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ESPERIENZA Salvatore Zingariello a SQ: “Domenico La Marca? Non è il profilo giusto”. “Fatone? Si può ragionare”

"La città ha necessità oggi di avere una persona in grado di comprendere quali possono essere i problemi principali da affrontare"

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
28 Febbraio 2024
Manfredonia // Politica //

Manfredonia. “Domenico La Marca? Non credo sia il profilo giusto, di comprovata esperienza, per proporlo a candidato a sindaco del Comune di Manfredonia. La città ha necessità oggi di avere una persona in grado di comprendere almeno quali possono essere i problemi principali da affrontare. Immediatamente”.

E’ quanto detto a StatoQuotidiano da Salvatore Zingarello, già vicesindaco del Comune di Manfredonia, prima dello scioglimento del Consiglio comunale nel 2019 per infiltrazioni della criminalità.

“E’ chiaro – aggiunge Zingariello –  non è solo il sindaco l’unico elemento di un’Amministrazione, ma un’intera classe dirigente. Penso alla nostra straordinaria esperienza di centrosinistra a Manfredonia, con risultati irripetibili a livello amministrativo. Quindi, Domenico La Marca, con il massimo rispetto, non credo sia il profilo giusto per il centrosinistra locale (della stessa opinione anche il già sindaco Angelo Riccardi,ndr). Mi auguro un centrosinistra allargato, che sia campo largo o campo giusto, al Movimento 5 Stelle. L’obiettivo è questo, si è lavorato per mesi a questa convergenza”.

“FATONE? UN NOME SUL QUALE SI PUO’ DISCUTERE”

Raffaele Fatone? Può sicuramente essere un nome sul quale si può discutere, fermo restando che i referenti del M5s devono prima chiarire se sono disponibili a una coalizione ampia. Bisogna stabilire le priorità. Prima bisognerà tracciare il campo, poi si potrà discutere del candidato a sindaco. Fatone? Una figura sulla quale si può ragionare”. “Per il resto: fughe in avanti e autocandidature non sono utili a nessuno”, continua Zingariello.

COMBO: CAMPO/RICCARDI – BORDO/RICCARDI. ph Saverio De Nittis

 

“RAPPORTO TRA CAMPO, BORDO E RICCARDI? VISIONI DIVERSE, SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE HA INFLUITO”

“Sul rapporto tra Campo, Bordo e Riccardi: l’ex sindaco ha detto la sua. In passato probabilmente ci sono state visioni differenti, discussioni. Sicuramente ha influito lo scioglimento del consiglio comunale nel 2019 per infiltrazioni della criminalità. Un grandissimo errore, la norma va sicuramente rivista.

La misura preventiva può essere accettata, ma se la stessa – dopo le opportune verifiche – attesta la mancanza di qualsiasi illecito amministrativo lo scioglimento del Consiglio è inopportuno. E’ stata tranciata un’intera classe politica che avrebbe potuto ancora dire la propria. Oggi c’è necessità dunque di una nuova classe dirigente preparata, e sta emergendo, per riprendere un cammino politico consapevole e duraturo. Il tutto per una serenità amministrativa fondamentale”.

 

23 commenti su "Salvatore Zingariello a SQ: “Domenico La Marca? Non è il profilo giusto”. “Fatone? Si può ragionare”"

  1. Se dicono no Riccardi e Zingariello allora Domenico La Marca probabilmente è sulla strada giusta. Io mi chiedo: come si fa ad essere così sprovveduti.
    A Fatone un consiglio: salva la tua onorabilità e tirati fuori prima di finire mangiato da questi squali.

  2. Mi pare di capire che occorra il commentatore giusto per dire chi è il profilo giusto..
    Sí, siamo sulla strada giusta, c’è agitazione, un certo nervosismo al nome di La Marca…
    Sarebbe una manna dal cielo, squali permettendo!

  3. Il problema per chi andrà a palazzo S.Domenico…se non troverà denaro…partiranno le denunce retroattive?Voi che ci avete impoveriti e fatti derubare…cosa dite?

  4. Sarebbe da chiedere in virtù di quali valutazioni Domenico La Marca non sia da considerare il nome giusto per questo paese . Detto ciò, gratificante che il suo nome regali mal di pancia a talune personalità.

  5. scusate ma bordo riccardi campoe zingariello dovrebbero sparire dalla faccia della terra ma possibile ke sono sempre loro ke vogliono comandare manfredonia

  6. scusate ma bordo riccardi campoe zingariello dovrebbero sparire dalla faccia della terra ma possibile ke sono sempre loro ke vogliono comandare manfredonia

  7. Dunque, vediamo se abbiamo capito. Due INCANDIDABILI per infiltrazioni mafiose dicono che La Marca non va bene e invece Fatone va bene. Cioè Riccardi e Zingariello cercano di condizionare le scelte di Molo 21 e Movimento 5 stelle. Certo che siamo proprio fuori dal mondo. I grillini cosa dicono? Va bene così?

