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Battello spazzamare, 14 anni dopo il varo si parte

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
26 Giugno 2019
Isole Tremiti // Manfredonia //

Monte Sant’Angelo, 26 giugno 2019. A 14 anni dal varo (“avvenuto il 5 maggio del 2005 al largo di Manfredonia“), parte il servizio il “Battello spazzamare” che l’Ente Parco gestisce dal maggio 2005 grazie a un comodato d’uso con il Ministero dell’Ambiente (da atti: “ricevuto in data 4 maggio 2005 in comodato d’uso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, iscritto al n° GA 1920 – denominato CNNDD BE 30 – dei RR.NN.MM. e G.G della Capitaneria di Porto di Gaeta, attrezzato per la rimozione dei rifiuti solidi galleggianti dagli specchi acquei”).

🚤Da oggi, giorno di inizio estate, il mare delle Tremiti sarà ancora più pulito grazie al battello spazzamare, appena arrivato sulle isole”.🌊 Così l’Ente Parco in un post del 21 giugno 2019.

“Gestito dall’Ente Parco del Gargano grazie a un comodato d’uso con il Ministero dell’Ambiente”
Come già reso noto, ”Nelle intenzioni iniziali, il battello spazzamare era stato attrezzato per la rimozione dei rifiuti solidi galleggianti dagli specchi acquei dell’area marina protetta (il Parco ha ricevuto il mezzo in quanto Ente gestore, al netto di recenti rimostranze, dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti).

“Le difficoltà per la gestione”
L’Ente Parco nazionale del Gargano aveva reso noto, con gli anni, di essere “impossibilitato a gestire direttamente il battello spazzamare per mancanza di personale idoneo e per impossibilità giuridica ad affidare a soggetti esterni del natante in dotazione (..)”. In ogni modo, negli anni passati gli uffici dell’Ente avevano ” “proceduto alla manutenzione straordinaria del battello spazzamare rendendo l’imbarcazione pronta alla navigazione e allo svolgimento delle operazioni di tutela ambientale per cui è stata analizzata“.

La manifestazione d’interesse per la gestione
In ogni modo, con altra Determinazione Dirigenziale del citato Ente Parco (N. 46 del 09-03-2017) era stata approvata la “valutazione effettuata dal Responsabile del Procedimento sulle manifestazioni di interesse pervenute in tempo utile” per l’affidamento servizio di pulizia nell’area marina protetta Isole Tremiti” mediante il famigerato battello. Erano state dichiarate ammissibili alla successiva procedura negoziata 4 istanze. Istanze riferibili a: una srl di Civitavecchia (RM), una ditta individuale delle Isole Tremiti, un’altra ditta di Termoli, e un Consorzio con sede legale a Roma.

STORIA. Il battello spazzamare ha avuto risonanza in passato per il degrado nel quale versava. Il servizio ERA stato istituito da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente, deliberata con decreto DEC/DPN/18 datato 14.01.2005 (sotto il ministro Altero Matteoli – AN – da 11.06.2011 a 23.04.2005 e da 23.04.2005 a 17.05.2006- poi sostituito da Alfonso Pecoraro Scannio – Verdi – da 17.05.2006 07.05.2008). Progettato e realizzato dai Cantieri Navali Di Donna di Gaeta, per la raccolta dei rifiuti solidi galleggianti nelle Aree Marine Protette italiane, avrebbe dovuto essere impiegato per “la raccolta dei rifiuti solidi galleggianti e qualora vengano ravvisati casi di particolare urgenza relativi ad interventi antinquinamento”.

PRIMA DELL’INAUGURAZIONE. Prima dell’inaugurazione del servizio tante le aspettative ed i proclami: “l’unità vigilerà un percorso di trentasei miglia lungo la fascia costiera di ciascuna isola dell’arcipelago, osservando i seguenti turni di servizio: dal I giugno al 30 settembre (sei giorni a settimana per otto ore di lavoro); dal I ottobre al 31 maggio (tre giorni a settimana per otto ore di lavoro)”. Il battello spazzamare avrebbe dunque dovuto lasciare le acque sipontine per dirigersi verso quelle delle Tremiti, nel cui porto avrebbe dovuto trovare “stabile ormeggio”. Da raccolta dati, il personale di bordo avrebbe dovuto essere stipendiato per i primi due anni “con fondi messi a disposizione dallo stesso Ministero”. Successivamente le competenze sarebbero dovute passare al Comune di Tremiti.

E poi? Cosa è successo dopo l’inaugurazione?. “Solo un’ora e mezza di vita, dopo 3 anni lo trovano affondato causa pioggia. Stiamo parlando del battello spazzamare” aveva scritto Anna Di Pardo, il 15.03.2008 sul portale lecinqueisole.it. “(…) il nostro compianto Battello è stato tirato a terra, non si sa se in questi anni sia stata pagata la sosta, comunque se non è stato fatto, per ritirarlo bisognerà sborsare euro 7.000”. “Ringraziamo il Ministero dell’Ambiente per questo Pregevole e Necessario dono, ma sinceramente non ce la siamo sentiti di accettare…. non sapevamo cosa farcene sarebbe stato un servizio futile !!!!!! Ossequi E come dicono in questo momento di allarme a Napoli: ‘Non ce la portate via l’immondizia; C’ simm affezzionat‘”.

Da quanto emerso, nonostante il comodato d’uso e l’iniziativa, non sarebbero state mai stanziate “spese aggiuntive per il personale inizialmente addetto al servizio (..) perché si trattava di funzioni da svolgere nell’ambito delle Aree marine protette, che non hanno personale addetto“.

 

CARTINA AREE MARINE PROTETTE

(PRIMA PUBBLICAZIONE ARTICOLO 27.01.2014)

Redazione StatoQuotidiano.it – Riproduzione riservata

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