Edizione n° 5384

BALLON D'ESSAI

PROMONTORIO // Due club garganici uniscono le loro forze in Prima Categoria: nasce l’Atletico Gargano
1 Luglio 2024 - ore  09:43

CALEMBOUR

CRIMINALITA' // Bisceglie: traffico di droga e sigarette, 13 arresti
1 Luglio 2024 - ore  08:48

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

Il sisma dell’Irpinia, quel “fate presto” 38 anni dopo

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
23 Novembre 2018
Editoriali // Regione-Territorio //

Era il 23 Novembre del 1980 quando una forte scossa di terremoto colpì la Campania. A distanza di tempo da quel drammatico giorno la macchina del fango sulla ricostruzione nasconde ancora i suoi lati oscuri.

Alle 19,34 del 23 novembre 1980, in un minuto e venti secondi, tre scosse di terremoto, in sequenza, nono grado della scala Mercalli, rasero al suolo interi paesi della Campania, colpendo anche la Basilicata. Il sisma ebbe il suo epicentro in Irpinia.

Novanta interminabili secondi dove persero la vita 2735 persone, 8848 furono i feriti e 300mila gli sfollati, cambiando le sorti della provincia di Avellino e non solo. Da allora sono passati 38 anni e quello che rimane, a ridosso di tutte le polemiche sorte per la mancata immediatezza dei soccorsi, sono quei buchi neri che riguardano la ricostruzione. La speculazione che si è fatta sui fondi stanziati per questa tragedia è stata fortemente manipolata dalla mano della camorra che insieme al clientelismo della politica locale di allora ha creato delle vere e proprie faglie oscure tanto che nel 1989 l’allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, diede il via ad una Commissione d’inchiesta per prendere in esame l’ingente quantità di denaro, quasi 50miliardi delle vecchie lire, arrivati di colpo e gestiti senza criterio. Cosa rimane quasi quarant’ anni dopo, oltre alla scelleratezza di un urbanistica gestita dal susseguirsi dei governi locali.
Stato Quotidiano ne ha parlato con Franco Arminio, poeta, scrittore e regista italiano, natio di Bisaccia, uno di quei paesi, che in quella domenica sera di novembre, non venne lasciato immune dalla rabbia cieca del sisma.

A distanza di trent’otto anni da quel drammatico 23 novembre del 1980 si può ritenere conclusa la ricostruzione in Irpinia?

No, purtroppo, quasi in tutti i paesi sono presenti residui di quella tragedia, soprattutto perché negli ultimi anni la ricostruzione è stata portata avanti e continua a procedere, in maniera lenta, colpa anche dell’erogazione dei fondi che non è mai stata celere. Questo a parte il danno ai cittadini che non riescono a completare la loro casa, risulta poi essere un danno estetico anche per il paese, dove guardandosi attorno risultano agli occhi scheletri di abitazioni.

Da un punto di vista della ricostruzione, in Irpinia, la scelleratezza urbanistica, può essere imputabile al susseguirsi dei vari governi locali che hanno amministrato in maniera impropria le ingenti somme di denaro arrivate per far fronte a questa emergenza che permane ormai da più di trent’anni?

Una cosa certa è che la ricostruzione non si può compiere in tempi brevi, questo risulterebbe anche pericoloso, è bene che ci sia una discussione a monte per decidere la messa in sicurezza dei piani da attuare e sono ammissibili, a mio parere – sempre per far bene le cose – anche dei ripensamenti, tutto a vantaggio della sana agibilità delle strutture che poi si andranno a costruire. In questo caso, in Irpinia, quarant’anni sono veramente troppi. Purtroppo si è partiti male, all’inizio, dove c’erano molti soldi e di conseguenza sono stati compiuti parecchi errori, poi, con l’avvento della Lega c’è stata una restrizione brutale dei finanziamenti e a quel punto i finanziamenti servivano, in parte per fare quello che ancora non era stato fatto ed in parte per porre rimedio ai guasti compiuti dall’immediata ricostruzione. Per questo, aggiungo, che l’Irpinia è un territorio dove bisogna ancora lavorare.

I terremoti, quando succedono, possono essere visti, sul piano umano, come collante tra la comunità colpita e tutto il resto del Paese?

In Irpinia sicuramente questo è accaduto. In quei giorni il Nord è sceso al Sud per prestare soccorso, un momento davvero toccante. Sindacati e forze politiche presenti e coesi, anche dopo la disillusione del Nord dopo quella campagna di stampa in gran parte vera che ha analizzato gli sprechi dei fondi che erano stati stanziati. Lo scisma del 23 novembre del 1980 ha segnato si un momento di unione nazionale ma ha rappresentato anche il congedo di questo legame perché è subentrata una disillusione del Nord verso quell’area appunto accusata di aver sprecato tanti soldi. Certo, è innegabile come l’avvento di un terremoto possa produrre, almeno nell’immediato,un legame all’interno delle comunità colpite.

Lei ama definirsi un “paesologo”. Con che occhi guarda i paesi dell’Alta Irpinia?

I paesi di questa terra sono inseriti in un paesaggio davvero meraviglioso. Considero l’Irpinia come una delle terre più belle dell’Appennino, purtroppo però è poco conosciuta. Venne alla ribalta proprio con il terremoto dell’80, quasi come se si portasse un marchio dietro ma è totalmente dimenticata. Manca l’equazione che la sommi alla bellezza, come sussiste per il Salento, Matera, la Toscana ad esempio, e questo danno ulteriore, soprattutto la parte più orientale, al confine con la Puglia e con la Basilicata è davvero unica per la sua bellezza, nonostante i guasti della ricostruzione.

A cura di_Francescapaola Iannaccone

Lascia un commento

In ogni paese c’è una orrenda casa moderna. L’ha progettata un geometra, figlio del sindaco. (Dino Risi)

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.