ATTIVITA' Associazioni di volontariato: cosa sono, come avviarle e come gestirle

Quando si parla di volontariato, si fa riferimento ad una serie di pratiche che vengono realizzate per aiutare il prossimo e per realizzare determinate attività, soprattutto nel settore pubblico, che siano senza fini di guadagno. Nell’ambito della realtà contemporanea, soprattutto in virtù di una rimodulazione burocratica delle tipologie di lavoro e di opere pubbliche che possono essere realizzate, esiste un’accezione aggiuntiva accanto a quella del mercato e della funzione governativa: il terzo settore, che si occupa prevalentemente di attività non profit che possano provocare dei vantaggi nella comunità di riferimento. In particolar modo, con le associazioni di volontariato si fa riferimento al fenomeno di utilità sociale e di solidarietà, così definite anche in ambito di nomenclatura. Ma di che cosa si tratta, che cosa sono le associazioni di volontariato e come gestirle? Di seguito, si indica tutto ciò che c’è da sapere in merito.

I primi passi per la creazione di un’associazione di volontariato

La creazione di un’associazione di volontariato può avvenire in due modi: attraverso una forma orale o scritta, che risulta essere sicuramente preferibile in virtù della presenza di un cosiddetto atto costitutivo, ovvero un contratto tra tutti gli associati che permette di identificare quali siano le norme fondamentali dell’associazione; in termini puramente formali, per creare un’associazione c’è bisogno dell’accordo tra almeno 7 persone o, in alternativa, tra 3 enti. La forma orale prevede di organizzare la forma dell’associazione tramite la presenza di uno statuto e di possibili obiettivi (soprattutto nel settore pubblico di riferimento) che permettono, a loro volta, di rivolgersi a fondi governativi, contributi regionali e tanto altro ancora; naturalmente, il passo successivo è l’iscrizione a organizzazioni di volontariato. La stessa formula è prevista anche nel caso delle associazioni che nascono direttamente con forma scritta, in cui c’è bisogno della redazione di un atto costitutivo e di uno statuto per l’autenticazione dell’associazione.

Non è detto che la richiesta di apertura dell’associazione di volontariato vada a buon fine, dal momento che – secondo il comma 1 dell’articolo 36 del codice civile – è possibile non riconoscere associazioni in quanto enti giuridici, in virtù dell’assenza di alcuni requisiti fondamentali che siano atti alla creazione dell’associazione stessa. È importante, dunque, prima di proseguire con la definizione di una realtà di questo genere, stabilire quali debbano essere gli obiettivi fondamentali, soprattutto dal punto di vista sociale e relativo alle attività. Poi, tramite una figura intermediaria, bisognerà fornire tutta la documentazione atta a dimostrare che non esistano scopi di lucro e di profitto da parte dell’associazione, rispetto all’attività .

Le linee guida per la creazione di un’associazione

Detto questo, è possibile definire quali siano le linee guida per la creazione di un’associazione, considerando alcuni punti fondamentali:

• Riunione dei soci fondatori: trattasi di un aspetto preliminare della creazione di un impianto associazionistico, che avviene con una fase iniziale di brainstorming in cui vengano declinati tutti i passaggi affinché la propria attività sia delineata nei minimi dettagli. Naturalmente, accanto al numero minimo di associati precedentemente descritto, si consiglia di ampliare la rete di soci il più possibile per ottenere la credibilità di cui un’associazione potrà godere nei confronti del pubblico esterno;
• Definizione degli obiettivi: interrogandosi a proposito degli obiettivi fondamentali di un’associazione, sarà possibile stabilire non soltanto quali sono le finalità del proprio operato, ma anche strumentalmente in che modo di può giungere verso questi ultimi. Far parte del terzo settore vuol dire rispettare alcuni requisiti che siano previsti dall’art. 5 del DL n. 117/2017, per cui è fondamentale avere ben chiara l’intera disposizione in merito;
• Stabilire la giurisdizione dell’associazione: fatto ciò, si dovrà procedere con lo stabilire la giurisdizione del proprio gruppo, scegliendo tra associazione di volontariato, associazioni di promozione sociale, imprese sociali, reti associative e tanto altro ancora; ciò chiama in causa delle differenze in termini di comportamento burocratico e nei confronti degli altri enti;
• Redazione dell’atto costitutivo e registrazione: tutto ciò che è stato precedentemente stabilito dovrà trovare forma in un atto costitutivo e in uno statuto, da realizzare previa registrazione dal costo di 200 euro (per imposta di registro), cifra da cui sono escluse eventuali organizzazioni di volontariato. A quest’atto fa seguito l’iscrizione ai registri regionali, provinciali e comunali.