  8. “Straordinaria esperienza del centro sinistra” “anni irripetibili” Conclusione : consiglio comunale sciolto per mafia. Speriamo veramente che siamo anni ” irripetibili”.

  9. Domanda a Stato Quotidiano dopo un articolo copia su Riccardi in relazione a Domenico La Marca. Ma perché continuate a dare spazio a questi -come Zingariello e Riccardi che dobbiamo annoverare tra i nostri co-cittadini? Io volentieri gli toglierei la cittadinanza dopo il doppio danno – banca rotta del comune e scioglimento del comune per MAFIA – che hanno causato. “Risultati irripetibili a livello amministrativo” ma perché non citi nell’articolo il buco di bilancio spaventoso che hanno causato questa grande amministrazione firmata Riccardi-Zingariello?

    Questa e’ gente che va eliminata dalla scena politica nei fatti ma anche nella sostanza della comunicazione. Continuare a dare voce a loro fa molto male. Mi meraviglio di te Giuseppe!
    Capisco la democrazia ma se una critica del genere arriva da questi soggetti non va certo riportata o peggio stimolata da te.

    Sulla questione La Marca. La verità e’ che piu competente del 99% del politici con esperienza d’amministrazione pubblica (spesso ruberie pubbliche). Una persona che e’ abituata ad ascoltare e star vicino ai problemi delle persone più marginali della nostra cittadina. E una persona che ha costruito una realtà di welfare a Foggia da invidiare.

    Speriamo che questo sia l’ultimo articolo di questa gentaglia che dovrebbe sparire dalla circolazione e cambiare paese.

  10. MA VOI NON AVETE CAPITO UN -DELLA NOSTRA AMMINISTRAZIONE, CONOSCO PERSONALMENTE LA MARCA E DI CERTO NON HA LE I REQUISITI PER POTER GOVERNARE CON UNA COLALIZIONE COESA QUESTA NOTRA CITTA’ FATTA DI MILLE PROBLEMATICHE IRRISOLTE E NON RISOLVIBILI NELL’IMMEDIATO

  11. Signori miei, per favore, non facciamoci giudici di altri e non puntiamo sempre il dito verso gli altri, senza sapere le cose realmente. Ognuno di noi è mancante e ognuno di noi tiene una “trave nell’ occhio” . Nessuno è perfetto. Detto questo dico: Spero che”l’ idoneo ” che salirà le scale di palazzo San Domenico, sia una persona consapevole della realtà disastrosa della nostra città. Che sia una persona responsabile e che conosca il vero significato del bene comune. Che abbia passione verso la propria città e conosca il vero problema sanitario ospedaliero che viviamo. Che abbia il buon senso di sapersi relazionarsi con altri con spirito di umiltà. Che abbia a cuore il dovere di servire e non di essere servito. Che abbia a cuore non il poltronismo, ma la missione di servire le tante famiglie disastrate e pieni di problemi. Insomma, che abbia a cuore il voler fare qualcosa di importante per la nostra città, quel fare che ci porta verso una rinascita vera e non FUMOSA E STERILE. Ai vecchi marchiaponi, che in altri tempi non hanno risollevato i nostri tanti problemi, mi sento di dire questo: per favore, deponete le armi dell’ ipocrisia e cercate di saper lasciare spazio ad altri. Il vostro tempo politico è superato. Siate reali e verificate se in passato avete fatto qualcosa di importante per la nostra città. Il vostro agire è stato sempre quello di coltivare bene il proprio orticello e di spartire bene la “torta”. Manfredonia ha bisogno di riacquistare quella dignità che merita, non può agonizzare perennemente per colpa di una politica che non ama il bene comune. Questa è realtà esistente nella nostra città, purtroppo. Speriamo che questa negatività venga debellata da una nuova fioritura politica basata su valori autentici. Buona vita a tutti.

  12. Domenico La Marca, artista, colto, ottimo marito e papà educatore, impegnato permanentemente nei problemi sociali e ognora disponibile pur con propri sacrifici e sempre illuminati dal sorriso e dall’innato garbo.
    Una rara persona di vera umiltà, umanità e solidarietà che può rappresentare una intera cittadinanza. L’esperienza? a lui certo non le manca in termini di storico significato di politica (per il bene della polis “città” nel senso di cittadini tutti), un significato trascurato dalla gran maggioranza dei politici di oggi che da Domenico La Marca, invece, dovrebbero seriamente prendere lezioni.

