Edizione n° 5385

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Bonifica dell’amianto, ritardi Regione, Manfredonia e Mesotelioma Maligno

AUTORE:
Girolamo Romussi
PUBBLICATO IL:
27 Aprile 2010
Regione-Territorio //

Porto 1 (marco2000.altervista.org)
Porto 1 (marco2000.altervista.org)
L’INAUGURAZIONE DEL CANTIERE – E’ stato inaugurato ai primi dello scorso marzo il cantiere per le esecuzione delle opere di messa in sicurezza permanente delle discariche site nei pressi dell’area industriale di Coppa del vento a monte della statale per Foggia. All’evento presenziò, assieme ai responsabili del Servizio ciclo dei rifiuti e bonifiche della Regione Puglia, l’assessore regionale all’ecologia e tutela dell’ambiente Onofrio Introna, l’ex sindaco di Manfredonia Paolo Campo con l’ex assessore all’ambiente Salvatore Zingariello (ora ai lavori pubblici), assieme ai tecnici e l’impresa che dovrà eseguire i lavori. L’impegno di spesa previsto come da progetto esecutivo redatto dalla società pubblica “Sviluppo Italia Aree Produttive” su mandato del Commissario delegato – Presidente della Regione Puglia, è di 82 milioni di euro di cui circa 41 milioni messi a disposizione dalla Regione Puglia.

IL SOPRALLUOGO alle discariche fu preceduto da un incontro di lavoro presso il Palazzo comunale di Manfredonia. “Esultiamo per l’avvio di un’opera – commentò l’ex sindaco Paolo Campo – la cui importanza va al di là dello stesso intervento di per sé notevolissimo, per investire ambiti di cultura ambientale che a Manfredonia ha fatto passi da gigante. Oggi Manfredonia si affranca da un peso ed anche da una fama poco gratificante – ha ricordato – quella cioè di essere stata etichettata come sito inquinato di interesse nazionale, per aver abbinato quelle discariche al sito industriale Enichem di Macchia. Un accorgimento che ci ha consentito però di ottenere il risultato odierno, quello di avere quelle discariche RSU, se non le uniche fra le pochissime in Puglia, completamente bonificate, il territorio restituito alla sua integrità ambientale”. Una accelerata alle procedure tecnico-burocratiche per gli interventi di bonifica, è arrivata dalla Corte di giustizia della Comunità europea che nel novembre 2008 condannava lo Stato italiano a severe sanzioni per il mancato completamento delle bonifiche delle discariche di rifiuti urbani. Una disposizione sospesa per l’impegno dello Stato italiano di sanare la situazione entro il 2010. Per le consequenziali azioni, nel giugno del 2009 il Presidente del Consiglio dei ministri nominava il Presidente della Regione Puglia, Commissario delegato per lo svolgimento delle attività di bonifica di quelle discariche nell’ambito del sito di interesse nazionale di Manfredonia. Il primo atto è stato quello di reperire i finanziamenti necessari impegnati sui fondi P.O. FESR Puglia 2007-2013 e sui FAS Puglia e di attivare il Servizio ciclo dei rifiuti e bonifiche per gli adempimenti tecnici di competenza. L’inizio dei lavori fu fissato per il lunedì successivo.

I PRECEDENTI : Come comunicato dallo stesso assessore all’Ecologia pugliese, Onofrio Introna, nel corso della conferenza stampa di presentazione di Mediterre sono dunque prossimi alla partenza i lavori di bonifica relativi alle “due vecchie discariche” di Manfredonia. Nel particolare l’opera fa riferimento “ad un contratto per la bonifica integrata dell’area, di un intervento di messa in sicurezza permanente con la realizzazione di uno strato superiore che garantisce l’impermeabilizzazione’ della superficie delle discariche e ‘di una fitta rete di paratie laterali’“. Valutata attorno ad una cifra di 25 milioni di euro il costo dell’intera operazione, affidata ad una ditta di Manfredonia.

LE DICHIARAZIONI DI INTRONA: “Dopo la Fibronit continuano gli interventi per la bonifica dei siti di interesse nazionale. L’avvio del cantiere – aggiunge – è un evento di grande rilevanza perché consentirà alla Regione di bloccare una procedura di infrazione della Commissione europea e risparmiare così almeno 100 milioni di euro”. Per una zona di 7 ettari – spiega l’assessore regionale – “il progetto costerà 70 milioni di euro per 346 giorni lavorativi: dieci milioni a carico dello Stato sul fondo del Commissario delegato per la bonifica e per il resto risorse della Regione Puglia”. “Vogliamo risanare tutte le ferite inferte al territorio – ha continuato Introna – in una zona ai piedi del Gargano che è molto importante dal punto di vista turistico. Con questa bonifica, inoltre, metteremo al sicuro la falda da eventuali infiltrazioni di sostanze nocive”.

