Edizione n° 5386

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Capone al tempo della crisi: cessazione Irap

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
25 Maggio 2010
Regione-Territorio //

La vicepresidente della Regione Puglia Capone contesta la manovra governativa (immagine d'archivio)
La vicepresidente della Regione Puglia Capone contesta la manovra governativa (immagine d'archivio)
Bari – “A circa 20 mesi dall’inizio della crisi che attanaglia il nostro mondo produttivo, il Paese si presenta in ritardo, nudo e senza idee”. Lo ha detto Loredana Capone, vice presidente della Regione Puglia intervenendo al forum economico organizzato dalla Ambrosetti sugli interventi da mettere in campo per la rinascita del sistema economico e industriale della Puglia.

EFFETTI E PIANTI GRECI – “L’effetto Grecia scaturisce da un problema esistente da tempo esorcizzato con il silenzio o con l’autocompiacimento – ha detto Capone – In Italia, la crisi è affrontata con un evidente deficit di politiche di sviluppo industriale per le quali non si registra alcuno stimolo all’espansione, ma ricorrendo agli ammortizzatori sociali. Basta vedere il decreto incentivi – intervento povero e confuso – convertito con la solita fiducia e l’annunciata manovra di contenimento che intende recuperare 12 miliardi di euro nel 2010 e altri 12 nel 2011 determinando un ulteriore calo dei consumi. Tutto ciò – ancora una volta – considera come bersaglio i lavoratori pubblici e privati senza investimenti veri che rilancino l’economia”. “E’ la prima volta che una crisi economica interessi il Paese dopo la riforma del Titolo V della Costituzione. In seguito al massiccio trasferimento alle Regioni di competenze in materia di politiche economico-industriali, queste si trovano come in trincea esposte al disagio sociale tra l’incudine del patto di stabilità e il martello della dilagante povertà”, continua la vicepresidente. “La Puglia non ha cercato di nascondere la crisi. Anzi. È stata tra le prime a rivelarla e – a differenza del governo nazionale – ha tentato di contrastarla con una manovra di diversi miliardi a favore della competitività del sistema. Abbiamo chiesto la disponibilità dei Fas che continuano a non esserci. Infatti, il blocco dei 3 miliardi e 200milioni di euro dei fondi Fas impedisce di realizzare opere infrastrutturali e grandi progetti che aprirebbero la Puglia ad una nuova prospettiva verso l’Europa del nord e dell’est”, aggiunge l’assessore regionale allo Sviluppo economico.

‘SANITA’ A RISCHIO PER I MENO ABBIENTI“ – “L’ultima batosta per le regioni del Mezzogiorno – dice Capone – giunge dall’annunciata manovra Tremonti che sembra irrigidire il patto di stabilità e promuovere l’Irap ‘O’. Siamo ovviamente d’accordo per la cessazione dell’Irap al fine di favorire le nuove assunzioni da parte delle imprese di nuova costituzione. Considerato che l’entrata Irap garantisce il funzionamento della sanità, chi garantirà i servizi sanitari ai cittadini meno abbienti? Armare la guerra tra poveri non serve a combattere la crisi ed è un modo nocivo per l’intero sistema produttivo”, si chiede la Capone. “Togliere i lacci agli investimenti dei fondi Fas per realizzare infrastrutture e rilanciare l’edilizia e i servizi sarebbe lo stimolo per l’economia sempre che i Fas a favore delle Regioni ci siano ancora …”, ha concluso la vicepresidente Capone.

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