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OMICIDIO Foggia, omicidio della tabaccaia: il colpevole resta in carcere

Moslli è accusato di aver ucciso la proprietaria di una tabaccheria a Foggia il 28 agosto 2023 con quattro coltellate al collo e all'addome, per rubare 75 euro e due telefonini.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
25 Luglio 2024
Cronaca // Foggia //

FOGGIA – L’udienza preliminare per il caso di Redouane Moslli, 44 anni, bracciante marocchino residente a Milano, reo confesso dell’omicidio a scopo di rapina di Franca Marasco, 72 anni, è stata rinviata a settembre a causa di un doppio impedimento. Di conseguenza, sono stati sospesi i termini di carcerazione preventiva. Moslli è accusato di aver ucciso la proprietaria di una tabaccheria a Foggia il 28 agosto 2023 con quattro coltellate al collo e all’addome, per rubare 75 euro e due telefonini.

L’omicidio è avvenuto la mattina del 28 agosto, poco prima delle 13, quando la Marasco era stata aggredita da un uomo con il volto coperto da una mascherina anticovid e guanti, armato di coltello. Il coltello fu ritrovato vicino al negozio. Moslli fu rintracciato a Napoli il 2 settembre e fermato il giorno successivo.

Ieri, il giudice Michela Valente ha preso atto di un doppio ostacolo alla celebrazione dell’udienza preliminare: il legittimo impedimento del difensore di Moslli, avv. Benedetto Maria Scippa, bloccato in stazione a Lecce per ritardi ferroviari, e problemi nel videocollegamento con il carcere di Taranto dove Moslli è detenuto. I termini di carcerazione preventiva, che sarebbero scaduti a settembre, sono stati sospesi e Moslli rimane in carcere. I familiari di Marasco si sono costituiti parte civile con l’avvocato Giulio Treggiari.

Moslli risponde di concorso anomalo, cioè reato diverso da quello voluto, in omicidio aggravato sia dal nesso teleologico sia dalla minorata difesa della vittima, considerata incapace di opporre adeguata difesa. È anche accusato di concorso in rapina aggravata e porto illegale dell’arma del delitto, un coltello da cucina. L’aggravante del nesso teleologico prevede l’ergastolo, escludendo la possibilità del giudizio abbreviato.

Moslli, all’epoca del delitto, si trovava a Foggia da qualche mese in cerca di lavoro nei campi. Dopo la morte di Vittorino Checchia, 73 anni, co-imputato che Moslli aveva accusato di avergli indicato la tabaccheria da rapinare e fornito il coltello, Moslli è rimasto l’unico imputato.

Moslli ha confessato in tre interrogatori, ma ha dichiarato di non voler uccidere la Marasco. La sua versione dei fatti, secondo cui le coltellate sarebbero state inferti accidentalmente durante una colluttazione, è stata considerata inverosimile dal giudice. Gli elementi d’accusa contro Moslli includono la sua confessione, video, testimonianze, esiti dell’autopsia e accertamenti biologici eseguiti dai RIS.

I filmati delle telecamere della zona sono stati fondamentali per identificare Moslli, ripreso mentre fuggiva con il volto scoperto in direzione di piazza Giordano e dopo essersi cambiato i vestiti in un locale di via Mameli, ritenuto nella disponibilità di Checchia. Nella sua confessione, Moslli ha indicato un tale “Renu”, poi identificato in Checchia, con cui avrebbe progettato la rapina.

Lo riporta Lagazzettadelmezzogiorno.it

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