Foggia. Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte, annuncia la sua candidatura alle elezioni europee con Fratelli d’Italia, mostrandosi aperto al dialogo. Attualmente, Sgarbi dedica la sua attenzione alle torri medievali di Varano e al Lago con il suo Idroscalo.
“Il 2 giugno rischia di diventare un giorno di polemiche a causa della sinistra che semina odio”, ha detto l’ex sindaco foggiano Agostinacchio. “La sinistra assume un atteggiamento presuntuoso. Dobbiamo unirci a Fratelli d’Italia, a Giorgia Meloni, a Sgarbi e a tutti coloro che si impegnano per il nostro futuro. Non possiamo permettere che una cupola di potere, come la definisce Marcello Veneziani, prenda il controllo”.
Durante il suo intervento, Sgarbi ha parlato a una platea di militanti e dirigenti, inclusi il coordinatore Giannicola De Leonardis, il gruppo consiliare foggiano, l’onorevole Giandonato La Salandra, Luigi Miccoli, Daria Cascarano, Giuseppe Pedarra, Vincenzo Sarcone e molti altri. Ha ricordato le numerose visite a Foggia per combattere contro le pale eoliche che, secondo lui, danneggiano il patrimonio culturale europeo.
Come riportato nel virgolettato de L’Immediato: “Il paesaggio è sacro e lo stiamo perdendo. Coltivare ulivi e viti rappresenta la nostra identità e memoria. Nessuna provincia mi è più cara e fragile di quella di Foggia. Troia è assediata dalle pale eoliche, mentre la Cattedrale deve essere rispettata come il culto di Padre Pio, oggi una delle figure più venerate insieme a San Francesco. Foggia deve essere ricordata come un luogo imprescindibile. Lucera è un luogo sublime, la mia città ideale, culla di artisti che ho riportato alla luce, come Emanuele Cavalli e Giuseppe Cavalli, un poeta della fotografia, e Giuseppe Ar, antagonista di Morandi. Il mio legame con Lucera mi riempie di affetto e riconoscenza. La Puglia è la mia seconda casa. Ad Ascoli Satriano, voglio valorizzare i Grifoni al pari dei Bronzi di Riace o di Paestum. Il Sud Italia non è solo mafia o povertà, ma la culla della Magna Grecia. Senza di essa, non esisterebbe l’Europa. Voglio che l’Unesco riconosca i 40 siti straordinari della Magna Grecia. È meglio avere il poco ma giusto da Meloni che il nulla da Conte”.