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Illecito “registrare” e spiare moglie o marito anche se convivente

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
25 Febbraio 2013
Casi e Sentenze // Manfredonia //

(ph ilmss@)
Roma – NASCONDERE in casa un registratore per spiare quello che il partner dice al telefono può comportare una condanna penale per “interferenze illecite nella vita privata”. Non importa se si tratti di coniuge o di convivente che non abita stabilmente in casa: registrare, di nascosto, le conversazioni di quest’ultimo è un illecito e comporta una condanna per il reato di interferenze nella vita privata.


Lo ha stabilito la Cassazione in una recente pronuncia (Cass. sent. n. 8762 del 22.02.2013.) Spiare una persona all’interno del domicilio è, quindi, sempre illecito. E ciò vale sia nel caso in cui si tratti di coniuge, sia di convivente stabile, sia occasionale.

Ciò che infatti viene tutelato dalla norma del codice penale (art. 615 bis cod. pen.) è che la vittima della “obliqua condotta”, proprio perché si trova in un luogo ove si svolgono episodi significativi della propria priva privata (tale è la casa di abitazione, anche se occasionale), è di regola fiduciosa che in tale posto sia tutelata la propria privacy.

Essa infatti confida che, all’interno delle quattro mura domestiche (anche se non di sua proprietà), possa godere di riservatezza: pertanto è maggiormente esposta e vulnerabile nei confronti di un comportamento subdolo e sleale da parte della persona cui è affettivamente legata. In conclusione, la tutela contro registrazioni e interferenze effettuate dal partner all’interno dell’abitazione si estende non solo ai coniugi o ai conviventi stabili, ma anche a quelli occasionali.

(A cura dell’Avv. Eugenio Gargiulo di Foggia)

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