Manfredonia. 7 misure cautelari sono state eseguite dai finanzieri della Compagnia di Manfredonia a carico di altrettanti indagati, tra cui alcuni funzionari pubblici in servizio attualmente o in passato presso il Comune sipontino ed una società partecipata, per le ipotesi di reato di estorsione, concussione e corruzione, peculato, falso, lesioni personali, minacce e violenza privata.
Tre i filoni d’indagine diretti dalla Procura della Repubblica di Foggia.
PRIMO FILONE D’INDAGINE
Il primo filone è relativo ad episodi di violenza ed intimidazione che sarebbero stati posti in essere nell’ambito di un’azienda municipalizzata del comune di Manfredonia.
Secondo quanto emerso dalle indagini, uno degli indagati (Fatone Michele), dipendente dell’azienda pubblica, avrebbe costretto altri dipendenti dell’ente ad effettuare interventi di bonifica e lavorazioni presso terreni a lui riconducibili avvalendosi dei mezzi e dei materiali della municipalizzata, paventando, in caso di rifiuto, conseguenze negative attraverso minacce dirette o del proprio intervento presso gli organi dirigenziali o presso esponenti politici locali.
In altri casi l’indagato si sarebbe appropriato di materiali dell’azienda pubblica per soddisfare le proprie esigenze personali.
L’indagato, destinatario della misura custodiale in carcere, ed il figlio (Fatone Raffaele), anch’egli dipendente della municipalizzata e destinatario della misura degli arresti domiciliari, avrebbero anche aggredito uno dei responsabili del personale, procurandogli lesioni gravi con calci, pugni al volto e continuando a colpirlo mentre era riverso in terra. Ciò a seguito del rifiuto di aderire ad un’imposizione dei due inerente i turni di servizio del più giovane.
Anche l’amministratore dell’azienda pubblica sarebbe stato minacciato per costringerlo a ritirare il provvedimento con cui l’indagato veniva adibito a mansioni diverse, corrispondenti al suo effettivo inquadramento.
Ma il posto di lavoro viene conservato ad entrambi? Perché se è si ,Il danno è assai ….
Finalmente giustizia è fatta per il povero Manzella (anche se mo’ amma vedé se saranno convalidate per davvero le condanne fino alla fine del processo)