  13. Fermo restando che Riccardi e Zingariello sono considerati (e lo sono) due Corresponsabili con le amministrazioni Campo e Prencipe, della situazione disgraziata di Manfredonia, ricordiamoci che La Marca dovrebbe essere il candidato di CAMPO e Franco LA TORRE. Saputo questo state ancora bene? Pensate che i due ultimi personaggi non condizioneranno l’azione di La Marca? Se lo pensate allora siete illusi.

  14. Io credo che La Marca potrebbe salire anche con il voto dei maraschiani. Zingariello non è un politologo, il suo parere non fa testo.
    La Marca Sindaco e Marasco vice Sindaco.

  15. ALLORA, CERCHIAMO DI SPOLVERARE UN PO’ LA MEMORIA A QUALCUNO E DI RICORDARE QUALI SIANO STATI IN REALTA’ GLI STRAORDINARI RISULTATI OTTENUTI DALLA PRECEDENTE AMMINISTRAZIONE DI CENTRO-SINISTRA DI CUI RICCARDI E ZINGARIELLO HANNO FATTO PARTE A PIENO TITOLO:
    “Nel Comune di Manfredonia (Foggia) sono state riscontrate forme
    di ingerenza da parte della criminalita’ organizzata che hanno
    compromesso la libera determinazione e l’imparzialita’ degli organi
    eletti nelle consultazioni amministrative del 31 maggio 2015 nonche’
    il buon andamento dell’amministrazione ed il funzionamento dei
    servizi.

    Al termine delle indagini effettuate, la commissione incaricata
    dell’accesso ha depositato le proprie conclusioni… in cui si da’ atto della
    sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti
    diretti e indiretti degli amministratori con la criminalita’
    organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando,
    pertanto, i presupposti per l’adozione del provvedimento dissolutorio
    di cui all’art. 143 del Tuel.
    Gli accertamenti esperiti dall’organo ispettivo hanno fatto
    emergere un quadro fattuale ancorato a prassi amministrative
    decisamente illegittime che denunciano una obiettiva permeabilita’
    dell’ente alle pregiudizievoli ingerenze delle locali organizzazioni
    criminali.

    In tale contesto, il prefetto stigmatizza l’intricato intreccio
    di relazioni familiari, frequentazioni e convergenze di interessi che
    legano diversi esponenti della compagine di governo e dell’apparato
    burocratico dell’ente – alcuni dei quali con pregiudizi di natura
    penale – a soggetti controindicati ovvero ad elementi anche apicali
    dei sodalizi localmente egemoni.
    In particolare, le verifiche espletate in sede ispettiva hanno
    fatto emergere le assidue frequentazioni tra un personaggio di primo
    piano della criminalita’ garganica ed il vicesindaco, il quale, a
    seguito delle consultazioni amministrative del 2015, e’ risultato il
    candidato che ha conseguito il maggior numero di preferenze. Il
    prefetto richiama inoltre gli esiti delle intercettazioni telefoniche
    esperite nell’ambito dell’operazione condotta dalla direzione
    distrettuale antimafia di Bari sulla c.d. strage di San Marco in
    Lamis, consumatasi ad agosto 2017, che hanno disvelato i rapporti di
    vicinanza tra alcuni componenti dei rispettivi nuclei familiari del
    citato vicesindaco e del personaggio in questione.

    In ordine all’attivita’ gestionale posta in essere dall’ente, nel
    settore delle concessioni demaniali marittime per l’esercizio di
    stabilimenti balneari sono state rilevate gravi, reiterate anomalie
    ed irregolarita’ – stigmatizzate anche dalla Ragioneria generale
    dello Stato a seguito del controllo ispettivo effettuato a luglio
    2018 – nonche’ la sistematica disapplicazione del protocollo d’intesa
    sottoscritto con la prefettura di Foggia a luglio 2017, in base al
    quale il Comune di Manfredonia si era impegnato a richiedere le
    informazioni antimafia ex art. 91 del decreto legislativo 6 settembre
    2011, n. 159 in caso di presentazione di una segnalazione certificata
    di inizio attivita’ ovvero, di una domanda di consenso ai sensi degli
    articoli 19 e 20 della legge 7 luglio 1990, n. 241.

