Edizione n° 5386

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Catture di latitanti: arrestato Franco Li Bergolis

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
26 Settembre 2010
Manfredonia //

Archivio, omicidio Mangini: fermo A.G.Grilli, conferenza a Bari proc. Laudati (Stato '10)
ARRESTATO ANCHE ROBERTO CIMA, LA PRIMULA ROSSA LATITANTE DA 7 ANNI – Nel giorno dell’arresto di Franco Li Bergolis, i carabinieri della sezione anticrimine del Ros di Genova, coadiuvati dalla Gendarmeria francese, hanno arrestato in Francia Roberto Cima, 52enne, affiliato al sodalizio Palamara di Ventimiglia, collegato alla cosca Piromalli, operante a Gioia Tauro. L’uomo, sorpreso in un appartamento a Vallauris, era ricercato dal 2003 perché condannato alla pena definitiva di 21 anni e 6 mesi per omicidio, sentenza emessa dalla Corte d’assise d’appello di Milano.

IL COMMENTO DELLE ISTITUZIONI, DOPO L’ARRESTO DI LIBERGOLIS Arresto Libergolis, Bordo (PD): “Risposta alle intimidazioni subite dai servitori dello Stato e alle istanze antimafia della società civile” – “Desidero ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di uno dei più pericolosi latitanti italiani. L’arresto di Franco Libergolis e’ il frutto di indagini lunghe e complesse che testimoniano la capacità di intelligence e di indagine della magistratura e delle forze dell’ordine”. E’ il commento di Michele Bordo, deputato del PD e componente della Commissione bicamerale Antimafia, alla notizia dell’arresto di Franco Libergolis, ritenuto a capo dell’omonimo clan mafioso del Gargano, effettuato nella notte dai carabinieri del Reparto operativo e del ROS. L’arresto di Libergolis – ha detto Bordo – è la migliore risposta dello Stato alle intimidazioni subite nei giorni scorsi dal procuratore Domenico Seccia ed al movimento civico sviluppatosi a Monte S. Angelo grazie al coraggio di giovani cittadini che non intendono più vivere sotto la cappa soffocante delle organizzazioni mafiose”.

IL SINDACO RICCARDI– “Esprimo le mie più vive congratulazioni per la brillante operazione con cui le Forze dell’Ordine hanno assicurato alla giustizia il pericoloso latitante Franco Li Bergolis.Oggi è un giorno importante – ha detto il sindaco – che prende le mosse da un processo positivo a cui tutti abbiamo contribuito, insieme alle forze dell’ordine, dichiarando con fermezza il nostro no ai fenomeni mafiosi”. Secondo il sindaco di Manfredonia “la svolta è avvenuta proprio quando, nello scorso mese di luglio, Manfredonia è stata sede della Riunione Tecnica di Coordinamento Interforze per Bari e Foggia, presieduta dal ministro dell’Interno Maroni, che oggi torno a ringraziare per la particolare attenzione che sta riservando al nostro territorio”
Angelo Riccardi

LE DICHIARAZIONE DEL PROCURATORE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI BARI , ANTONIO LAUDATI: PUNTO DI PARTENZA DELLE INDAGINI – CATTURA DEDICATA AI GIOVANI DEL TERRITORIO – “Considero la cattura di Franco Li Bergolis un punto di partenza e non di arrivo nel contrasto della mafia del Gargano. Un arresto che voglio simbolicamente dedicare ai Giovani della marcia della legalità di Manfredonia e agli studenti di Monte Sant’Angelo che ho incontrato lunedì scorso. Sono loro la speranza di questa terra, sono loro che chiedono alla Magistratura e alla Forze dlel’Ordine di vivere “alzando lo sguardo” e non “abbassandolo”. Per questo in questa inchiesta non chiedo collaboratori, chiedo collaborazione ai cittadini. Con loro avevamo assunto un impegno a luglio, quando per la prima volta il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza si è tenuto proprio a Manfredonia: sgominare la mafia, dare sicurezza. Oggi è solo l’inizio. Un particolare ringraziamento, consentitemi di farlo, al Comandate Generale dei Carabinieri, gen Gallitelli, e alla struttura del Ministero dell’Interno, nelle persone del ministro Roberto Maroni e del sottosegretario Alfredo Mantovano, che hanno permesso la creazione di Nuclei speciali anticrimine fra le varie Forze dell’Ordine”.

