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MUSICA Gargano: storia e documentazione della musica popolare

La prima raccolta di documenti sonori è denominata 24 b ed oggi conservata presso gli Archivi di Etnomusicologia di Roma

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
14 Giugno 2024
Gargano // Manfredonia //

Nel 1954, il Gargano viene indagato per la prima volta. La prima raccolta di documenti sonori, denominata 24 b, viene effettuata da Alan Lomax e Diego Carpitella durante una ricerca sistematica in tutta la penisola che ha portato alla registrazione di circa 3000 documenti. Questa raccolta, contenente 53 documenti sonori registrati nei comuni di Sannicandro Garganico, Cagnano Varano, Carpino e Monte Sant’Angelo, è oggi conservata presso gli Archivi di Etnomusicologia di Roma. Nel 1989, Diego Carpitella, nominato conservatore, rinomina il Centro Nazionale di Studi di Musica Popolare (CNSMP) dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Archivi di Etnomusicologia.

Nel 1958, Diego Carpitella ed Ernesto De Martino conducono una seconda campagna di registrazioni, raccolta 43, che comprende 73 documenti registrati a Vico del Gargano, Ischitella, Peschici, Sannicandro Garganico e Cagnano Varano, anch’essa conservata negli Archivi di Etnomusicologia. Nel 1966, Remigio de Cristofaro realizza la terza ed ultima raccolta patrocinata da un ente pubblico. La raccolta 104, più estesa rispetto alle precedenti, comprende 95 documenti registrati in 11 paesi del Gargano: Vieste, Peschici, Monte Sant’Angelo, Sannicandro Garganico, Vico del Gargano, Rodi Garganico, Ischitella, San Giovanni Rotondo, Rignano Garganico, Manfredonia, e Mattinata. Questa raccolta fu realizzata per conto della Rai con il registratore “Geloso” ed è anch’essa depositata presso gli Archivi di Etnomusicologia.

Il 10 dicembre 1966, Diego Carpitella e Roberto Leydi, mentre preparavano uno spettacolo a Milano con cantori e suonatori tradizionali, si recano a Carpino per registrare canti locali, tra cui la cosiddetta Tarantella del Gargano, che riscosse un grande successo nei gruppi di riproposta, con oltre trenta versioni diverse. In realtà, era un sonetto (sunèttë) in forma di tarantella alla mundanarë.

Nel 1972, Roberto De Simone e la Nuova Compagnia di Canto Popolare iniziano a diffondere queste tradizioni musicali con l’album “Lo Guarracino” (Ricordi, SMRL 6151). Dopo la scomparsa di Carpitella nel 1990, un comitato scientifico ha diretto le attività degli Archivi di Etnomusicologia, promuovendo la ricognizione, inventariazione e catalogazione informatizzata del patrimonio sonoro, e pubblicando antologie delle raccolte più importanti. Dal 1993, viene pubblicato il periodico “EM – Rivista degli Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia” dall’editore Squilibri di Roma.

L’archivio fotografico dell’Accademia di Santa Cecilia conserva circa 12,000 immagini, inclusi preziosi documenti fotografici dell’attività di ricerca del CNSMP negli anni Cinquanta. Sarebbe utile verificare se tra queste immagini vi sono scatti degli etnomusicologi che hanno documentato il Gargano. Padre Remigio de Cristofaro ha recentemente trascritto i testi e le partiture dei “Canti del popolo di Ischitella” raccolti durante la campagna del 1966. Al convegno “Tradizioni popolari oggi” tenutosi a Monte Sant’Angelo nell’agosto 2004, ha sottolineato la necessità di avviare questo lavoro per gli altri 10 paesi del Gargano.

Lo riporta Civico93.it

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