Dopo essere stato estradato dalla Germania, Filippo Turetta, il 22enne veneto accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, ha trascorso la sua prima notte di detenzione nel carcere di Montorio a Verona. La sua permanenza ha avuto luogo all’interno del reparto di infermeria, una procedura standard in situazioni come questa, dove la sicurezza e la salute del detenuto sono particolarmente monitorate.
Una delle prime richieste avanzate da Turetta, 22 anni, è stata la possibilità di parlare con i suoi genitori. Dopo una settimana di fuga e l’estradizione con un volo militare da Francoforte, il giovane si trova ora in attesa di essere trasferito in una cella del reparto protetti, che prevede un isolamento da altri detenuti con diverse tipologie di reati.
La sua permanenza in infermeria è stata motivata da preoccupazioni legate al rischio di autolesionismo, come confermato da un primo colloquio con uno psichiatra. Turetta sarà classificato come un detenuto “a grande sorveglianza”, soggetto a un monitoraggio costante per prevenire eventuali danni a se stesso. Al momento, tuttavia, sembra essere “tranquillo”, secondo quanto dichiarato dalla direttrice del carcere di Verona, Francesca Gioieni.
Nonostante le precauzioni, il giovane non sarà soggetto all’isolamento e condividerà la cella con un altro detenuto dopo il periodo di permanenza in infermeria, seguendo la procedura standard per i nuovi detenuti.
Il suo avvocato, Giovanni Caruso, ha dichiarato che Turetta è “adeguatamente assistito e protetto in un carcere di grande sicurezza, anche dal punto di vista della sorveglianza contro eventuali situazioni che potrebbero degenerare.” Mentre il ragazzo si trova in uno stato di disorientamento, le autorità stanno applicando tutte le procedure di cautela previste per garantire la sua sicurezza e quella degli altri detenuti.
La sua richiesta di parlare con i suoi genitori forse sarà giusta…..io invece gli farei fare un confronto con i genitori di Giulia 😡