Svolta nelle indagini per l’omicidio di Mario Carotenuto, il 35enne di Angri (Salerno) ucciso il 15 giugno scorso. I carabinieri hanno fermato due persone in relazione al delitto.
Carotenuto è stato trovato esanime sul ciglio della strada, immerso in un lago di sangue, con evidenti segni di un’efferata aggressione. Secondo una prima ricostruzione, è morto dissanguato a causa delle gravi lesioni riportate. Nessuno ha prestato soccorso né ha allertato le forze dell’ordine. Quando i carabinieri e il personale del 118 sono arrivati sul posto, era ormai troppo tardi per salvarlo.
Sono stati fermati un imprenditore di 40 anni, proprietario di un noto locale nel centro storico di Angri, e un suo collaboratore di 30 anni, di origini rumene. Entrambi sono sospettati di aver ucciso Carotenuto con premeditazione per futili motivi.
Secondo gli investigatori, i due avrebbero teso un agguato punitivo a Carotenuto. Pare che nelle ore precedenti l’aggressione, Carotenuto avesse disturbato clienti e personale di alcuni locali, provocando anche delle colluttazioni.
Le indagini hanno beneficiato dell’acquisizione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona, che hanno permesso di ricostruire dettagliatamente le fasi di preparazione e esecuzione del delitto. Carotenuto è stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco e, presumibilmente, durante l’agguato è stata utilizzata anche una mazza da baseball. Entrambe le armi sono state sequestrate.
Lo riporta Today.