I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari hanno reso noti i risultati delle loro attività operative per l’anno 2023.
Tra le indagini più rilevanti dell’anno, c’è stata un’operazione condotta in collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, riguardante la tutela del paesaggio dell’isola di San Nicola alle Tremiti. Questa attività ha coinvolto un’ampia verifica sull’uso delle aree pubbliche tutelate e sulle attività edilizie di immobili storici e architettonici. L’obiettivo era garantire che gli interventi fossero compatibili con la destinazione culturale dell’isola, preservando i suoi valori storici e ambientali.
Attraverso sopralluoghi e acquisizioni di documentazione presso gli uffici tecnici del Comune delle Isole Tremiti e gli uffici della direzione provinciale di Foggia dell’Agenzia delle Entrate, sono emerse numerose irregolarità legate alla gestione dei beni culturali e alla concessione di aree demaniali. In totale, sono state individuate e segnalate all’Autorità Giudiziaria diciotto persone, ritenute responsabili di violazioni delle norme di tutela del patrimonio culturale e delle aree naturali protette.
Le attività investigative dei Carabinieri del Tpc proseguono in collaborazione con la locale Stazione Carabinieri di Isole Tremiti e con gli organi ministeriali preposti alla tutela, al fine di ripristinare lo stato originario dei luoghi alterati.
Nel corso del 2023, il Nucleo Carabinieri TPC di Bari ha recuperato e restituito al patrimonio culturale italiano un totale di 8076 beni culturali a rischio di dispersione internazionale.
L’attività operativa ha evidenziato una graduale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale, anche grazie alle innovazioni legislative che hanno reso più efficace l’attività repressiva.
Durante l’anno, sono state eseguite 25 misure cautelari e deferite all’Autorità Giudiziaria 100 persone per vari reati, tra cui ricettazione, esportazione illecita di beni culturali, violazioni archeologiche, contraffazione di opere d’arte e violazioni del paesaggio.
Sono state eseguite 60 perquisizioni domiciliari e locali che hanno portato al recupero di numerosi beni culturali, tra cui reperti archeologici, reperti paleontologici e opere d’arte false, per un valore stimato di 4 milioni di euro sul mercato.
Un particolare impegno è stato dedicato al traffico internazionale di reperti archeologici e alla sorveglianza delle aree archeologiche nelle regioni di Puglia e Basilicata, da cui provengono gran parte dei reperti archeologici nazionali illecitamente trasferiti e venduti all’estero.