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OMICIDIO Corriere scomparso sull’Amiata: ritrovato il corpo ad Arcidosso (Grosseto)

Il corriere argentino di 40 anni era scomparso sull'Amiata il 22 maggio mentre trasportava un carico di borse del valore di oltre 500mila euro

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
26 Giugno 2024
Cronaca // Prima pagina //

È stato ritrovato il cadavere di Nicolas Matias Del Rio, un corriere argentino di 40 anni scomparso sull’Amiata il 22 maggio mentre trasportava un carico di borse del valore di oltre 500mila euro. Il corpo è stato scoperto dai carabinieri in un dirupo vicino a una villetta in località Case Sallustri, presso Arcidosso (Grosseto), dove in precedenza erano stati trovati accessori per pelletteria che la casa di moda ha confermato essere parte del carico rubato.

La svolta nelle indagini

Le indagini hanno ricevuto un impulso decisivo grazie all’interrogatorio di uno dei tre arrestati, un albanese e due turchi, detenuti a Regina Coeli. I carabinieri hanno così condotto un’ispezione approfondita nella villetta di Case Sallustri, trovando il corpo di Del Rio in un dirupo nelle vicinanze. Gli accessori per pelletteria recuperati sul posto sono stati riconosciuti come parte del carico rapinato, destinato agli stabilimenti di Scandicci (Firenze).

Accuse di omicidio e sequestro

Uno dei tre arrestati, il cui padre lavorava come custode, manutentore e giardiniere in una delle villette, è accusato di omicidio volontario e sequestro di persona, oltre alle accuse di rapina e danneggiamento. Gli arrestati sono Klodjan Gjoni, albanese di 33 anni, e i turchi Ozgur Bozkurt, di 44 anni, e Kaia Emre, di 28 anni. I carabinieri li hanno visti nei pressi di Case Sallustri nei giorni successivi alla scomparsa di Del Rio. Anche il padre di Klodjan e un altro parente della “batteria” turco-albanese dell’Amiata sono indagati per concorso in rapina, danneggiamento e sequestro di persona.

Il piano criminale

Klodjan Gjoni, arrestato mentre stava per fuggire in aereo da Ciampino (Roma), sarebbe stato al centro del piano criminale. Secondo le ricostruzioni, ha attirato Del Rio con il pretesto di un guasto al suo furgone, facendogli credere di avere bisogno di aiuto per completare un trasporto. Fingendosi “Goni” al telefono, ha ottenuto l’ok dal datore di lavoro di Del Rio, approfittando della somiglianza con il nome di una ditta chiusa da tempo.

L’aggressione

Gjoni, insieme a Bozkurt e Emre, avrebbe poi aggredito Del Rio in una zona isolata, rapinandolo del carico e incendiando il furgone per cancellare le tracce. Il 22 maggio era il primo giorno che Del Rio guidava da solo il furgone, dopo due mesi di affiancamento. La banda ha individuato e assalito l’argentino eseguendo il piano a volto scoperto. Del Rio lascia una moglie e un figlio piccolo che vivono ad Abbadia San Salvatore, sul versante senese dell’Amiata.

Lo riporta TGCOM24.

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