I rondoni (Apus apus) denominati in loco “renenune” , appartengono all’ordine degli Apodiformi. Mentre le rondini (Hirundo rustica) dette in vernacolo “renenèlle” e i balestrucci (Chelidon urbica)), denominati in vernacolo “renenèlle palummíne” o “renenèlle úcchie sturte”, appartengono allo stesso ordine dei passeriformi. Da alcuni anni, il numero di questi uccelli che nidificano nella nostra Città (e non solo in loco), e nelle campagne del nostro agro è drasticamente diminuito. Hanno abitudini alimentari analoghe, nella cattura degli insetti in volo. Nidificano in ogni dove. Mentre i rondoni prediligono luoghi soprelevati, come falesie lungo la costa, grondaie di palazzi, anfratti di muri, tetti, edifici, castelli e campanili, i balestrucci e le rondini, preferiscono zone palustri e la campagna, dove nidificano, in stalle, case rurali e ville. Solitamente hanno una vita media di circa tre anni.
Arrivano tra la fine di marzo e inizi di Aprile, che segna per loro l’inizio del periodo riproduttivo. Le rondini e i rondoni, incredibilmente, riescono ogni anno a tornare allo stesso nido, attraverso la loro abilità innata che gli permette, di orientarsi durante la migrazione e ritrovare lo stesso posto dell’anno precedente.
Questi uccelli si riproducono due volte all’anno. La femmina, depone 4 o 5 uova, che vengono covate da tutti e due i genitori per 11-20 giorni. Dopo circa 20 giorni dalla nascita, raggiungono la stessa grandezza degli adulti. I Rondoni, che sono in grado di raggiungere velocità pazzesche dai 160 ai 200 Km/h, trascorrono la maggior parte del tempo in aria, dove si alimentano, si accoppiano e persino hanno la capacità di dormire in volo, adottando un sonno emisferico, con una parte del cervello che dorme mentre l’altra controlla il volo.
Anche le rondini e i balestrucci raggiungono in volo, velocità incredibili. Cacciano negli strati d’aria più bassi, in campagna o lungo la costa, allorquando volano a pelo d’acqua, posandosi in ogni dove. Ho fotografato e filmato anni fa, in loco, intorno al castello e poi nei pressi del Campanile Orsini e delle chiese di San Benedetto, Santa Chiara e Santa Maria delle Grazie, rondini e rondoni, che in alcuni momenti della giornata, si riunivano in gruppi, allorquando maggiore era la caccia degli insetti. I volatili, a folle velocità, garrendo tutti insieme davano vita, per alcuni minuti, ad una sorta di volo a mulinello incredibile. In corso Manfredi, invece, alcuni esemplari di rondoni, che avevano nidificato, in anfratti sotto i balconi e in fessure sotto le grondaie di palazzi, ricordo che fino all’imbrunire, quando uscivano dai loro nidi, emettevano il forte e caratteristico stridulo, sfrecciando paurosamente ad alta velocità sopra le teste delle persone, che passeggiavano sull’isola pedonale. Da alcuni anni, non vedo nidificare più né rondini né rondoni, non solo in corso Manfredi ma neanche in via Maddalena. I rondoni, va detto, che non toccano mai terra, perché hanno le ali che sbattono al suolo e non sono in grado di camminare ed alzarsi in volo. I Balestrucci invece, come le rondini, siccome hanno le ali piccole, si possono posare ovunque e alzarsi facilmente in volo.
Le rondini insieme ai balestrucci, hanno spesso un volo basso, che mantengono sia se vivono in campagna, sia in montagna e sia quando svolazzano e cacciano lungo la costa.
Spesso ho visto balestrucci, ma anche rondini, fermarsi e bere lungo la nostra costa in pozze di acque sorgive. Quando è maltempo, invece, questi uccelli, si rifugiano nei loro nidi. Mentre i rondoni, quando è cattivo tempo, siccome volano a grandi velocità, fuggono dalla tempeste, percorrendo lunghissime distanze, per poi far ritorno a casa, dopo la perturbazione atmosferica. I Rondoni, che migrano in Europa dal Sud Africa, con l’arrivo della Primavera, nella prima decade di luglio si portano verso il nord Europa.
A fine estate, ritornano in Africa, compiendo un percorso di 11.000 Km. Anche le rondini e i balestrucci, dopo il periodo riproduttivo, dopo la seconda covata, vanno a svernare in differenti parti dell’Africa equatoriale e meridionale. Va detto, infine, che sicuramente la diminuzione di questi bellissimi uccelli, è dovuta innanzitutto agli insetticidi utilizzati nell’agricoltura intensiva, che hanno ridotto il numero degli insetti, che sono il nutrimento base per la loro sopravvivenza. A Manfredonia, l’appellativo dialettale “u renenone”, è anche attribuito ad una persona che circuisce qualcuno dal quale cerca di ottenere un tornaconto. Sempre in loco, un certo “Rerine Gatte” aveva il soprannome di “renenone”.
N.B. Questo articolo, ha la semplice finalità di evidenziare la drastica diminuzione di Rondoni, rondini e balestrucci che vengono a nidificare nel nostro agro. Sarà compito di esperti ornitologi, che invito a spiegare le altre cause del declino di questi meravigliosi uccelli, che da sempre annunciano la Primavera.
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