Manfredonia – SI svolgerà venerdì 27 giugno l’assemblea del CdA della Mucafer per l’approvazione del bilancio al 31.12.2013. E’ quanto si apprende da raccolta dati. Intanto lo scorso 4 giugno si è svolta un’assemblea tra le sigle sindacali (Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Foggia) ed i lavoratori, nel corso della quale sarebbero state rese informazioni relativamente alle procedure da attivare relativamente alla cassa integrazione dei dipendenti ed in previsione del Tfr.
Mentre la Cooperativa Mucafer ha presentato ricorso, il 17 giugno 2014, alla Sezione Fallimentare del Tribunale di Foggia “per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo ‘senza continuità aziendale’ a scioglimento della riserva ex art. 161 6° c. L.F. formulata con ricorso depositato in data 5 dicembre 2013”, l’ipotesi che emerge al momento è quello di un probabile “stato di liquidazione” della società.
Si ricorda che nel frattempo è stata costituita una Cooperativa ex novo, la Arca, con “passaggio di circa 45 unità rispetto alle 135 della Mucafer (di cui 2 dirigenti e 3 apprendisti e 109 soci)”. Non si farebbe riferimento ad alcuna continuità aziendale e dunque ad alcun assunzione di onere della nuova cooperativa rispetto ai debiti e crediti vantanti dalla Mucafer, alla quale il Tribunale di Foggia aveva concesso una proroga di ulteriori 60 giorni per la presentazione del piano Concordatario.
Per gli appalti già assegnati (a Manfredonia tra l’altro i lavori per il treno – tram), spetterà ora al Consorzio revocare l’affidamento dei lavori con successiva lettera di assegnazione ad altra cooperativa.
Come ricordato, il 5 dicembre 2013 la Mucafer aveva depositato presso il Tribunale un ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, ex artt. 160 e 161, sesto comma, l.f., con riserva di presentare “(…) la proposta, il piano e la documentazione di cui ai commi secondo e terzo (..)” dell’art. 161 l.f.; la proposta di concordato ed il relativo piano di soluzione della crisi si sono caratterizzati, tra l’altro – come evidenzia il Tribunale di Foggia – “per la volontà del debitore di dare soddisfazione alle ragioni dei creditori mediante continuità dell’attività dell’impresa, nonché liquidazione dei beni non funzionali all’esercizio dell’impresa”.
DEBITORIA EMERSA PARI AD OLTRE 45 MILIONI DI EURO. Come evidente dal documento per l’ammissione al concordato preventivo del 4 dicembre 2013, “la debitoria complessiva secondo una recentissima stima dovrebbe ammontare a euro 45.810.064,46 (14.400.328,00 euro verso le banche ed altri enti finanziatori,ndr) di cui euro 10.686.447,18 rappresentano i crediti privilegiati”. Come per i crediti, possibili aumenti o variazioni dei debiti in base a “diverse pretese” che altre parti ritengono di vantare che sono tuttavia contestate dalla Cooperativa (complessivamente si parla di 135 unità, di cui 2 dirigenti e 3 apprendisti, e 109 soci).
“Crediti da incassare, il cui importo complessivo, secondo una stima effettuata, che sarà oggetto tuttavia di una successiva più attenta verifica in sede di redazione del piano, dovrebbe ammontare a circa 19.000.000,00 di euro, ed il cui ritardo nell’incasso è dovuto a ragioni non imputabili alla Mucafer“.
g.defilippo@statoquotidiano.it
l approvazione del bilancio,prima di dare l approvazione assicuratevi di tutto
………anni di crisi non è mai fallita sei arrivato tu e l’hai distrutta…..
purtroppo queste cose succedono quando non c’è competenza…..
willer,non e’ fallita certo perche’ sono arrivato io…………..
se nn sei colpevole che rispondi a fare,se nn sei stato tu cm diretta persona, nn so tu chi sia ma guarda spero tanto entri la finanza ad indagare,poi si vedra quest azienda cm e fallita e chi sono i moschettieri che l anno o non l’anno portata al fallimento,se sono fiori fiorirano
Mi spiace leggere commenti in cui si sta cercando di trovare il colpevole della chiusura della Mucafer. Non so se vi rendete conto ma in Italia non esiste + nemmeno una grossa azienda. Il mercato dell’edilizia non esiste più, le banche stanno facendo si che tutte le aziende prima o poi chiudano. Le pubbliche amministrazioni non pagano più e le imprese si ritrovano a finanziare i lavori ed aspettare anni prima di incassare. La colpa è del sistema Italia e non delle persone che hanno governato l’azienda. Da parte mia, invece, va tutta la solidarietà ai soci e alle proprie famiglie sperando che questo brutto periodo possa passare il + velocemente possibile
sig.lukaku nessuno sta incolpando nessuno anzi ma si sta solo cercando di capire il perche di questa brutta fine di un azienda cosi potente
IL FALLIMENTO MUCAFER E STATO CAUSATO (secondo l’opinione del lettore,ndr) DAL PERSONALE INCOMPETENTE,DAL DIRETTORE AMMINISTRATIVO,PRESIDENTE VICEPRESIDENTE,INGEGNERI,E I DUE RAGIONIERI DELL UFFICIO DEL PERSONALE,–QUANDO TUTTI I NODI ARRIVERANO TUTTI AL PETTINE,POI SI VEDRA CHI DEVE RIDERE E CHI PIANGERE,…..