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Avvocati, professione e ‘strade spagnole’

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
31 Maggio 2010
Editoriali //

Avvocati in Spagna (definicionabc.com)
Avvocati in Spagna (definicionabc.com)
Manfredonia – NEL paese dei furbi per antonomasia rimane valido sempre un motto: fatta la legge, trovato l’inganno. L’inganno fa riferimento alla possibilità di conseguire l’abilitazione alla professione di avvocato senza superare l’esame istituito per regolamentare l’accesso alla suddetta professione o, per i più sfortunati, per accrescere il potere di una casta.

Per diventare avvocato non è sufficiente infatti laurearsi: è necessario prima passare per le forche caudine del praticantato, lavorando gratuitamente presso un avvocato per due anni, raggranellando timbri dai cancellieri dei tribunali fino a completare l’album, e poi, dulcis in fundo, bisogna superare una prova scritta ed una successiva prova orale in una delle sedi regionali delle corti d’Appello.

A volte un ostacolo insormontabile, non solo per la prova in sé ma anche per la forte pressione psicologica sui candidati creatasi con le leggende o presunte tali alimentate da una impietosa statistica tra chi si presenta alla prova scritta e chi effettivamente la supera: “ si dice che cestinino senza leggerli la metà dei compiti” , “ passano solo i figli degli avvocati” et similia.

Ma fin qui nessun problema, basta cambiare sede e si trova il modo per aggirare l’ostacolo. Anzi, la soluzione per un certo periodo alimenta anche un certo nuovo flusso turistico, definito forense, certo non remunerativo come quello religioso ma pur sempre tale da garantire un rilancio di alcune zone svantaggiate, come la ridente (sic) cittadina di Catanzaro che finalmente può aggiungere ai monumenti cittadini come la statua dello zappatore o alla rampa missilistica della cosiddetta piazza flipper anche la visita con esito favorevole ad un esamificio tipico del luogo. Tra i visitatori anche ospiti illustri come il nostro ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini.

Questo fino al 2003, quando il governo cambia le carte in tavola, e interviene introducendo la sorte come metodo di scelta delle commissioni esaminatrici. Ora sembra in auge un nuovo metodo, molto più complicato del precedente, la cosiddetta “via spagnola”, sponsorizzata da appositi siti internet. Basta cliccare “diventare avvocato” e già il motore di ricerca suggerisce l’aggiunta del magico complemento di luogo “in Spagna”. Come diventare avvocato senza esami di abilitazione? Lo spiega, tra gli altri, il sito Avvocato in Spagna in cui si legge: “Diventare avvocato in 4 mosse senza sostenere l’esame di abilitazione in Italia. Non perdere tempo e non dar retta a chi ti dice che la via spagnola è una illusione. Non è assolutamente vero. La via spagnola è una via semplice ed efficace per essere avvocato senza sostenere alcun esame di abilitazione. Scopri le 4 mosse necessarie“.

I passi da compiere sono presto detti.

Per prima cosa è necessario rivolgersi telefonicamente all’ambasciata spagnola a Roma che provvede a mettere l’interessato in contatto con l’ufficio competente. Questo risponderà in breve tempo fornendo tutte le informazioni possibili, inviando i moduli di domanda e l’elenco dei (pochissimi) documenti da produrre.

Tali documenti vanno tradotti in spagnolo e portati a legalizzare al consolato spagnolo più vicino (cercare su internet nelle pagine bianche regione per regione), con una spesa di circa 10 € per foglio, per poi spedire il tutto all’indirizzo indicato. Dopo circa un anno verrà comunicato che la richiesta è stata accettata. Nei sei mesi successivi saranno indicati gli esami integrativi da fare e la richiesta della scelta dell’università presso la quale sostenere gli esami. E’ peraltro necessario imparare bene lo spagnolo perchè gli esami si svolgono in tale lingua. Superato questo iter si diventa ‘abogado‘ e ci si può iscrivere ad un albo spagnolo; con il certificato d’iscrizione all’albo spagnolo si torna in Italia e ci si iscrive ad un albo speciale che ogni ordine provinciale deve avere: da questo momento è possibile operare in Italia (col titolo di abogado) appoggiandosi però per tre anni ad un avvocato regolarmente iscritto all’albo italiano. Trascorsi i tre anni si richiede l’iscrizione all’albo normale, iscrizione che deve avvenire automaticamente.