MESSAGGI di congratulazioni per l’operazione dei carabinieri sono giunti anche dal ministro Alfano, dal sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha ricordato che dal maggio 2008 ad oggi sono 27 i superlatitanti arrestati. Maroni nell’occasione si è congratulato con il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli. Intanto il generale di Corpo d’Armata Maurizio Scoppa, comandante interregionale carabinieri Ogaden, ha fatto visita al comando provinciale di Foggia, accompagnato dal comandante della Legione Puglia, generale Aldo Visone, congratulandosi per l’operazione portata a termine dai carabinieri.

LA SODDISFAZIONE DELLA CONSULTA PROVINCIALE DEGLI STUDENTI DI FOGGIA – “Apprendo con grande soddisfazione la cattura del superlatitante Franco Libergolis da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia e dei Carabinieri del ROS. Desidero altresì esprimere il mio ringraziamento, e con me tutti gli studenti della Capitanata, a tutte le forze dell’ordine da mesi impegnate nel conseguimento di questo importante risultato”. Lo dichiara in una nota il Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Foggia, Felice Piemontese, a poche ore dalla cattura del capo della faida garganica, inserito tra i 30 latitanti più pericolosi d’Italia e scomparso qualche anno fa. Il Procuratore Laudati, in riferimento al Vertice Regionale sulla Legalità organizzato dalla Consulta lo scorso 20 settembre a Monte Sant’Angelo ha dichiarato “Considero la cattura di Franco Li Bergolis un punto di partenza e non di arrivo nel contrasto della mafia del Gargano. Un arresto che voglio simbolicamente dedicare ai giovani della marcia della legalità di Manfredonia e agli studenti di Monte Sant’Angelo che ho incontrato lunedì scorso. Sono loro la speranza di questa terra, sono loro che chiedono alla Magistratura e alla Forze dell’Ordine di vivere alzando lo sguardo e non abbassandolo”.

“Ringrazio istituzionalmente e personalmente il Procuratore Laudati per la simbolica dedicazione che ci è stata rivolta e con lui condivido l’auspicio che questo non è un punto di arrivo – prosegue Piemontese – ma certamente un punto dal quale ripartire per continuare a contrastare il fenomeno della faida presente nel territorio garganico, così come tutte le altre forme di illegalità presenti nella Capitanata. Anche i giovani faranno la loro parte ora che la vicinanza dello Stato e delle forze dell’ordine al cittadino inizia, pian piano, a costruire solidi rapporti di collaborazione per un futuro migliore”.

IL FUTURO DELLA FAIDA DEL GARGANO: LO SPOSTAMENTO DEGLI EQUILIBRI INTERNI– Dopo la morte di Ciccille ‘u Calcarule’ Li Bergolis, dopo la morte di Franco Romito, del patriarca dei Romito Francesco ( La morte del patriarca Francesco Ciccillo Romito) gli equilibri interni della Faida del Gargano sembrebbero allora convergere – in questo preciso momento storico – verso un ruolo di maggiore preminenza nel territorio proprio del clan malavitoso di Manfredonia. Fra l’ipotesi dell’emersione di clan trasversali e l’opposizione tesa in questi anni dagli organi inquirenti, resta in ogni modo la precisa volontà degli stessi di poter sancire la parola fine alla pericolose e sanguinose diatribe di sangue fra i clan malavitosi locali. L’emersione del clan malavitoso di Manfredonia nel territorio potrebbe determinare allora una variazione nelle logiche procedurali degli stessi componenti nella gestione degli interessi interni. Variazioni determinate dal diverso modo di operare del clan di Manfredonia rispetto agli affiliati della famiglia di Monte Sant’Angelo (maggiore violenza, in primis fisica).

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