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Trivellazioni Tremiti, dal Via al Consiglio, ritornando in Regione

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
28 Aprile 2010
Manfredonia //

Isole Tremiti, un momento della conferenza stampa nel centro polifunzionale (fonte Primonumero.it)
Isole Tremiti, un momento della conferenza stampa nel centro polifunzionale (fonte Primonumero.it)
NEI DETTAGLI IL DOCUMENTO – Considerato che:il progetto presentato dalla “Petroceltic Elsa S.r.l” si configura come un intervento assolutamente divergente con le vocazioni di questa straordinaria e meravigliosa area della provincia di Foggia, che rappresenta una delle oasi naturalistiche più preziose del nostro Paese oltre che un costante richiamo per i turisti di tutta Europa; il comitato VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) della Regione Puglia ha espresso un parere negativo, recepito successivamente con apposite delibere di giunta regionale, rispetto al progetto; sono state numerose le iniziative intraprese dagli altri livelli istituzionali (da quella dell’europarlamentare Salvatore Tatarella alla risoluzione presentata in Commissione Ambiente alla Camera, On. Michele Bordo) per scongiurare la realizzazione degli interventi previsti dal progetto della “Petroceltic Elsa S.r.l”; Le Isole Tremiti fondano la propria economia sul rispetto e sul mantenimento dell’integrità del proprio ecosistema, così da non intaccare né sua la vocazione turistica né l’industria della pesca; La zona che sarebbe oggetto delle indagini geosismiche e delle trivellazioni ricade nei confini di aree protette e che le stesse attività di trivellazione potrebbero determinare un danneggiamento della fauna e della flora marina e costiera con la conseguente contaminazione delle matrici ambientali, in proporzioni tali da mettere a repentaglio l´integrità di un ecosistema pressoché incontaminato; Non può bastare la prescrizione – contenuta nel via libera rilasciato dal Comitato tecnico del ministero per l’Ambiente – che obbliga la società irlandese a dotare le proprie navi di un sistema di avvistamento dei cetacei, dal momento che la tutela dei mammiferi marini, per quanto imprescindibile, non esaurisce le esigenze di protezione dell´ambiente e del territorio. Difatti, le attività di trivellazione potrebbero determinare un danneggiamento della fauna e della flora marina e costiera oltre che una contaminazione delle matrici ambientali, in proporzioni tali da mettere a repentaglio l´integrità di un ecosistema pressoché incontaminato, peraltro ricadente nei confini di aree protette; esiste una fortissima preoccupazione in considerazione del fatto che la eventuale campagna esplorativa, eseguita a mezzo di generazione di onde sonore potrebbe arrecare un grave danno alla fauna marina. Si pensi allo spiaggiamento, verificatosi il 10 dicembre 2009, di sette cetacei proprio in quelle zone, dovuto quasi certamente al “sonar” o ai “terremoti subacquei” ai quali si ricorre per lo studio delle “linee sismiche” dei terreni e per conoscere la composizione mineraria del sottosuolo ai fini della successiva esplorazione;

IL PESO DEGLI INQUINANTI – Le attività di produzione di petrolio dal fondo marino determinano un apporto complessivo di inquinanti pari al 47% del totale sversato in mare a causa dell’attività di perforazione (2%), degli incidenti nel trasporto marittimo (12%) e delle operazioni sulle navi relative a carico e scarico, bunkeraggio, lavaggio, scarichi di acque di sentina o perdite sistematiche (33%); le compagnie petrolifere utilizzano per la trivellazione speciali fluidi e fanghi perforanti, necessari a per portare in superficie i detriti perforati, che sono tossici e difficili da smaltire, poiché lasciano tracce di cadmio, cromo, bario, arsenico, mercurio, piombo, zinco e rame; questi elementi pesanti sono nocivi e si bioaccumulano negli organismi marini, a partire dai pesci destinati all’alimentazione come dimostrano diversi studi redatti da agenzie governative europee e non che hanno verificato livelli di mercurio particolarmente alti nei pesci pescati vicino le piattaforme petrolifere; l’estrazione del petrolio e la sua raffinazione comportano un notevole dispendio di acqua prelevata dall’acquedotto pubblico, aggravando il deficit idrico della zona costiera adriatica, che sarà reimmessa nel terreno e nella falda dopo la sua contaminazione da zolfo e metalli pesanti; le perforazioni determinano l’incremento del rischio subsidenza, l’abbassamento del terreno a causa delle estrazioni di idrocarburi, talvolta accompagnato da micro terremoti e dissesti geologici particolarmente pericolosi in zone sismiche e ben noti nell’Alto Adriatico dove le attività di estrazione sono state sospese anche per lunghissimi periodi a causa di tale fenomeno”.