In realtà sono in parecchi a lamentare di aver firmato contratti che li impegnavano a pagare grosse somme (fino a 28.000 euro) a società di preparazione universitaria (tra cui la nota CEPU) per ottenere assistenza logistica ma soprattutto “tecnica” al superamento dell’esame in Spagna o in altre amene località ed alla successiva omologazione in Italia, ma che a conti fatti non sono riusciti nel loro obiettivo. L’unica cosa che hanno ottenuto è stata contrarre un debito. Come si sa, quando l’affare non si può più fare ma qualcuno lo aveva appena fatto, allora arrivano gli avvoltoi per mangiare quello che resta dei cadaveri.

Più il titolo di “abogado” (avvocato in spagnolo) ai malcapitati che si sono rivolti come ultima spiaggia a CEPU et similia spetterebbe, honoris causa, il titolo di “abocado” (colui che è stato preso all’amo). Dal 2011 anche in Spagna sarà introdotto l’esame per l’accesso alla professione di avvocato (legge 34/2006), quindi in attesa di nuovi ingegnosi metodi per aggirare la legge spagnola, si consiglia perciò a chi deve ancora superare l’esame di utilizzare il vecchio metodo delle notti sui libri rafforzato da apposita immaginetta del santino nel vecchio portafoglio. Magari non funziona ma almeno danni non ne fa.

3 commenti su "Avvocati, professione e ‘strade spagnole’"

  1. RISULTATI ESAME DI AVVOCATO A BARI, UNA DIRETTA TV PER DENUNCIARE L’INGIUSTIZIA

    Sig. Direttore,

    come ogni anno migliaia di ragazzi che hanno partecipato all’esame scritto per diventare avvocato sono stati bistrattati nell’indifferenza del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Bari, Foggia e BAT.

    Da anni migliaia di ragazzi della provincia di Bari, Foggia e BAT, sono vessati da commissioni di esame lobbiste e razziste.

    Quest’anno già a gennaio prima della correzione dei compiti, vi fu un’indiscrezione da parte di un componente della Commissione di Torino, competente a correggere i compiti della Corte d’Appello di Bari, in sui si acclamava in tutta Italia la palese ignoranza dei candidati pugliesi.

    Oggi, a risultati ottenuti ci troviamo solo con il 30% circa di idonei e con l’accusa che molti compiti erano copiati.

    Uno scandalo. Offese infondate ai nostri ragazzi nell’indifferenza dei Consigli dell’Ordine che permettono un tale oltraggio al territorio pugliese. Senza orgoglio e dignità.

    Sig. Direttore noi ci mettiamo la faccia e la nostra competenza in qualsiasi occasione, per dimostrare che i nostri ragazzi sono solo vittime del sistema inefficiente.

    La nostra inchiesta, dimostrante che i concorsi organizzati dal Ministero della Giustizia sono truccati, è contenuta sul sito http://www.controtuttelemafie.it – pagina Giustizia.

    Dateci una mano a denunciare pubblicamente questa ingiustizia che ha colpito centinaia di ragazzi baresi, foggiani e batesi. Dateci una mano ad organizzare un movimento di protesa contro questa sopraffazione ed omertà. Facciamo servizio pubblico.

    Organizziamo una trasmissione live da trasmettere sui nostri portali web o tv locali.

    Da Tele Web Italia in diretta con la vostra redazione che raccoglie le segnalazioni dei candidati esclusi.
    Grazie dell’attenzione.

    Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE
    http://www.controtuttelemafie.it
    http://www.telewebitalia.eu

  2. vorrei segnalare che fra le varie agenzie ci sono anche quelle molto serie. si può contattare http://www.italoabogados.com e vi renderete conto che viene offerto un percorso estremamente serio, viene messa in primo piano l’esigenza di studiare, e offerta, oltre all’offerta dell’avvocatura, anche quella del dottorato in spagna, tutte mirate a gente seria.

  3. Ho seguito con successo la via spagnola rifarei tutto anche perche’con una modica spesa ho completato tutto l’iter.Piuttosto che affidarmi alle agenzie(spesso senza alcun riferimento in SPAGNA) mi sono rivolta a dei legali italiani e spagnoli(asesoriamadrid@libero.it)che con sede in Spagna mi hanno agevolato tutto l’iter!

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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