    Parimenti, con riferimento alle autorizzazioni alla
    somministrazione di alimenti e bevande – anch’esse rientranti
    nell’ambito di applicazione del citato protocollo d’intesa – il
    prefetto rimarca che il comune ha omesso di richiedere le
    informazioni antimafia nei confronti di una societa’ titolare di un
    chiosco bar, pur dopo che l’amministratore unico pro tempore della
    stessa e’ stato tratto in arresto il 16 ottobre 2018, in esecuzione
    di un’ordinanza applicativa di misure restrittive della liberta’
    personale emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il
    tribunale di Bari a conclusione delle summenzionata operazione
    condotta dalla locale direzione distrettuale antimafia sulla
    richiamata strage di agosto 2017.
    Nel settore delle concessioni demaniali marittime per impianti di
    acquacoltura – che rivestono una rilevanza strategica nel sistema
    economico locale – le verifiche svolte in sede ispettiva hanno posto
    in rilievo gravi e diffuse anomalie. Inoltre, con specifico
    riferimento alle concessioni rilasciate a decorrere dal 2017, la
    commissione di indagine ha rilevato che il comune ha omesso di
    richiedere le prescritte informazioni antimafia, limitandosi in
    alcuni casi ad acquisire una semplice comunicazione antimafia ovvero
    una mera autocertificazione da parte dei concessionari, in violazione
    degli articoli 89 e 91 del citato decreto legislativo n. 159 del
    2011.

    Sempre con riferimento all’attivita’ gestionale, il prefetto
    evidenzia che per lo svolgimento del servizio, su disposizione della
    pubblica autorita’, di trasporto di persone decedute,
    l’amministrazione comunale ha continuato ad avvalersi, tra le altre,
    di una ditta di onoranze funebri pur dopo che la stessa era stata
    destinataria di un’informativa interdittiva adottata dalla prefettura
    di Foggia nello scorso mese di gennaio.
    Nel settore urbanistico, sono stati riscontrati diffusi fenomeni
    di abusivismo edilizio – segnatamente, nell’area delle ex paludi,
    comunemente denominata «Polder» e sottoposta a stringenti vincoli
    ambientali e paesaggistici – nei confronti dei quali l’ente e’
    rimasto sostanzialmente inerte, omettendo di porre in essere i dovuti
    accertamenti e di adottare le prescritte sanzioni ovvero di portare
    ad esecuzione le diffide di sgombero e demolizione, peraltro emesse
    solo a seguito di comunicazioni di notizie di reato da parte delle
    forze di polizia.
    Al riguardo, e’ emerso che numerosi manufatti abusivi – per i
    quali il comune non ha intrapreso alcuna azione sanzionatoria – sono
    riconducibili a soggetti vicini o intranei alla criminalita’
    organizzata locale. In particolare, il prefetto evidenzia che tra i
    manufatti in parola e’ compreso un impianto sportivo realizzato da un
    noto capoclan e che in relazione a tale impianto – sottoposto a
    sequestro dal corpo forestale dello Stato e dalla polizia di Stato a
    febbraio 2013 – l’ente risulta avere introitato una cospicua somma a
    titolo di oblazione, pur trattandosi di un abuso edilizio non
    sanabile.
    Gli esiti dell’accesso hanno poi messo in luce che, in costanza
    della consiliatura eletta nel 2015, il servizio di riscossione dei
    tributi locali e’ stato svolto da una societa’ mista con
    partecipazione maggioritaria del Comune di Manfredonia, in forza di
    un contratto di servizio stipulato nel 2007 con scadenza a dicembre
    2016. Sennonche’, la durata del contratto in questione e’ stata
    ripetutamente prorogata con determine dirigenziali adottate in
    violazione dell’art. 106, comma 11, del decreto legislativo 18 aprile
    2016, n. 50, nonostante l’amministrazione comunale fosse stata
    invitata ad espletare la prescritta procedura ad evidenza pubblica
    per l’affidamento del servizio sia dall’autorita’ nazionale
    anticorruzione con apposito parere indirizzato al sindaco a luglio
    2017 sia, ripetutamente, dal segretario generale dell’ente in
    qualita’ di responsabile della prevenzione della corruzione.
    In relazione a tale vicenda, e’ emerso che nell’ambito degli
    organi direttivi nonche’ tra i dipendenti della societa’ mista a suo
    tempo affidataria del servizio di riscossione dei tributi figurano
    soggetti vicini per rapporti familiari o di frequentazione a figure
    di spicco dei sodalizi radicati nel territorio. Uno di tali soggetti
    riveste altresi’ la carica di amministratore dell’impresa subentrata
    nella predetta societa’ mista in luogo dell’originario socio privato,
    a seguito della cessione del ramo di azienda da parte di
    quest’ultimo.
    Al riguardo, il prefetto evidenzia che l’amministrazione comunale
    – pur avendo preso atto della cessione in questione con determina
    dirigenziale del 2 ottobre 2017 – soltanto il successivo 30 novembre
    ha inoltrato richiesta di informazioni antimafia nei confronti della
    menzionata impresa subentrante, la quale e’ risultata poi
    destinataria di un provvedimento interdittivo emesso dalla prefettura
    di Foggia il 16 settembre 2019.

    Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite
    nella relazione del prefetto di Foggia hanno evidenziato una serie di
    condizionamenti dell’amministrazione comunale di Manfredonia, volti a
    perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che determinano lo
    svilimento e la perdita di credibilita’ dell’istituzione locale,
    nonche’ il pregiudizio degli interessi della collettivita’, rendendo
    necessario l’intervento dello Stato per assicurare il risanamento
    dell’ente.

    In relazione alla presenza ed all’estensione dell’influenza
    criminale, si rende necessario che la durata della gestione
    commissariale sia determinata in diciotto mesi.

    Roma, 11 ottobre 2019

    Il Ministro dell’interno: Lamorgese”

    ALTRO CHE RISULTATI STRAORDINARI!!! E SENZA DIMENTICARE LA DISASTROSA SITUAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA IN CUI HANNO LASCIATO IL NOSTRO COMUNE. SINCERAMENTE, PER IL BENE DELLA NOSTRA CITTA’, PREFERIREI CHE RICCARDI E ZINGARIELLO CONTINUASSERO A STARSENE IL PIU’ LONTANO POSSIBILE DALLA SUA GESTIONE, SIA DIRETTAMEMTE CHE INDIRETTAMETE ATTRAVERSO I LORO AMICI.

  16. ‘Il vecchio sistema, inesorabilmente Morente, esala l’ultimo respiro provando a contrastare il Nascente’! Qui da Milano, così legge la situazione un manfredoniano doc come me, fiero di esserlo. Quando ho saputo che Domenico La Marca poteva essere proposto come candidato a Sindaco della mia amata Città, il mio cuore è trasalito di gioia: ‘Eppure, qualcosa si muove!’ -mi sono detto- Non è questione di chi lo appoggia; la novità così sarebbe banalizzata. E’ che si darebbe la possibilità, nella mia amata città natale, alla integrità umana di avanzare: stiamo parlando di un uomo di cultura, che da sempre spende la sua vita, anche lavorativa, al servizio degli altri esseri umani e che ha avuto il coraggio di prendere in mano una chitarra e un microfono pur di stare più vicino ai più deboli della sua Terra… un esempio, per me e per molti altri; e lo dice serenamente uno che ha deciso di emigrare per perseguire il proprio sogno di realizzazione professionale. Non sono qui a decantare le lodi di Domenico, pur potendolo fare avendo avuto la fortuna di conoscerlo. Sono qui a tifare per la Rinascita della mia Città, che non potrà mai avvenire se non affidandosi a Uomini Nuovi, rinnovati nello spirito e coerenti nelle loro azioni quotidiane. Forza a Manfredonia e coraggio ai Manfredoniani, questo è il mio augurio con tutto il cuore.

  17. come fà a parlare un INCANDIDABILE? dovrebbe vergognarsi e andare via dalla città! ci hanno lasciato una città piena di debiti, sputtanati ovunque perchè additati come città -. Non riescono a capire che i ragazzi vogliono scappare dalla città, perchè?
    “Penso alla nostra straordinaria esperienza di centrosinistra a Manfredonia, con risultati irripetibili a livello amministrativo.” Hai ragione, irripetibili sciolti per mafia e falliti. Non è stato buono neanche a prendersi una banalissima laurea.
    Per favore vattene dalla città. Rientrassero i buoni.

  18. Questo è il secondo articolo che da voce a certa gente che ha rovinato Manfredonia.
    Si vede proprio che temono chi del bene lo vuole fare per davvero e non per secondi fini come loro. Forza Domenico

  19. queste sono le facce che hanno distrutto la città e portata in un cumulo di macerie. Loro si sono presi gli stipendi e hanno riempito la gente di tasse e debiti.
    Vi è piaciuto votare ” conosci Paolo” e ” il meglio viene ora”? il meglio l’abbiamo visto quando Rotice ha scoperchiato il vaso di pandora. Una montagna di debiti. Peggio non si poteva fare. Per favore non date più la parola a questa gente. Una volta erano i primi cittadini, oggi sono gli ultimi cittadini.
    Se non li rendevano INCANDIDABILI si sarebbero ricandidati. vergogna.

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In ogni paese c’è una orrenda casa moderna. L’ha progettata un geometra, figlio del sindaco. (Dino Risi)

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