LA PREOCCUPAZIONE DELL’ASSOCIAZIONISMO LOCALE – La notizia relativa al progetto della società irlandese ha provocato una vera e propria mobilitazione da parte delle Istituzioni, del mondo della politica e dell’associazionismo, dell’ambientalismo, della società civile della Capitanata;

LE RICHIESTE DEL CONSIGLIO – La massima solidarietà nei confronti del primo cittadino delle Isole Tremiti, Giuseppe Calabrese e della sua comunità; la propria netta e totale contrarietà nei confronti del progetto presentato dalla “Petroceltic Elsa S.r.l”, nonché di ogni altra iniziativa contraria alle vocazioni di questo territorio; impegna: Il presidente della Giunta provinciale, On. Antonio Pepe, ed il suo esecutivo a porre in essere tutte le azioni – di natura politica, istituzionale e legale – utili a scongiurare il rilascio di qualunque autorizzazione ministeriale;Invita: le Istituzioni tutte di Capitanata, i Parlamentari europei e nazionali, i consiglieri regionali, ciascuno per il proprio ruolo che ricopre affinché sia scongiurata definitivamente la realizzazione del progetto della Petroceltic Elsa Srl.

Antonio Prencipe (capogruppo Pd-Capitanata, image Stato)
Antonio Prencipe (capogruppo Pd-Capitanata, image Stato)
PRENCIPE: DA ROMA FEDERALISMO DI FACCIATA – “NESSUNO di noi vuole il federalismo di facciata che si costruisce a Roma ai danni delle comunità locali. Il mare pulito produce economia sana e sostenibile; il petrolio inquina e basta”. Così Antonio Prencipe, capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Dogana, esprime la contrarietà dei consiglieri Democratici rispetto al progetto di perforazione nel fondo marino tra Lesina e le Isole Tremiti. Nell’intervento al Consiglio provinciale svoltosi nell’arcipelago delle Diomedee, Prencipe ha salutato con soddisfazione il “primo, importante risultato ottenuto dalla mobilitazione che abbiamo promosso ed a cui partecipiamo con impegno”; ma “non dobbiamo fermarci a questo: dobbiamo continuare ad opporci per impedire anche l’esplorazione”. In Puglia “si applica il federalismo vero, quello che ha coinvolto le comunità locali nella scelta della riconversione alla produzione ed al consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili. E’ così che la nostra regione è diventata leader nazionale in questo settore, a vantaggio dell’ambiente e dell’industria innovativa e tecnologicamente avanzata. E’ un risultato frutto della scelta consapevole delle comunità locali a tutti i livelli istituzionali – ha concluso Antonio Prencipe – che non vogliamo sia compromesso dalla restaurazione dell’economia del petrolio”.

MONGELLI: SCELTA SBAGLIATA ANCHE PER L’INDUSTRIA- “Investire nell’estrazione di idrocarburi in Adriatico è una scelta senza senso industriale oltre che sociale, ambientale ed economico. E’ un intollerabile ritorno al passato”. Lo ha affermato il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, intervenendo al Consiglio provinciale in corso di svolgimento alle Isole Tremiti per “manifestare il dissenso dell’intera Capitanata verso un progetto contrario a quanto scelto e deciso dalle comunità locali per il proprio futuro”. “La Regione Puglia e lo stesso sistema imprenditoriale pugliese sono impegnati da anni nell’attività di sostituzione delle fonti energetiche fossili con quelle ‘verdi’ – ha concluso Mongelli – Se il Governo dovesse autorizzare questi progetti, compirebbe una scelta sbagliata e costringerebbe noi tutti ad un negativo ritorno al passato”.

SCHITTULLI, UPI PUGLIA – Il Presidente della Provincia di Bari e Presidente dell’Upi Puglia, Francesco Schittulli, ha espresso il suo pieno sostegno alla protesta in atto contro le trivellazioni per le ricerche petrolifere nelle acque delle Isole Tremiti. “Abbiamo detto “no” alle piattaforme petrolifere a largo di Monopoli e alle trivelle sulla Murgia Giunta Vendola, no Petrolio a Monopoli e ora ribadiamo la nostra ferma contrarietà anche verso quest’altro scempio ambientale che si potrebbe compiere in uno dei posti più suggestivi ed incontaminati d’Italia, quali le isole Tremiti”

IL MINISTRO PRESTIGIACOMO NON AVREBBE ANCORA FIRMATO – Come comunicato dal presidente Pepe durante il consiglio provinciale che si è svolto alle Tremiti: “Il ministro Prestigiacomo non ha firmato l’autorizzazione a trivellare i fondali al largo delle Tremiti, il parere è stato rimandato alla commissione Via per ulteriori verifiche”. Presenti nel centro polifunzionale delle Isole Tremiti, anche un gruppo di isolani con magliette e cartelloni di protesta. “No ad ogni forma di inquinamento – ha detto Pepe – Le nostre bellezze non possono essere danneggiate dalle trivellazioni della società olandese”.

PER APPROFONDIMENTI SULLA VICENDA, CON PIANO PETROCELTIC, APPROVAZIONE VIA, PARERE SFAVOREVOLE REGIONE, REPORTAGE
Ecosistemi istituzionali, i no tardivi alle trivellazioni

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