Abbiamo incontrato l’eclettica musicista sipontina H.E.R. a Foggia nell’ambito del finissage della mostra personale Fra santi e ladroni dell’artista Pino Lauria organizzata da aps Creo e dalla Ambasciata di Pace. La mostra sarà visitabile fino al 27 novembre presso lo spazio CREO, la galleria d’arte curata da Angelo Pantaleo sita in via Lustro 3.
H.E.R. prima di dirci chi sono i santi e chi i ladroni dell’oggi, la prima domanda è personale: non riesci a smettere di fare incursioni in terra di Foggia? (Ride) In realtà non performo da molto tempo a Foggia! Comunque appena posso ci suono volentieri! La Capitanata è un territorio che deve assolutamente avere la sua rivincita sul piano culturale e di iniziativa sociale.
Dicevamo dei santi e dei ladroni e di questi tempi cosi “insoliti” per tutti. La tua visione dell’oggi? Santi e ladroni o…padroni? In entrambi i casi il Sud proviene da una cultura latifondista e il termine “padrone” rimanda necessariamente alla questione irrisolta della rassegnazione rispetto al vedere rispettati i propri diritti. Parlo in primis della “dignità del lavoro” tema molto caldo nella nostra provincia sia sul piano della disoccupazione sia su quello del caporalato. Volendo citare Matteo Salvatore direi PADRONE MIO TI VOGLIO ARRICCHIRE…Di fatto la nostra inerzia di cittadini italiani ha fatto sicuramente arricchire chi ha avuto potere gestendo a proprio vantaggio l’economia.
Tuttavia nello specifico della serata organizzata da CREO, si parla di Santi e ladroni … due facce speculari di un’unica medaglia che vede per forza di cose le vittime e i carnefici legati indissolubilmente. Nella mostra di Pino Lauria vediamo delle icone androgine presentate fluidamente senza genere specifico. Figure oggi prese di mira sul piano sociale e schernite ma che un tempo in antichità erano considerate Divinità! Mi fa specie il fatto che di questi tempi si siano alzati con una certa veemenza muri e barriere rispetto a chi non è “binario”. Penso che le rivoluzioni siano necessarie e le conquiste civili ottenute con dure battaglie non debbano mai essere messe in discussione, parlo per esempio delle unioni civili e dei diversi diritti delle donne.
Durante la serata hai fatto ascoltare il tuo ultimo brano musicale. Come sta andando? Il brano nuovo fatto ascoltare è un’anteprima e parla di razzismo. Fa parte del mio prossimo disco di canzoni ma non ho ancora pubblicato ufficialmente nulla. Era un ascolto informale per i miei amici di sempre che mi son venuti a trovare a Foggia!
Se dovessi riassumere l’alchimia nei tuoi lavori fra artisticità e l’impegno sociale come lo definiresti? Hai perfettamente centrato in pieno il mio messaggio: regalare stupore e ritmo pulsante non dimenticando MAI di essere in prima linea con le piccole battaglie che portano alle grandi rivoluzioni sociali. In caso contrario l’ARTE diventa solo autocompiacimento! Oggi occorre aprire le menti ed io lo faccio più o meno involontariamente già auto-affermandomi come persona.
Ieri si è celebrata la giornata contro le violenze sulle donne. Si riuscirà a vivere serenamente in futuro secondo te? La violenza di genere è esponenzialmente aumentata da quando le certezze del “maschio” sono state messe ampiamente in discussione dall’emancipazione femminile da ormai alcuni decenni! Oggi però c’è un altro grande nemico : LA RELATIVIZZAZIONE del corpo tramite la sovraesposizione mediatica: tutto è merce , tutto è replicabile perciò relativo! Questo non va affatto bene. A me sembra, sinceramente, che ci sia un’approssimativa caricatura di tutto senza andare mai in profondità. E’ come se tutti giocassero a fare gli orchi perché’ lo hanno visto fare in passato in nome della tradizione naturale delle cose, nascondendo però, di fatto, una fragilità interna aberrante! L’aggressività non è mai sintomo di forza! In questa crisi che ci porta indietro di 50 anni, il marito “lasciato” si sente in diritto di uccidere la propria compagna perché forse è stata l’unica sua certezza! E’ senza senso oggi ed è qui che bisognerebbe lavorare, allenare i bambini ai contenuti, all’istruzione, alle opportunità di leggere cose stimolanti e allenarli allla fallibilità alla imperfezione, dando anche modelli di famiglia e di affetti più fluidi ma sempre concreti e incentrati sul rispetto reciproco. A volte nelle coppie si nascondono delle prigioni mentali pericolosissime: il possesso spesso diventa l’unica istanza identitaria!
Jack Kerouac
IMMENSA H.E.R