Foggia. Il Nursind, Sindacato delle Professioni Infermieristiche, esulta per la recente sentenza della Corte d’Appello di Bari. Il 30 maggio scorso, infatti, la Corte ha accolto il ricorso di un’infermiera iscritta al sindacato, riconoscendole un risarcimento pari al 10% della retribuzione ordinaria mensile percepita dal 2011 al 31 dicembre 2018. Questo risarcimento è stato concesso per il demansionamento subito dall’infermiera, che – come evidenziato dal sindacato – è stata “stabilmente e sistematicamente utilizzata nell’esercizio di attività consistenti nell’igiene del paziente e domestico-alberghiere”.
Durante quel periodo, la donna prestava servizio presso l’unità operativa di medicina ospedaliera dei Riuniti di Foggia. Questa sentenza rappresenta la seconda vittoria significativa del sindacato Nursind in materia, dopo una precedente sentenza favorevole ai colleghi in servizio presso il reparto di malattie dell’apparato respiratorio. “Finalmente i giudici hanno sancito che gli infermieri non possono essere adibiti alle attività di competenza degli OSS e che, ove ciò avvenga, gli stessi vanno risarciti”, ha commentato il sindacato.
Il Nursind invita tutti gli infermieri a segnalare situazioni analoghe, sottolineando l’importanza di difendere la professione da indebiti e illegittimi svilimenti: “Difendiamo la professione da indebiti e illegittimi svilimenti”.
La Corte d’Appello di Bari, nella persona del presidente della sezione Lavoro, ha condannato l’azienda ospedaliera al pagamento delle spese processuali per entrambi i gradi di giudizio, per un totale di 7mila euro, oltre a un rimborso forfettario del 15% in favore dell’avvocato della parte appellante.
Lo riporta Foggiatoday.it.