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PROGETTO Foggia. Progetto riabilitativo e di rieducazione per ciechi ed ipovedenti

Un concetto ampio di riabilitazione e di rieducazione finalizzato a far sentire le persone interessate a proprio agio nell’ambiente familiare e nei contesti lavorativo, scolastico e sociale.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
2 Aprile 2024
Foggia // Politica //

Foggia. Entra nel vivo la seconda fase del progetto riabilitativo e di rieducazione per ciechi ed ipovedenti realizzato dalla ASL Foggia in collaborazione con Unione Ciechi Italiani ed Ipovedenti della Provincia di Foggia.

Il progetto nasce con l’intento di migliorare l’assistenza e la qualità di vita delle persone con disabilità visiva, assicurare e sostenere interventi preventivi, educativi, riabilitativi e di integrazione sociale attraverso un approccio multidimensionale.

Un concetto ampio di riabilitazione e di rieducazione finalizzato a far sentire le persone interessate a proprio agio nell’ambiente familiare e nei contesti lavorativo, scolastico e sociale.

Dopo la raccolta delle adesioni, avvenuta nel primo step del progetto, una commissione appositamente individuata sta procedendo alla valutazione delle istanze a cura della Unità Multidisciplinare di Valutazione costituita presso il Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitativa.

Al termine della procedura di valutazione, per i beneficiari sarà predisposto un piano operativo individuale mirato ad ottimizzare l’orientamento e la mobilità (a muoversi da soli anche in ambienti sconosciuti), l’autonomia personale e domestica (cura della persona, sicurezza in casa), l’alfabetizzazione informatica (per l’accesso all’informazione e alla cultura attraverso internet, alla lettura di testi tramite scanner…).

Ciò consentirà agli assistiti di conservare le potenzialità visive residue, ottimizzandone l’uso, in modo che possano mantenere la propria autonomia e un livello di vita soddisfacente.

La terza fase, con l’inizio delle attività, prenderà il via prima dell’estate.

I progressi scientifici e tecnologici dell’oftalmologia, registrati negli ultimi decenni, hanno portato ad una riduzione dei pazienti destinati alla cecità, ma, contemporaneamente, hanno determinato un incremento delle persone con un residuo visivo parziale, che risulta insufficiente a garantire il mantenimento di una completa autonomia, se non adeguatamente supportato.

Per tale ragione, la prevenzione dell’ipovisione e la riabilitazione visiva rappresentano un aspetto prioritario nella sanità pubblica, in un’ottica più ampia di riabilitazione che non si identifica solo con i contenuti sanitari, ma che si estende anche al recupero sociale

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