Il centrodestra ha sollevato la questione in Consiglio comunale, presentando un emendamento – poi bocciato – per evitare esternalizzazioni e modificare l’atto di indirizzo relativo al controllo analogo delle società partecipate e all’adeguamento degli statuti alle normative vigenti.
“Le carte le avete fornite voi,” ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Claudio Amorese, rivolgendosi alla maggioranza. “Non vi ricordate lo scorso Consiglio, quando siete andati tutti nel panico? Ho avuto una copia grazie ad alcuni dei vostri consiglieri. Dov’è la trasparenza che tanto decantate?”
Il consigliere Antonio Pio Mancini di Emilianisti ha confermato che l’opposizione aveva fornito copie dei verbali nella precedente seduta, evidenziando la preoccupazione per la diffusione di documenti riservati. “La cosa che più mi preme capire è come mai questi verbali siano arrivati in modo sfuggente nelle mani dell’opposizione,” ha commentato.
Il consigliere civico di opposizione Giuseppe Mainiero ha criticato le “fughe in avanti gestionali” riguardanti le indagini di mercato sulle esternalizzazioni dei servizi senza il consenso del Consiglio.
All’interno della maggioranza, alcune voci si sono opposte all’esternalizzazione, tra cui il capogruppo Pd, Lino Dell’Aquila, e il consigliere di Italia del Meridione, Pasquale Cataneo.
L’assessore Davide Emanuele ha ridimensionato l’importanza del verbale, spiegando che si trattava solo di una richiesta preliminare. “Durante le riunioni del controllo analogo, è emersa la difficoltà di seguire alcuni passaggi, per cui è stata avanzata la richiesta di supporto esterno. Tuttavia, tale richiesta deve sempre essere avallata dal Consiglio comunale,” ha chiarito.
La delibera mirava a regolare l’esercizio del controllo analogo interno al Comune e a fornire un atto di indirizzo per adeguare gli statuti delle società partecipate alle normative vigenti, permettendo di ampliare i Consigli di amministrazione fino a cinque membri. Nonostante l’opposizione, l’iter è stato avviato con 19 voti favorevoli. La sindaca Maria Aida Episcopo ha assicurato che i costi rimarranno invariati.
Alcuni membri dei Cda riceveranno compensi che si aggireranno intorno ai 300 euro, una sorta di rimborso spese. Sul tema, il capogruppo Dem, Lino Dell’Aquila, ha sottolineato che non sempre i soldi devono essere la priorità, evidenziando il volontariato di molti professionisti.
Il consigliere civico di opposizione, Antonio De Sabato, ha risposto in modo caustico: “Mi viene quasi voglia di chiedere il salario minimo per i futuri componenti dei Cda”.
Lo riporta FoggiaToday.