MANFREDONIA (FOGGIA) – Continuano a riscuotere il plauso degli spettatori i concerti pop del sipontino Domenico La Marca. Reduce dalla Svizzera, dove le sue esecuzioni sono state accolte dall’entusiasmo dalla comunità italiana sorretto dai locali, il cantautore si è esibito nella centralissima sala polivalente di Corso Mazzini a Marostica, nel Veneto, gradevole cittadina turistica del vicentino, nota per la raccolta di ottime ciliegie e, per lo più, per la vasta scacchiera mattonata nella piazza centrale, dove si svolge annualmente un torneo di scacchi di grande richiamo.
Le esibizioni hanno ricalcato di massima il suo storico CD dal titolo “Oro rosso”, la metafora della raccolta del pomodoro, il cui commercio non va certo a compensare il gravoso lavoro dei braccianti immigrati, malpagati. Non sono mancate due composizioni in dialetto “Ma ce cride se te diche” e “Uè Paskà” assai gradite; quest’ultima, poi, ha attizzato in sala un inaspettato impeto di ovazione con eco corale.
La voce, le espressioni del viso, accompagnate con l’immancabile sua chitarra, denotano in lui una intensa passione, che pare esplodere quando sul palco.
Che sia un artista dell’omologismo, a parte il sociale quale componente di questa corrente, appare già chiaro nell’individuare, in seno alle esibizioni, la specularità del suo lavoro, delle attività ad esso legate, ma ciò che rende oltremodo autentico Domenico La Marca è la proiezione nell’arte della sua vita, della sua indole.
I testi, l’interpretazione, la sonorità e l’espressività racchiudono le fattezze di una tela pittorica, in cui l’autore sia riconoscibile senza dubbi, e questo fa di lui un puro omologista, quindi originale e giammai manierista; una circostanza armonica, allora, che l’evento sia stato patrocinato dall’Associazione “Casa a colori”.
Di certo, la voce, nella più bella espressione che è il canto, Domenico l’ha ricevuta quale magnifico dono della natura, rendendola fondamentale per il suo vivere, per la sua quotidianità, ma essenzialmente per il suo voler essere, per istinto, testimone nella storia degli uomini. Riporto il lettore a scorrere l’articolo dedicato a Domenico La Marca apparso su queste pagine il 13 gennaio scorso.
A cura di Ferruccio Gemmellaro