Foggia , 31 marzo 2019. Canta della necessità di sognare e lasciare che i giovani continuino ad avere dei sogni a dispetto di tutto, Roberto Vecchioni al Teatro Giordano venerdì sera. Canta dell’amore sottolineando che, quando è vero, non può che essere eterno; dell’amore di una madre e dell’amore dei papà che, dice, “non è da sottovalutare rispetto a quello delle mamme”.
Canta della possibilità che la vita offre a tutti di costruire il proprio presente e dell’urgenza di spiegare alle nuove generazioni che il destino “è una grande balla” e che la vita invece è nelle mani di chi crede nella propria volontà.
Si apre così l’undicesima edizione del festival delle idee Colloquia, organizzato dalla Fondazione Monti Uniti che opera ormai da 25 anni.
E torna quest’anno ad una passata caratteristica abbandonata nelle ultime edizioni, quella di aprire la manifestazione con uno spettacolo musicale presso il Teatro U. Giordano. Torna dunque la musica a Colloquia con il patrocinio del Comune di Foggia e del Teatro Pugliese e con l’intento di devolvere il ricavato della serata a favore del Dormitorio per i senza dimora intitolato a Sant’Alfonso de’ Liguori.
Roberto Vecchioni, cantautore, musicista, scrittore e, non ultimo, insegnante, presenta brani tratti dal suo ultimo album Infinito. Parla di Giacomo Leopardi al cui famoso idillio L’Infinito va il riferimento della sua ultima fatica musicale. E parla del dolore di questo poeta che nascerebbe da una mancanza d’amore. E della necessità di vivere la vita nonostante tutto come viene dall’esempio dello stesso Leopardi e dal suo famoso poemetto La Ginestra.
E, nella seconda parte della serata, incanta con i vecchi successi tra cui Sogna, ragazzi, sogna; Samarcanda; Bandolero stanco (Dove è silenzio dove); Stranamore; Chiamami ancora Amore.
Daniela Iannuzzi