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DISASTRO FERROVIARIO Scontro treni sulla Andria-Corato: procura chiede di ascoltare 38 testi

Iniziato questa mattina il processo di secondo grado relativo al disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sulla tratta Andria-Corato. Nel tragico scontro frontale tra due treni, persero la vita 23 persone e altre 51 rimasero ferite.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
24 Giugno 2024
Bari // BAT //

È iniziato questa mattina, presso la Corte d’Appello di Bari, il processo di secondo grado relativo al disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sulla tratta Andria-Corato.

Nel tragico scontro frontale tra due treni su un binario unico alternato, regolato tramite il sistema del blocco telefonico, giudicato dall’accusa “non sicuro e obsoleto”, persero la vita 23 persone e altre 51 rimasero ferite.

In primo grado, il 15 giugno 2023, il Tribunale di Trani aveva condannato il capostazione di Andria, Vito Piccarreta, a 6 anni e 6 mesi, e il macchinista del treno partito da Andria e diretto a Corato, Nicola Lorizzo, a 7 anni. Altri 14 imputati erano stati assolti, e Ferrotramviaria, imputata per illecito amministrativo, era stata esonerata da responsabilità civile. Piccarreta e Lorizzo furono riconosciuti colpevoli di cooperazione in disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni personali colpose aggravate dalla mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro. Entrambi, insieme a Ferrotramviaria, sono stati condannati a risarcire i danni alle parti civili.

Durante l’udienza odierna, la Procura generale ha richiesto alla Corte, presieduta da Antonio Civita, di ascoltare 38 testimoni, tra cui quelli della difesa già sentiti in primo grado, funzionari di polizia giudiziaria e della Regione Puglia, oltre a consulenti tecnici di entrambe le parti. Il sostituto procuratore generale, Marcello Catalano, ha inoltre chiesto l’ammissione di una relazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2017, precedentemente dichiarata inutilizzabile dal Tribunale di Trani, e la disposizione di una consulenza tecnica d’ufficio per valutare le diverse considerazioni tecniche presentate durante il primo grado, soprattutto riguardo all’obsolescenza del sistema di interscambio dei treni. Catalano ha evidenziato la “gestione rudimentale, basata solo sulla comunicazione telefonica” del sistema di circolazione dei treni su quella tratta, affidata completamente all’uomo e quindi “fallibile”.

Le difese si sono opposte alle richieste della Procura. La Corte deciderà sulle richieste istruttorie nella prossima udienza, fissata per il 12 settembre.

Lo riporta Ansa.it

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