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Alle origini del poker

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
24 Agosto 2022
Attualità //

Immaginando dove abbia avuto origine il poker è facile immaginare bar dei bassifondi con personaggi equivoci e pistole legate alla cintura. La sua storia è intricata e interessante, così come il successo inaspettato di varianti più recenti, come l’Hold’em, con tornei trasmessi in mondovisione e sale in cima alle classifiche di gradimento su Bet22 e altri casinò online. Spostando però le lancette indietro nel tempo, si scopre che i giochi di carte oggi così popolari hanno attraversato secoli di esperimenti e contaminazioni fino ad assumere la forma che noi oggi conosciamo.

Gli studiosi sembrano concordare sul fatto che i primi giochi di carte furono inventati dai cinesi oltre mille anni fa, anche se all’epoca non si trattava di carte vere e proprie ma di tavolette simili a quelle del domino. Risale già a quell’epoca la creazione dei quattro semi e l’attribuzione di un numero diverso (da 1 a 9) a ciascuna tavoletta. Secoli dopo, nel Trecento, un set di carte chiamato Mamluk apparve in Europa con caratteristiche che si sono tramandate fino a oggi: 52 carte e i nomi degli ufficiali militari più conosciuti dell’epoca.

Se il modo di illustrare le carte variava in modo considerevole di paese in paese, i francesi introdussero alla fine del Quattrocento lo standard di fiori, cuori, quadri e picche che si trova ancora oggi, nonostante l’identità dell’inventore sia ancora avvolta nel mistero. Anche il tema nobiliare prese piede in quel periodo con i valori più alti attribuiti al fante, alla regina e al re con la grafica cosiddetta “parigina” ad affermarsi sulle altre fino ai giorni nostri. I numeri 52 e 13, rispettivamente il numero di carte di ciascun set e di ciascun seme, non sono casuali, ma scelti per il loro valore propiziatorio dato che rappresentano il primo le settimane in un anno e il secondo il calendario lunare.

Dei molti giochi creati nel corso dei secoli, il poker è forse quello più curioso: la sua stessa storia dipende da come si definisce l’origine del suo nome. Il “poque”, il cui scopo era scommettere sulle carte dell’avversario anche bleffando, risale addirittura al Cinquecento e fu portato dai francesi nella colonia della Louisiana un secolo dopo. Fu proprio qui, a New Orleans, che il nome francese venne trasformato in “poker” e il gioco acquisì popolarità anche dopo il passaggio della colonia agli Stati Uniti. Arrivati alla metà dell’Ottocento, i celebri battelli sul Mississippi diventarono veri e propri casinò galleggianti dove gli scommettitori di tutto il paese si ritrovavano a puntare denaro sul poker, soprattutto durante la corsa all’oro.

Con secoli di storia era impensabile che questo gioco non aprisse la strada a nuove varianti, molte delle quali sopravvivono ancora oggi. La guerra civile americana, per esempio, vide un boom del poker durante i pochi momenti di relax dei soldati al fronte. È qui che ebbe origine il poker Stud che si trova ancora oggi nelle sale online. Il movimento di truppe in tutto il territorio americano non fece altro che facilitarne la diffusione, di bar in bar e di bisca in bisca. Fu però l’invenzione di una caratteristica del poker come il chip a decretarne definitivamente il successo.

Alle origini, le puntate del poker utilizzavano piccoli oggetti per rappresentare il denaro, oppure direttamente pezzi di oro, argento o banconote. L’utilizzo dei chip con funzione di standard rese tutto molto più semplice. I giocatori che si recavano nelle sale da gioco non dovevano fare altro che convertire il proprio denaro in chip al banco e cambiare quelli vinti al termine della partita. Insieme al successo del poker, anche le sale si evolvero da luoghi di ritrovo semi-clandestini in autentici casinò, come il primo mai aperto in territorio statunitense che nacque a Las Vegas nel 1906.

Se il Proibizionismo vide uno stop temporaneo, almeno alla luce del sole, del gioco d’azzardo, la sua successiva legalizzazione in stati come il Nevada o Atlantic City rappresentarono il boom del poker, fino a diventare universalmente accettato con nuove legislazioni a partire dalla fine degli anni Settanta. L’industria del poker negli Stati Uniti ha raggiunto oggi un fatturato di oltre 100 miliardi di dollari all’anno, soprattutto dopo l’avvento del popolarissimo Texas Hold’em e dei tornei a livello mondiale.

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