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VIOLENZA SESSUALE Scuola ispettori e sovrintendenti di Coppito: allieva pugliese denuncia abusi

La giovane, al primo anno di corso, ha riferito di essere stata vittima di abusi nell'abitazione dell'ufficiale, un 33enne originario della Sicilia, nella periferia dell'Aquila.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
29 Luglio 2024
Cronaca // Primo piano //

Una allieva della Scuola ispettori e sovrintendenti di Coppito, in Abruzzo, ha denunciato di essere stata violentata a casa del capitano e di essere stata convocata più volte nel suo ufficio. Gli episodi sarebbero stati commentati all’interno di una chat WhatsApp, in cui erano presenti il presunto autore degli abusi e tre suoi colleghi. La denuncia ha avviato le indagini della Procura dell’Aquila, che ha raccolto la testimonianza della giovane e aperto un fascicolo per violenza sessuale e maltrattamenti in concorso. Il Comando generale della Guardia di Finanza ha immediatamente trasferito gli indagati in altre regioni con compiti operativi.

La vicenda risale allo scorso maggio, quando l’allieva, originaria della Puglia, ha denunciato le presunte violenze subite da parte di un capitano della Scuola, situata nei pressi dell’Aquila. La giovane, al primo anno di corso, ha riferito di essere stata vittima di abusi nell’abitazione dell’ufficiale, un 33enne originario della Sicilia, nella periferia dell’Aquila. Sulla vicenda indaga anche la Procura militare, mantenendo il massimo riserbo per il tipo di reato contestato e per la natura delicata delle indagini, attualmente in corso. Gli inquirenti, guidati dal pm Ugo Timpano, hanno acquisito la chat incriminata, in cui i quattro finanzieri si scambiavano commenti sugli episodi di violenza.

“L’accaduto è grave e sotto attento esame della Procura aquilana”, ha dichiarato l’avvocato della vittima, Francesco Vetere. Nei prossimi giorni, la giovane potrebbe essere nuovamente sentita dagli investigatori, così come è possibile un confronto con gli indagati.

Si teme che possano esserci numerosi altri casi simili a quelli denunciati dalla vittima, adescata con la promessa di un aiuto per gli esami. Secondo l’accusa, gli altri tre capitani indagati (un 30enne di Formia, un coetaneo di Battipaglia e un 29enne di Pescara) avrebbero tentato di ottenere prestazioni sessuali da altre allieve della Scuola. Nella chat WhatsApp, gli indagati si sarebbero scambiati informazioni e contatti delle allieve, comprese foto e video. Tutto il materiale è stato acquisito dai magistrati, che hanno disposto anche il sequestro dei dispositivi mobili e computer. Ai quattro ufficiali è contestata l’aggravante di aver commesso i fatti approfittando della loro posizione di superiorità.

Gli avvocati del capitano accusato di violenza sessuale, Cesare Placanica e Maria Leone, non hanno commentato quanto avvenuto, pur sostenendo la decisione del Comando generale della Guardia di Finanza di trasferire gli indagati. “Una decisione – ha dichiarato Placanica – che renderà sicuramente più serena la fase d’indagine. Restiamo fiduciosi nel lavoro della magistratura”.

Lo riporta Lagazzettadelmezzogiorno.it

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