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La Manovra paralizza i Comuni

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
26 Maggio 2010
Editoriali //

BilancioComuneFoggia-Mongelli (immagine di N.Saracino)
BilancioComuneFoggia-Mongelli (immagine di N.Saracino)
COMUNE DI FOGGIA, CONTI IN ROSSO – Intanto i revisori dei conti hanno depositato il parere sullo stato delle casse comunali di Palazzo di Città. Secondo alcune indiscrezioni, il documento attesterebbe il disastro finanziario. L’ultima parola spetta ora al consiglio comunale, che deciderà se proseguire o meno il mandato dell’Amministrazione Mongelli. Dalla relazione della Corte dei Conti emerge che il Comune di Foggia ha fatto ricorso, negli anni passati, all’avanzo di amministrazione, alla quota dei proventi dei permessi a costruire, al plusvalore di immobili, oltre ad “aver stralciato dai bilanci 2004 e 2005 la quota dei contributi INPDAP a carico dell’ente per gli eventi calamitosi, alterando gli equilibri economici e innescando un processo di crescita della spesa corrente e maturando crediti inesigibili o rivelatisi prescritti”. Il debito è andato crescendo negli anni, passando da € 97.693.231,32 del 2000 a € 120.508.070,69 del 2009. Su questa situazione hanno pesato, secondo la relazione del Collegio dei revisori, i debiti fuori bilancio, cioè quei debiti assunti indipendentemente e quindi fuori della regolare gestione del bilancio di previsione per l’anno dell’assunzione stessa. Il Comune di Foggia, con la delibera dello scorso 19 marzo, aveva riconosciuto fuori bilancio € 4.803.986, 40 nei confronti di Amgas spa e Amgas Blu, ma resta sospeso il riconoscimento dei debiti fuori bilancio che derivano da sentenze esecutive (per € 1.600.000), oltre che le spese per utenze Enel e Acquedotto Pugliese riferite ad anni precedenti (per circa € 2.800.000) ed i compensi agli avvocati per contenziosi dell’ente (per € 2.000.000). Secondo la relazione degli Uffici finanziari, inoltre, permangono i risultati negativi di reddito da parte delle aziende ex-municipalizzate: Amica, Ataf e Amgas, con le loro derivate. In particolar modo, si legge nel documento dei Revisori dei Conti, Amica rappresenta una insostenibile situazione economico finanziaria per il Comune di Foggia, socio unico dell’azienda, e si rende necessario perciò rivedere il contratto di servizio con la società foggiana, anche alla luce del nuovo corrispettivo inserito nell’approvazione del bilancio di previsione 2010.

L’Amministrazione Mongelli, dal suo canto, con una delibera dello scorso 26 ottobre, aveva approvato una manovra correttiva “finalizzata a ripristinare il pareggio finanziario” pari a € 29.658.959,39, ai sensi dell’art. 293 del TUEL. Ma la situazione è a dir poco preoccupante.

LA RELAZIONE DI DICESARE – Nella relazione del responsabile del servizio finanziario, Carlo Dicesare, si legge ancora che al 30 giugno del 2009 ci sono “innumerevoli provvedimenti di liquidazione in attesa di emissione di mandati di pagamento” (debiti scaduti in quanto connotati da certezza, liquidità ed esigibilità), oltre che mandati emessi e non trasmessi al tesoriere per u importo complessivo di € 13.602.402,16. Il saldo in cassa al 30 giugno del 2009 era di € – 1.462.361,74, mentre si è fatto ricorso ad una anticipazione di tesoreria pari a € 18.966.733,82. Infine sono presenti numerosi decreti ingiuntivi e pignoramenti presso il tesoriere che hanno determinato “l’apposizione di blocchi fondi sull’anticipazione di tesoreria concedibile”. In sufficienti, inoltre, secondo il revisore dei conti, sono i risultati della manovra di risanamento finanziario messe a punto dal Comune di Foggia, per superare le gravi criticità finanziarie. L’indebitamento è pari all’86 % delle entrate correnti per l’anno 2009, e le risorse accertate, qualora venissero impiegate per far fronte al pagamento della massa debitoria, avvalendosi anche delle modalità previste dagli art. 193 e 194 del TUEL, non consentirebbero al Comune di Foggia di erogare i servizi indispensabili alla città, né di assolvere ai suoi impegni come il pagamento delle quote di capitale e interessi per i contratti. Il responsabile del servizio finanziario Dicesare sollecita quindi l’Amministrazione comunale a “esplicitare tutte le attività idonee a rimuovere nell’immediato l’ingente debitoria, limitando la gestione finanziaria all’assolvimento delle obbligazioni già assunte, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi, al pagamento delle spese di personale, di residui passivi, di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse, e a tutte le operazione necessarie per evitare di arrecare ulteriori danni patrimoniali”.

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