Bonifiche, Introna a Manfredonia

I LAVORI DI BONIFICA PER PRESENZA DI AMIANTO DELLE TUBAZIONI E DEI PALI DEL BACINO PORTUALE ALTI FONDALI – Con contratto rep. n. 6799 in data 19.03.08, registrato a Manfredonia in data 26.03.08 al n.131 serie 1^, il Comune di Manfredonia conferiva alla ditta “Dalena Eco Trend srl” di Putignano, l’appalto integrato relativo alla progettazione esecutiva e alla realizzazione dei lavori di bonifica, per presenza di amianto, delle tubazioni e dei pali del bacino portuale “alti fondali” e relativo monitoraggio e manutenzione dell’incapsulante, per l’importo lavori di 2.703.204,84 euro oltre € 224.672,81 per oneri della sicurezza; con verbale in data 22.12.2008 si era proceduto alla consegna dei lavori da parte dell’ing.Giuseppe Di Tullo, capo Servizio Impianti del Comune, all’uopo incaricato della direzione dei lavori; i lavori sono in corso e la loro ultimazione era stata fissata entro il 27.04.2010.

LA MANCANZA DEI COLLAUDATORI – Dato atto che: le opere pubbliche erano sottoposte a collaudo tecnico-amministrativo, secondo quanto previsto dal Codice degli appalti in D.Lgs 163/2006 s.m.i. e relativo Regolamento; ai sensi dell’art. 120 del Codice, l’affidamento dell’incarico di collaudo venne conferito dalla Stazione Appaltante;le stazioni appaltanti erano pertanto dovute a nominare da uno a tre tecnici di elevata e specifica qualificazione con riferimento al tipo di lavori, alla loro complessità e all’importo degli stessi, attingendo nell’ambito della propria struttura, “salvo che nell’ipotesi di carenza organica accertata e certificata dal Responsabile del procedimento” (per i lavori in questione si era parlato dell’utilizzo di sommozzatori da parte della ditta che si era aggiudicata l’appalto; nel corso dei lavori la barca utilizzata dagli stessi sarebbe addirittura affondata prima di raggiungere la zona portuale degli Alti Fondali; i lavori poi si sono fermati nella stagione invernale per il maltempo, ripresi da poco – nel corso degli interventi un operatore locale aveva fatto ricorso ad una iscrizione da decreto ingiutivo contro una delle ditte appaltanti, probabilmente la Dalena, per un mancato pagamento in seguito ad un precedente monitoraggio nell’area per la partenza dei lavori) le opere di che trattasi configurano la categoria OG12 “Bonifica e protezione Ambientale” (categoria prevalente) e la categoria OG7 “Opere marittime e lavori di dragaggio” (scorporabile e subappaltabile); il personale all’interno della Stazione appaltante non ha i requisiti in rapporto alla tipicità e particolare complessità delle dette categorie di lavori; sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.20 del 13.02.2006 è stato pubblicato l’Albo regionale dei collaudatori, approvato con Determinazione del Dirigente del Settore LL.PP. Dato atto, altresì, che il comma 7 del citato art.141 del Codice degli appalti “pone l’obbligo del collaudo in corso d’opera in caso di lavori di particolare complessità”. Tutto ciò premesso, il Dirigente sottoscritto sottopose alla Giunta comunale “l’opportunità di adottare l’atto che segue”. Di conseguenza la Giunta aveva deliberato di dare atto che, ai sensi del vigente codice degli appalti, per i lavori relativi alla bonifica, per presenza di amianto, delle tubazioni e dei pali del bacino portuale “Alti fondali”, occorreva procedere alla nomina di collaudatore in corso d’opera e che, per l’accertata assenza di personale della S.A. in possesso dei necessari requisiti in rapporto alla tipicità e particolare complessità delle opere, era necessario procedere all’affidamento dell’incarico a tecnici esterni, con riferimento all’Albo regionale dei Collaudatori, categorie attinenti a quelle di cui alle opere in corso.

