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ARRESTI “Terremoto a Bari”, i fratelli Alfonso e Enzo Pisicchio ai domiciliari

I finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno attualmente eseguendo un'ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di sette persone

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
10 Aprile 2024
Bari // Foggia //

Bari. I finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno attualmente eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di sette individui, che comprendono un soggetto detenuto, quattro agli arresti domiciliari e due con divieto di esercitare le proprie attività professionali per un periodo di dodici mesi.

Queste misure sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale locale, su richiesta della Procura della Repubblica, in risposta a gravi accuse di corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa e reati tributari.

Le persone coinvolte in queste misure cautelari sono sotto inchiesta per una serie di reati, il cui accertamento è avvenuto durante le fasi preliminari delle indagini e richiede ulteriori verifiche nel corso del processo legale, con il coinvolgimento delle relative difese. Tali reati includono corruzione, truffa, falsificazione di documenti, turbativa della libertà degli incanti e emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Inoltre, si sta procedendo al sequestro dei beni di due dei soggetti coinvolti, per un valore totale di circa 800.000 euro.

Questa operazione rappresenta la conclusione di un’approfondita attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica e affidata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari.

Le indagini sono state avviate in seguito a segnalazioni di un funzionario pubblico e sono state condotte utilizzando varie tecniche investigative, tra cui analisi telefoniche, sorveglianza, perquisizioni e accertamenti patrimoniali. Queste indagini hanno portato alla raccolta di prove significative riguardanti una serie di reati contro la Pubblica Amministrazione, il patrimonio pubblico e nel settore tributario.

In particolare, le indagini hanno rivelato:

  • La creazione di polizze fideiussorie false da parte di un broker assicurativo, in collaborazione con altri individui, presentate successivamente alle autorità regionali a vantaggio di imprenditori richiedenti autorizzazioni per attività estrattive.
  • Manipolazione della gara d’appalto indetta dal Comune di Bari per servizi di gestione e riscossione di imposte locali, con implicazioni di corruzione da parte di funzionari pubblici e soggetti privati.
  • La promessa di favori illeciti a funzionari pubblici in cambio di vantaggi personali, tra cui assunzioni e finanziamenti illeciti a partiti politici.

Questi risultati investigativi evidenziano l’impegno costante della Procura della Repubblica, in collaborazione con le forze dell’ordine, nel contrastare i reati commessi da pubblici ufficiali, garantendo la legalità e il corretto funzionamento dell’amministrazione pubblica, nonché promuovendo la meritocrazia e la sana concorrenza tra le imprese per migliorare la qualità dei servizi e delle infrastrutture offerte.

AGGIORNAMENTO.

Come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, “i fratelli Alfonso ed Enzo (detto Roberto) Pisicchio sono finiti stasera ai domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Procura di Bari che riguarda l’accusa di corruzione in relazione a tre appalti truccati. I reati contestati all’ex assessore regionale insieme ad altre sei persone (1 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 destinatarie del divieto di esercitare le attività professionali per 12 mesi) sono corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti”.

“In carcere è finito Cosimo Napoletano. Ai domiciliari il dirigente comunale Francesco Catanese e l’imprenditore Giovanni Riefoli. Interdizione dall’attività professionale per Vincenzo Iannuzzi e Grazia Palmitessa. L’ordinanza è firmata dal gip Ilaria Casu su richiesta del pm Claudio Pinto”.

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