E-commerce, “truffa” senza consegna del bene

L’affidamento del consumatore verso un “portale web” di indubbia serietà fa scattare non solo la responsabilità civile ma anche quella penale nei confronti di chi violi, con il suo comportamento, tale “affidabilità virtuale”. Consumatori, ora, più tutelati in materia di “e-commerce”: configura, difatti, il reato di truffa, e non un semplice inadempimento contrattuale, vendere un bene su un sito internet noto e affidabile senza poi consegnarlo!

Lo ha stabilito il Tribunale di Trento che, con una recente sentenza depositata il 5 maggio 2012, ha condannato per truffa il venditore di un telefono cellulare che aveva pubblicato l’inserzione su un noto sito internet di e-commerce, senza consegnarlo a pagamento ricevuto. In sintesi, sfruttare l’affidamento del consumatore verso quel sito web, ritenuto affidabile, è un raggiro che fa scattare non solo la responsabilità per inadempimento contrattuale, ma anche quella penale.

In particolare il giudice di primo grado ha evidenziato in sentenza che “…la messa in vendita di un bene, per via telematica, attraverso un sito di e-commerce noto e serio, costituisce un mezzo per indurre in errore i potenziali acquirenti sulle effettive intenzioni truffaldine di chi offre in vendita beni senza alcuna intenzione di consegnarli, risultando così configurato non un semplice inadempimento civile, ma il reato di truffa di cui all’art. 640 c.p.”.

(A cura dell’avvocato Eugenio Gargiulo del foro di Foggia)