Bari – “LA vicenda dell’acquisto del Teatro Kursaal di Bari si arricchisce di un nuovo capitolo. Se finora avevamo affermato la nostra contrarietà all’esercizio di prelazione esercitato dalla Regione Puglia per l’acquisto del Teatro Kursaal di Bari, condannando la scelta di impiegare soldi pubblici per acquisire al patrimonio regionale non solo un edificio storico di Bari, perché i soldi Cipe sono solitamente utilizzati per opere di infrastrutture delle quali la Puglia intera sente il bisogno, ma perché significava la volontà di monopolizzare la Cultura, oggi, scopriamo che il diritto di prelazione è stato esercitato per una somma inferiore rispetto a quella offerta dal privato”, afferma in una nota il consigliere regionale del PDL, Domi Lanzilotta.
In una interrogazione urgente all’assessore Godelli e al Presidente Vendola, il consigliere Lanzilotta chiede che “vengano chiariti glia assunti della delibera con la quale si cristallizza l’acquisto, da parte del la Regione, al prezzo di base d’asta: due milioni, 68mila e 664,25 euro. Una cifra di 6 euro inferiore a quella offerta dal privato cioè due milioni, 68mila e 670 euro”. In altri termini l’interrogante chiede “se il diritto di prelazione sia stato esercitato per una somma inferiore rispetto a quella offerta dal privato che aveva avuto il coraggio di venire ad investire a Bari in uno dei settori, forse, meno redditizi, ma con grandi soddisfazioni per chi ama il mondo della Cultura e dello Spettacolo”.
“Per legge vale l’offerta più vantaggiosa. Per questo motivo la società che si era aggiudicata provvisoriamente il teatro ha già fatto ricorso al giudice dell’esecuzione del Tribunale di Bari che dovrà dirimere la vicenda”, afferma ancora il consigliere Lanzilotta.
“Quella dell’acquisizione del Kursaal è una di quelle vicende destinate a trascinarsi per anni nelle aule della giustizia come già accaduto a Bari per Punta Perotti, Cittadella della Giustizia, Teatro Petruzzelli. I 6 euro che oggi fanno la differenza sono destinati a crescere a dismisura per le tasche dei pugliesi!”, conclude Lanzilotta.
Redazione Stato