IL RICORSO AL TAR PUGLIA DELLA DECAM – Con ricorso al T.A.R. Puglia, notificato in data 02.04.2008, ed assunto al prot. com.le al n. 13822 del 03.04,.2008, la società DECAM s.r.l., in persona dell’Amministratore e legale rappresentante, chiedeva l’annullamento, previa sospensiva e con riserva di quantificazione dei danni in corso di causa: 1) del verbale di gara n. 4 del 23.01.2008 con il quale è stato aggiudicato la procedura di appalto per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di bonifica, per presenza di amianto, del porto alti fondali di Manfredonia e relativo monitoraggio e manutenzione dell’incapsulante alla ditta Dalena ECO-TREND S.r.l.; 2) della determina di aggiudicazione n. 15 del 24.01.2008; 3) della nota dell’Ufficio Appalti e Contratti n. prot. 5658/1° del 05.02.2008 di comunicazione di avvenuta aggiudicazione; 4) del bando di gara pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea del 06.10.2007, nonché di ogni altro atto illegittimo presupposto, antecedente, connesso e consequenziale del procedimento anche di estremi e contenuto sconosciuti. Con nota del 07.04.2008 l’Ufficio legale trasmetteva copia del ricorso al Dirigente del 8° e 1° Settore chiedendo apposita relazione dalla quale si evincessero i motivi per resistere in giudizio. Vista la relazione dei Settori interessati, nelle quali sostanzialmente si ribadisce la legittimità delle operazioni di aggiudicazione della gara di appalto, rappresentando in sostanza la necessità di resistere in giudizio. Visto che con delibera di G.C. n. 208 del 26.03.1999, modificata con delibera di G.C. n. 563 del 09.10.2002, si approvava uno schema di convenzione volto a regolare i rapporti professionali intercorrenti con i legali di fiducia.

IL FINANZIAMENTO DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE – Grazie ai 3,5 milioni di euro stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ex legge 166/2002 “fondi destinati ad interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati”, il Porto Industriale di Manfredonia doveva essere dunque ristrutturato. Gli interventi erano stati sollecitati da anni, in seguito alla chiusura stabilimento Enichem (azienda che del molo ne curava la manutenzione). Al Comune di Manfredonia (nella qualità di stazione appaltante) le prodedure per la progettazione e l’appalto delle opere. Al Gruppo Dalena Ecologia (azienda dell’Alta Murgia Barese) lo speciale capitolato d’appalto integrato emesso dal Comune. Il progetto definitivo fu redatto dalla A.T. Microlab Srl e Med ingegneria Srl di Ferrara (che cura anche il progetto definitivo del Porto Turistico di Rodi Garganico), attesa per le autorizzazioni dei vari soggetti interessati al progetto (la Provincia di Foggia, i Comuni di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, l’ARPA, i sindacati, la Capitaneria di Porto, l’Autorità portuale, i tecnici progettisti e il gruppo Dalena) per dare inizio ai lavori. I lavori riguardano interventi su 1.800 pali di acciaio, dislocati per linea di quattro, e che dalla costa si estendono per circa tre chilometri. Nelle previsioni dei lavori si sarebbe dovuto operare sulla protezione che riveste ciascun palo, inserendo uno speciale materiale sintetico resistente all’acqua marina (camicia di metallo). Data la delicatezza dei materiali da maneggiare, si ravvisò la necessità di sviluppare un Piano di sicurezza e di vigilanza, per specificare i ruoli di ciascun ente interessato. Ditte locali di Manfredonia hanno comunque contestato la mancata attivazione del piano, secondo questi criteri, con l’utilizzo, al contrario, di un materiale di rivestimento per i pali (isolamento da amianto) di diversa natura.

LE AZIENDE – La Cogit S.p.A. è stata costituita nel 1975 da un gruppo di imprenditori e professionisti con esperienza pluridecennale nei diversi settori della costruzione (edilizia civile, edilizia industriale, acquedotti, fognature, strade e opere stradali, opere marittime, opere in c.a.) ed ha oggi un capitale sociale di € 2.500.000,00. Lo scopo di Cogit S.p.A. è quello di fornire prestazioni e servizi tra i più idonei a soddisfare in maniera completa ed organica le diverse esigenze del mercato. Cogit S.p.A. partecipa a diverse società, con lo scopo di promuovere lo sviluppo tecnico, economico e sociale.

LA DECAM COSTRUZIONE srl – La Decam ha sede legale in via Corsica 16 a Gravina di Puglia e si occupa di lavori generali di costruzioni edili compreso le opere in cemento armato, manutenzione e ristrutturazione e restauro immobili.

LA DALENA ECO-TREND srl ha sede sulla strada statale 172, Alberobello snc Putignano, tra l’altro si occupa della raccolta, del trasporto e dello stoccaggio di rifiuti speciali e di servizi di bonifica ambientale, fabbricati industriali e siti cominati.

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