Edizione n° 5382

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

FURTO San Donà di Piave: barista ruba dalla cassa almeno 150 euro ogni giorno, denunciata

È stato uno scontrino non battuto a smascherare una barista accusata di aver sottratto circa 300 mila euro dagli incassi.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
27 Giugno 2024
Cronaca // Primo piano //

È stato uno scontrino non battuto a smascherare una barista, denunciata dai proprietari del locale in cui lavorava, accusata di aver sottratto circa 300 mila euro dagli incassi. La vicenda, che ha portato alla conclusione delle indagini, riguarda un noto locale di San Donà di Piave, nel Veneziano, e risale allo scorso anno. I titolari avevano rilevato il locale nel 2021, investendo significativamente per rilanciarlo dopo la pandemia. Tuttavia, nonostante il bar fosse sempre affollato, gli incassi non decollavano. La barista di fiducia, ora accusata di furto aggravato, è stata colta in flagrante dai carabinieri mentre lavorava.

Il furto sistematico dalla cassa
Secondo i proprietari del bar, la barista sottraeva quotidianamente almeno 150 euro dal registratore di cassa. La prova decisiva è stata ottenuta dai carabinieri, che hanno fotocopiato alcune banconote e le hanno date a clienti fidati per spenderle nel locale. Dopo soli cinque minuti dall’inizio del turno della barista, i carabinieri sono entrati e l’hanno perquisita, trovandole addosso circa 50 euro rubati dalla cassa.

Le indagini a partire dallo scontrino
I titolari del bar faticavano a capire la causa del calo degli incassi, considerando la barista una persona di estrema fiducia e non sospettando minimamente di lei. I vari tentativi di riequilibrare i conti si sono rivelati vani, e il deficit aumentava. Il primo segnale d’allarme è scattato quando la Guardia di Finanza ha multato la barista per non aver emesso uno scontrino. Questo episodio ha spinto i titolari a indagare più a fondo, rivelando che non registrare gli incassi era una pratica comune, facilitando così la sottrazione di denaro dalla cassa. A quel punto, i proprietari si sono rivolti ai carabinieri, che hanno raccolto le prove contro l’ex dipendente.

Dopo la denuncia e la sostituzione della barista, gli incassi sono tornati a salire, come riportato dal Messaggero. Ora si attende un possibile rinvio a giudizio per l’ex barista in sede penale, accompagnato da una richiesta di risarcimento per danni morali e materiali.

Lo riporta OPEN.

Lascia un commento

In ogni paese c’è una orrenda casa moderna. L’ha progettata un geometra, figlio del sindaco. (Dino Risi)

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.