Monte Sant’Angelo – CON recente delibera, la Giunta comunale di Monte Sant’Angelo ha preso atto del legale indicato dall’architetto Giampiero Bisceglia, Responsabile del settore Tecnico del Comune montanaro, data la comunicata intenzione del dipendente dell’Ente di “costituirsi parte civile nel procedimento penale innanzi al G.U.P. di Foggia a carico di Rignanese Bartolomeo”, il 40enne allevatore di Monte Sant’Angelo “gravemente indiziato – in sede di arresto – dei reati di danneggiamento, porto e detenzione illecita di arma da guerra”, poichè ritenuto responsabile con un altro uomo di aver esploso “una trentina di cartucce” con fucile automatico AK47 “Kalashnikov” “all’indirizzo della saracinesca di un garage di proprietà del professionista, crivellando di colpi i serramenti e l’auto custodita all’interno”. L’azione delittuosa sarebbe avvenuta nella sera del 1^ marzo 2014.
Al tempo i militari del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Manfredonia “unendo le informazioni carpite da attività tecnica e preziose testimonianze” riuscirono a “formare un coerente quadro indiziario in grado di ricostruire la vicenda e identificare gli autori”.
Oltre a Bartolomeo Rignanese era stato individuato un altro soggetto quale “correo nell’azione delittuosa”, identificato nel defunto Ivan Rosa, trentasettenne di Monte Sant’Angelo, ucciso in un agguato il 19 marzo mentre si recava presso la sua masseria in località Bosco Quarto.
“Da quanto emerso dall’attività d’indagine l’azione delittuosa sarebbe da ricondurre al tentativo di intimidire il funzionario del Comune di Monte Sant’Angelo al fine di ottenere benefici personali di natura economica, quali posti di lavoro o partecipazione ad appalti”.
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