Diversamente buona parte dell’intervento politico di Massimo D’alema è stata soprattutto l’occasione per attaccare il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, definito “un politico sulla via del tramonto” concentrandosi sulla vicenda delle intercettazioni di Trani in cui sono coinvolti anche il direttore generale della Rai Mauro Masi e il direttore del TG1 Augusto Minzolini. Il carismatico politico di sinistra ha poi sottolineato che “Berlusconi non è la causa della crisi economica italiana ma è comunque una piaga”, ma si è mostrato indulgente verso “un’altra destra, democratica, garantista e rispettosa delle istituzioni come quella capitanata da Gianfranco Fini”. Ha sottolineato inoltre l’importanza del governo Vendola (al quale aveva contrapposto Boccia nelle primarie) nella Regione Puglia, “specie per lo spazio che ha riservato ai giovani”.
D’alema, che tra le altre cose, dal 26 gennaio 2010, è Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR), un organo del Parlamento italiano , con funzioni di controllo dei servizi segreti, ha poi ricordato la cosiddetta Prima Repubblica, che, a suo dire “rappresentò un periodo moralmente più degno della politica di quanto essa sia diventata allo stato attuale”. Si è soffermato, infine, sulla figura del padre, combattente durante la seconda guerra mondiale, divenuto poi parlamentare nel partito comunista, avversario politico della Democrazia Cristiana e nonostante questo, rispettoso di altri politici ex partigiani che, accanto a suo padre, avevano combattuto per la Libertà.
Chissà se, dopo la chiusura delle urne, si ricomincerà a parlare dei problemi più contingenti e pressanti per la Capitanata e le ideologie contrapposte verranno accantonate insieme alle bandiere e ai manifesti elettorali.