se la giunta dimostrerà di essere stata giustamente formata sulla base di scelte meritocratiche, che ne hanno premiato il valore e le capacità, anzichè gerontocratiche e sessiste come appare finora, se ne avvantaggerà tutta la città, critici compresi. Ma finora la sensazione è quella di un “Contrordine compagni! Stavamo scherzando, non lo avevate capito?”.

PER APPROFONDIMENTI SULLA GIUNTA VEDI: La composizione della Giunta Riccardi

4 commenti su "Contrordine compagni, abbiamo scherzato"

  1. Nessuno ha notato la sparizione e la successiva ricomparsa dei commenti alla nuova Giunta, su Manfredonia.net?

  2. Sono stati in tanti a notarlo. Personalmente la cosa mi è parsa strana e ho chiesto spiegazioni alla redazione. I commenti sono poi fortunatamente riapparsi 🙂

  3. se è per le sparizioni su …. il sondaggio in cui zingariello era considerato il pessimo fra tutti gli assessori (sondaggio pubblico)nel 2008…

  4. è il sito di proprietà di A. Riccardi
    Allora cosa volete?
    Sarebbe come pretendere che Feltri e Fede, attaccassero Berlusconi.

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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