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Manfredonia, stilato bilancio di previsione: da fonti tributarie 21 mln

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
30 Dicembre 2009
Manfredonia //
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Manfredonia -COME già stabilito lo scorso 18 dicembre, nel corso della Conferenza Stato-Città tenutasi al Viminale alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario Davico, con richiesta fatta anche dall’associazione nazionale dei Comuni Italiani, del presidente Sergio Chiamparino, la presentazione dei bilanci di previsione 2010 delle amministrazioni comunali (ricordando che per bilancio di previsione si fa riferimento al documento contabile del programma di attività formulato annualmente dalla singola amministrazione) e’ stata slittata dal 31 dicembre del 2009 al 30 aprile dell’anno venturo. L”assessore al bilancio di Manfredonia Rocco Piccolo, d’intesa col sindaco Paolo Campo, ha anticipato in ogni modo i tempi stabiliti dalla Conferenza Stato-Città del Viminale, portando la previsione del bilancio comunale, del prossimo esercizio finanziario, all’attenzione dell’ultima seduta del Consiglio comunale. Una seduta che ha visto approvare, con i voti favorevoli della maggioranza, e con quelli contrari dell’opposizione, il bilancio di previsione dell’amministrazione comunale sipontina. E’ stato lo stesso assessore Piccolo a motivare la decisione presa durante l’ultima seduta di consiglio: “L’anticipo per la presentazione del bilancio – ha detto Piccolo – è stato dettato dalla vicinanza delle prossime elezioni amministrative che si terranno il 28 marzo prossimo“; elezioni che avrebbero potuto infatti ”dimezzare’, secondo Piccolo, le attività degli uffici tecnici del Comune, così incidendo sulla possibilità di contrarre dei mutui finanziari in relazione allo stesso bilancio di previsione del 2010. “In ogni caso il bilancio di previsione per il 2010 e quello pluriennale 2010-2012 – ha precisato Piccolo nel “rispetto verso i nuovi amministratori” –  è privo di scelte politiche” con spese previste riguardanti solo “quelle indispensabili per assicurare il funzionamento dell’ente”. Piccolo ha espresso anche la propria soddisfazione per il riconoscimento ricevuto dal Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministero dell’interno che hanno gratificato il Comune di Manfredonia di 461.251 euro per aver conseguito l’obiettivo per il 2008 previsto dal patto di stabilità e per aver comunicato le informazioni contabili di bilancio secondo le modalità stabilite dal Ministero dell’economia e delle finanze. “Abbiamo agito con serietà e rigore in una situazione di crisi che impone scelte incisive e coraggiose guardando al futuro del territorio”, ha detto Piccolo. Tra le problematiche di fondo che hanno condizionato la gestione del Comune e che si riverberano sulla nuova amministrazione, l’assessore al bilancio ha evidenziato quella della “sostanziale sospensione dell’autonomia tributaria” determinata dall’abolizione dell’ICI sull’abitazione principale e dal blocco degli aumenti delle aliquote di imposta cui si aggiunge una sostanziale impossibilità di “governare” altre fonti di finanziamento quali i trasferimenti erariali attualmente determinati unilateralmente dal governo centrale. Vi è poi l’esigenza di assestamento dell’equilibrio tra costi e ricavi derivanti dal servizio di igiene urbana anche in vista dell’obbligo di cedere entro il 2011 almeno il 40 per cento del capitale alla società per azioni ASE attualmente assegnataria del servizio. Il bilancio di previsione 2010 pareggia finanziariamente le entrate e le spese per euro 76.731.253,93. Le entrate sono costituite per circa 21 milioni da fonti tributarie, per 18 milioni di euro da trasferimenti erariali, per 6 milioni e mezzo per ricavi dall’uso di beni e servizi prestati dall’ente. Le spese sostenute hanno riguardato personale, contratti per forniture di beni e servizi, utenze elettriche, gas, telefono, le quote di capitale delle rate di ammortamento dei mutui in corso. Note sulle premialità in danaro derivanti dal rispetto del patto di stabilità interno: va ricordato che i benefici in danaro per le amministrazioni comunali, dal Psi, derivano da alcuni criteri fissati nel nuovo patto di stabilità interno del 2009 , che ha determinato infatti i prospetti di rilevazione del ”Monitoraggio semestrale per le Province e i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti”, in applicazione delle disposizioni di cui al comma 1 dell’articolo 9-bis del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102. Con il nuovo meccanismo, il Governo ha deciso di premiare i comuni con i saldi in positivo tramite una somma pari al 70% de mancati risparmi delle amministrazioni cosiddette “in difetto” (su 1000 euro di obiettivi mancati 700 vanno nelle tasche del comune disciplinato). Peccato però, come fatto notare dall’economista del Sole, G. Trovati, che Palermo e Catania siano state premiate, e reclamizzate sui giornali come amministrazioni virtuose, grazie ai tributi mandati dallo Stato (per obiettivi mancati da grandi amministrazioni)  per contrastare le voragini nelle casse interne, sviluppatesi nel tempo. Per le penalità stabilite per il mancato rispetto del PSi: un taglio del 30% nei compensi agli amministratori, oltre ai rischi (più elevati) per i precari legati alla stessa amministrazioni (tagliati definitivamente fuori da ogni ipotesi di stabilizzazione). Sarà quindi la spesa corrente a costituire il primo paletto da rispettare per i comuni, con un limite al 5% sotto il livello minimo registrato tra il 2005 e il 2007.

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